Torino e suoi dintorni/Capitolo primo/VI

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VI. ― STRADE REALI ED ALTRE CHE PARTONO DA TORINO.

Torino aveva altre volte quattro porte: Porta di Po a levante; Porta Palazzo, detta anche Vittoria, ed ora impropriamente d’Italia, a settentrione; Porta Susina a ponente; Porta Nuova a mezzodì. Di queste più non rimane vestigio, e solo ne vive il nome a indicare il sito dove sorgevano.

Da ciascuno di questi quattro siti, dove erano le porte, si dispiccano quattro grandi strade dette reali postali.

Strada di Milano.— Aperta in remoti tempi tra le due città; ha principio al ponte sulla Dora a settentrione di Torino, di cui percorre la provincia; attraversa Vercelli e Novara, passa il Ticino sul magnifico ponte in pietra, che segna il confine tra il Piemonte ed il Lombardo-Veneto, e mette a Milano.

Il ponte sul Ticino venne condotto a compimento dai due governi, l’opera importando la somma di 3,500,000 lire. Ne furono costruttori gli ingegneri Melchioni e Gianella.

La lunghezza totale della strada nei R. Stati è di chilometri 111, pari a miglia 45 circa di Piemonte.

Strada di Piacenza.— Incomincia all’uscita del sobborgo di Po in Torino, e termina all’incontro del torrente Bardonezza, limite dei R. Stati col ducato di Parma e Piacenza. Percorre le provincie di Torino, Asti, Alessandria. Questa strada antichissima, e in alcun tratto ancora denominata Romana, venne, dopo il 1783, quasi interamente riformata sull’antica traccia.

Dopo l’apertura della ferrovia da Torino verso Genova, questa strada ha perduto della sua importanza.

La sua lunghezza, dall’origine sino al confine, è di chilometri 155,358, pari a miglia 63 circa di Piemonte.

Strada di Francia.— Muove da Torino a Ponente, si interna nella provincia di Susa, ascende il Moncenisio, s’avvalla nella Savoia, e termina a Pontbeauvoisin, ossia al torrente Gujers, limite dei regii Stati con Francia.

L’importanza di questa strada diminuì con l’apertura di quella che da Nizza va lungo il mare a Genova; si fece minore coll’accresciuta navigazione de’piroscafi da Marsiglia ad ogni spiaggia del Mediterraneo, [p. 28 modifica] e andrà pressochè perduta allorquando sarà concesso di condurre nelle viscere delle Alpi la strada ferrata, che appianerà la via della Francia.

La strada è lunga chilometri 237, ossia 96 miglia circa di Piemonte.

Strada di Nizza.— Si dirama ad ostro, attraversa il Piemonte propriamente detto, supera il colle di Tenda ed arriva a Nizza, d’onde si difila a passare il Varo, limite della Francia, ed arriva ad Antibo.

Questa strada è stata aperta, nel tratto montuoso, verso il 1591, regnando il duca Emanuele I. La lunghezza complessiva da Torino al lungo ponte sul Varo è di chilometri 249 559, pari a miglia di Piemonte 101 115.


Altre cinque strade, che chiamansi pure reali postali, si diramano dalle suddette, e sono: quella per Genova, che si stacca dalla strada reale di Piacenza, al luogo detto Lungafame, oltre Alessandria, e termina presso il palazzo Doria-Panfili; quella di Ginevra, che si dirama da quella di Francia all’uscita del sobborgo Reclaus a Ciamberì, e termina al confine dello Stato col cantone di Ginevra, poc’oltre St-Julien; quella della Toscana, o di Levante, che incomincia alla porta orientale di Genova, e finisce a S. Giorgio, confine colla provincia di Massa e Carrara; quella del Vallese che, partendo da Novara, valica il Sempione, e termina al rivo S. Marco, limite dei R. Stati con la Svizzera; e finalmente quella da Pinerolo a Fenestrelle, d’onde altra volta si passava colle poste il Monginevro.

Tra le strade postali, ma non reali, che spiccano dalle precedenti, le più importanti sono quelle di Aosta e di Casale. Partono, la prima a sinistra, la seconda a destra della strada reale di Milano a Chivasso.

Tra le strade comunali sistemate, citeremo quelle di Stupinigi, della Venaria reale, di S. Maurizio, di Agliè, ecc.