Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte quinta - Delle ombrosità e chiarezze de' monti/809. Dell'imitazione de' colori in qualunque distanza
Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte quinta - Delle ombrosità e chiarezze de' monti/811. Di prospettiva
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1 giugno 2008
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Pittura
<dc:title> Trattato della Pittura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Leonardo da Vinci</dc:creator><dc:date>XVI secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation></dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_quinta_-_Delle_ombrosit%C3%A0_e_chiarezze_de%27_monti/810._Del_lume_riflesso&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20110421123304</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_quinta_-_Delle_ombrosit%C3%A0_e_chiarezze_de%27_monti/810._Del_lume_riflesso&oldid=-20110421123304
Tanto quanto la cosa illuminata sarà men luminosa che il suo illuminante, tanto la sua parte riflessa sarà men luminosa che la parte illuminata. Quella cosa sarà piú illuminata che sarà piú propinqua all’illuminante. Tanto quanto bc entra in ba, tanto sarà piú illuminato in ad che in dc. Quella parete che sarà piú illuminata, parrà che abbia le sue ombre di minore oscurità.