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Trattato di architettura civile e militare I/Trattato/Libro 5/Esempio 60

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Trattato - Libro 5 - Esempio 60

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Libro 5 - Esempio 59 Libro 6 - Prologo
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ESEMPIO LX.

Caso di una fortezza quadrilatera battuta a due angoli opposti e non avente che due torroni soli agli estremi di una diagonale. (Tav. XXVI, 2).

Non piccola dubitazione insorge nelle menti degli architetti quando fusse una fortezza quadrata, che da due angoli oppositi solo potesse essere dalle macchine offesa1, volendo fare due torroni in tutto e non più, e domandano alcuni in questi studi esercitati, se si devono fare negli angoli dalla parte più debile, ovvero nei due della parte sicura. Ad alcuni pare che si debbano nella parte sicura fondare, perchè, benchè per spazio di tempo gli angoli del muro semplici fossero dalle bombarde messi in ruina, nientedimeno per i torroni tutto il muro sarà difeso; secondariamente, perchè se il torrone fusse locato nella parte debile, e se fusse messo in terra dalle bombarde, quella parte nè dal [p. 313 modifica]torrone, nè dagli angoli propinqui potria essere difesa; terzo, quando fossero per terra le difese dei propugnacoli per la parte direttamente opposita all’angolo, ciascuno senza lesione sopra del torrone potria ascendere, come appare agl’intelligenti, perchè il torrone non può per le offese laterali sè medesimo difendere: e così per queste non debili ragioni concludono doversi fare i torroni nelle parti sicure. In opposito, alcuni discorrono dicendo, che se dalla parte della offesa non fusse alcun torrone, essendo il muro messo in terra dalle bombarde, possono i nemici con velocità passando, pervenire al luogo maculato, dove poi facilmente possono essere vincitori, senza ricevere dai torroni lesione; secondo, affermano quasi essere impossibile che un angolo possa essere offeso e non l’angolo propinquo, ovvero due angoli oppositi e non i due altri oppositi: anzi, per poco sia mutata la bombarda, se per diretta linea si offende nell’angolo, il propinquo a sè viene ad essere offeso lateralmente, la qual cosa cagiona maggior nocumento che il tirare per retta linea (benchè da pochi sia considerato), levate adunque le difese dei torroni, il muro resta senza alcuno aiuto, e questo inconveniente ne segue, secondo la opinione loro, perchè secondo quella, mentre che pietra sopra pietra resta dell’angolo in piè, ovvero del torrone, per le difese laterali da basso potria il muro essere difeso: e per questo reputano sciolta la prima ragione; in contrario alla seconda e terza ragione insieme rispondono che quando i propugnacoli ovvero merli fossero tolti via dai torroni, saria il muro difeso dai capannati, i quali presuppongono si debbano fare nelle sommità dei torroni, e ancora da basso: e poi ancora, l’angolo senza torrone con poco muro viene quasi saldo, e sopra di esso si possono fare i capannati. Ma con piccola cosa si può terminare la questione, l’una e l’altra parte sostentando e difendendo col dire, che se i torroni fussero ver le offese, si faccia negli angoli senza torri tanto di sporto che ivi siano locate le offese laterali: e facendo i torroni ver la parte sicura, l’angolo si faccia massiccio per maggior resistenza e col capannato di sopra, come appare per la figura.

E con queste forme si ponga modo e termine al presente libro, benchè sarebbe da descrivere cose assai, e da dimostrare molte e varie [p. 314 modifica]ed infinite forme, le quali, per non essere prolisso e lungo, quelle resecando, tacerò. Pure alcuna semplice figura senza scrittura dimostrerò, a dilettazione ed utilità dei giusti Principi e potentati, ed a gloria di Colui che agli uomini il dominio concede2.

Note

  1. Le parole del cod. Sanese (f.° 40 v.°) indicano quasi che sovra questo tema si fosse disputato a que’ tempi. «Grande altercazione è intra molti che alcuna volta hanno el discorso loro exercitato in simili difese et offese di terre et fortezze ponendo uno caso ec.».
  2. Alludono queste parole al codice Magliabechiano VIII de’ disegni senza alcun testo, e dal quale furono tolte tutte le figure delle ultime dieci tavole dell’Atlante disegnate dal nostro autore.