Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte quinta - Delle ombrosità e chiarezze de' monti/810. Del lume riflesso
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1 giugno 2008
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Pittura
<dc:title> Trattato della Pittura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Leonardo da Vinci</dc:creator><dc:date>XVI secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation></dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_quinta_-_Delle_ombrosit%C3%A0_e_chiarezze_de%27_monti/811._Di_prospettiva&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20110421123305</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_quinta_-_Delle_ombrosit%C3%A0_e_chiarezze_de%27_monti/811._Di_prospettiva&oldid=-20110421123305
Quando con due occhi si vedrà due eguali obietti che sieno minori ciascun per sé che non è l’intervallo delle luci di essi occhi, allora il secondo obietto parrà maggiore che il primo. La piramide ac abbraccia il primo obietto, e la piramide db abbraccia il secondo obietto. Ora, tanto parrà maggiore l’obietto m che n, quanto la larghezza della piramide db sarà maggiore di ac.