Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte settima - De' nuvoli/919. Della creazione de' nuvoli

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Parte settima - De' nuvoli
919. Della creazione de' nuvoli

Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte settima - De' nuvoli/918. Del rossore de' nuvoli Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte settima - De' nuvoli/920. De' nuvoli e loro gravità e levità IncludiIntestazione 1 giugno 2008 75% Pittura

Parte settima - De' nuvoli - 918. Del rossore de' nuvoli Parte settima - De' nuvoli - 920. De' nuvoli e loro gravità e levità

I nuvoli sono creati da umidità infusa per l’aria, la quale si congrega mediante il freddo che con diversi venti è trasportato per l’aria; e tali nuvoli generano venti nella loro creazione, siccome nella loro distruzione; ma nella creazione si generano, perché lo sparso e vaporato umido nel concorrere alla creazione de’ nuvoli lascia di sé vuoto il luogo donde si fuggí; e perché non si dà vacuo in natura, egli è necessario che le parti dell’aria circostante alla fuga dell’umido riempiano di sé il principiato vacuo: e questo tal moto è detto vento. Ma quando mediante il calore del sole tali nuvoli si risolvono in aria, allora si genera contrario vento, creato dalla distruzione ed evaporazione del composto nuvolo; e l’uno e l’altro accidente, com’è detto, sono causati di vento.1 E tali venti si generano in ogni parte dell’aria, ch’è alterata dal caldo o dal freddo, ed il moto loro è retto e non è curvo, come vuole l’avversario; perché, se fosse curvo, non bisognerebbe alzare o abbassare le vele ai navigli, per cercare dell’alto o basso vento; anzi, quella vela che fosse percossa da un vento sarebbe al continuo accompagnata da esso vento infinché durasse; il che in contrario ci mostra l’esperienza, nel vedere percossa la pelle dell’acqua in diverse parti di un medesimo mare, con brevi e corti moti dilatabili, manifesti segni che da diversi luoghi con diverse obliquità di moti discendono i venti d’alto in basso; e tali moti si disgregano per diversi aspetti dai loro principî; e perché il mare ha superficie sferica, molte volte le onde scorrono senza vento, poiché l’alzato vento le abbandona, onde esse si muovono col principiato impeto.

Note

  1. L’edizione viennese sostituisce: "sono causa di vento."