Trattato completo di agricoltura/Volume II/Piante tintorie/2

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Dell’Indaco

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dell'indaco

§ 837. Si dà il nome generico d’indaco ad una materia colorante bleu che si estrae dalle foglie di tre piante, cioè dall’indaco (indigofera tinctoria) dal pastello o guado (isatis tinctoria) e dalla Persicaria de’ tintori (poligonum tinctorium). Di queste tre piante, due sole possono essere coltivate nell’Europa, e sono le ultime due; l’indaco tutt’al più potrebbe convenire al mezzodì dell’Italia e della Spagna. Ciononpertanto essendo possibile in Italia anche la coltivazione di questa pianta procurerò di darne qualche notizia.

§ 838. L’indaco abbisogna di un clima caldo-umido, o di terreno irrigabile, e non fornisce un raccolto di foglie mature se non quando abbia ricevuto 2400 gradi di calore, dal momento che la temperatura media abbia raggiunto i +18°, con una media successiva non inferiore a +22°. Questo raccolto di foglie, che sulla costa del Coromandel avviene due mesi dopo la semina, a Cuba si fa dopo tre mesi, ad Algeri e nel mezzodì della Spagna dopo tre mesi e mezzo, e nei mezzodì della Francia e dell’Italia dopo non meno di quattro mesi. Epperò se fra i 20 gradi di latitudine al di qua ed al di là dell’Equatore si potranno ottenere tre successivi raccolti di [p. 93 modifica] foglie entro un anno, nell’Europa non potrà ottenersene che un solo.

Nella Repubblica di Venezuela (America) l’indaco si coltiva di preferenza nelle terre sciolte e sabbiose, ma che siano suscettibili d’irrigazione, senza della quale la coltivazione dell’indaco è assolutamente impossibile o di nessun profitto, qualora non cadano frequenti ed abbondanti pioggie. Si semina in linea, dopo d’aver concimato e lavorato il terreno, in buchi profondi 0m,05 e distanti fra loro 0m,65: in ciascun buco si lascia cadere un pizzico di semi, che poi si ricopre con un pizzico di terra. La semina si fa in terreno irrigato previamente, od al tempo delle prime piogge. Le sementi spuntano in sei o sette giorni, e dopo 25 giorni circa si eseguisce una prima sarchiatura, e la si ripete appena che si mostrino altre erbe, poichè la buona qualità del prodotto dipende moltissimo dal tagliare l’indaco scevro d’altre erbe, le quali comunicano delle tinte eterogenee alla materia colorante che si vuol estrarre dall’indaco. Il primo taglio vien fatto a 3 o 4 centimetri sopra terra all’epoca della fioritura delle piante, quando le foglie prendono un color rosso oscuro brillante, e che si rivestono d’una peluria molle e vellutata, la quale, sotto certe inflessioni dalla luce, dà loro un colore argenteo. Di solito passano cinquanta o sessanta giorni fra la semina ed il primo taglio. Il secondo taglio si fa quarantacinque o cinquanta giorni dopo il primo, e così di seguito finche la pianta deperisce. Nei terreni buoni la coltura dell’indaco può durare due anni, e negli inferiori un solo anno.

La coltivazione dell’indaco fu tentata varie volte nella Spagna, nell’Italia e nella Francia meridionale, ma, come già si è detto, questa coltivazione potrebbe a stenti essere conveniente in confronto di molte altre, e perchè esigendo l’irrigazione, ove questa e possibile, sonvi molte altre coltivazioni maggiormente lucrose.