Parte quinta - Dell'ombra e lume, e della prospettiva701. Qual superficie fa minor differenza di chiaro e di scuro
Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte quinta - Dell'ombra e lume, e della prospettiva/700. De' lumi piccoli
Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte quinta - Dell'ombra e lume, e della prospettiva/702. Dov'è maggior varietà dalle ombre ai lumi, o nelle cose vicine o nelle remote
IncludiIntestazione
1 giugno 2008
75%
Pittura
<dc:title> Trattato della Pittura </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Leonardo da Vinci</dc:creator>
<dc:date>XVI secolo</dc:date>
<dc:subject></dc:subject>
<dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights>
<dc:rights>GFDL</dc:rights>
<dc:relation></dc:relation>
<dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_quinta_-_Dell%27ombra_e_lume,_e_della_prospettiva/701._Qual_superficie_fa_minor_differenza_di_chiaro_e_di_scuro&oldid=-</dc:identifier>
<dc:revisiondatestamp>20110421113005</dc:revisiondatestamp>
//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_quinta_-_Dell%27ombra_e_lume,_e_della_prospettiva/701._Qual_superficie_fa_minor_differenza_di_chiaro_e_di_scuro&oldid=-
20110421113005
La superficie nera, e quelle ancora che piú partecipano di essa nigredine, ha minor differenza infra le sue parti ombrose e luminose che alcun’altra, perché la parte illuminata si dimostra esser nera, e l’ombrata non può esser altro che nera, ma con poca varietà acquista alquanto di piú oscurità che la parte nera illuminata.