Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/65. Piacere del pittore

Da Wikisource.
Parte seconda
65. Piacere del pittore

Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/64. Dello studiare insino quando ti desti, o innanzi tu ti dormenti nel letto allo scuro Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/66. De' giuochi che debbono fare i disegnatori IncludiIntestazione 1 giugno 2008 75% Pittura

Parte seconda - 64. Dello studiare insino quando ti desti, o innanzi tu ti dormenti nel letto allo scuro Parte seconda - 66. De' giuochi che debbono fare i disegnatori

La deità che ha la scienza del pittore fa che la mente del pittore si trasmuta in una similitudine di mente divina; imperocché con libera potestà discorre alla generazione di diverse essenze di varî animali, piante, frutti, paesi, campagne, ruine di monti, luoghi paurosi e spaventevoli, che danno terrore ai loro risguardatori, ed ancora luoghi piacevoli, soavi e dilettevoli di fioriti prati con varî colori, piegati da soavi onde de’ soavi moti de’ venti, riguardando dietro al vento che da loro si fugge; fiumi discendenti cogli empiti de’ gran diluvi1 dagli alti monti, che si cacciano innanzi le diradicate piante, miste co’ sassi, radici, terra e schiuma, cacciandosi innanzi ciò che si contrappone alla loro ruina; ed il mare colle sue procelle contende e fa zuffa co’ venti, che con quella combattono, levandosi in alto colle superbe onde, e cade, e di quelle ruinando sopra del vento che percuote le sue basse; e loro richiudendo e incarcerando sotto di sé, quello straccia e divide, mischiandolo colle sue torbide schiume, con quello sfoga l’arrabbiata sua ira, ed alcuna volta superato dai venti si fugge dal mare scorrendo per le alte ripe de’ vicini promontorî, dove, superate le cime de’ monti, discende nelle opposite valli, e parte se ne mischia in aere, predata dal furore de’ venti, e parte ne fugge dai venti ricadendo in pioggia sopra del mare, e parte ne discende ruinosamente dagli alti promontorî, cacciandosi innanzi ciò che si oppone alla sua ruina, e spesso si scontra nella sopravegnente onda, e con quella urtandosi si leva al cielo, empiendo l’aria di confusa e schiumosa nebbia, la quale ripercossa dai venti nelle sponde de’ promontorî genera oscuri nuvoli, i quali si fan preda del vento vincitore.



Note

  1. Nel codice vaticano si legge in margine la seguente postilla: "Qua mi ricordo della mirabile descrizione del diluvio dell’Autore."