Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/312. Della equiponderanza
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Leonardo da Vinci - Trattato della Pittura (XVI secolo)
Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra
312. Della equiponderanza
312. Della equiponderanza
Sempre la figura che sostiene peso fuor di sé e della linea centrale della sua quantità, deve gittar tanto peso naturale od accidentale dall’opposita parte, che faccia equiponderanza de’ pesi intorno alla linea centrale che si parte dal centro della parte del piè che si posa, e passa per tutta la soma del peso sopra essa parte de’ piedi in terra posata. Vedesi naturalmente uno che piglia un peso dall’uno de’ bracci gittar fuori di sé il braccio opposito; e se quello non basta a far l’equiponderanza, vi porge tanto di peso di se medesimo piegandosi, che si fa sufficiente a resistere all’applicato peso. Si vede ancora in uno che sia per cadere riverso su l’uno de’ suoi lati laterali, che sempre getta fuori il braccio dall’opposita parte.