Trattato d'Amore (Cavalcanti, 1941)/XXIV

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XXIII XXV
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XXIV

     I’ son congiunto sí a voi di fede,
gentil mia donna, che manofestare
son certo ch’i’ vi posso mio affare:
4como convenni andare a la merzede
di quella, cui dimoro inclino al pede
umiliando me; e voi pregare
vo’ dolcemente, che a lei parlare
8deggiate, com’Amor le mi concede;

     sicché lo sguardo dolce ed amoroso,
che si congiugne co’ lo mi’ vedere
11alcuna volta quand’io la rimiro,
aggia l’effetto dov’io ’ntorno giro.
E voi di certo dovete sapere
14ben quella ch’amo; ma nomar non l’oso.