Trattato di scienza d'arme - Versione critica/Dialogo di Camillo Agrippa. Annibale et Camillo

Da Wikisource.
Dialogo di Camillo Agrippa. Annibale et Camillo

../Parte Seconda IncludiIntestazione 11 settembre 2018 25% Da definire

Parte Seconda


[p. 102 modifica]

DIALOGO DI CAMILLO AGRIPPA.

AN N I B A L E  E T  CA M I L L O.


Nnibale
A punto vi desideravo, siate il ben venuto.
Camillo
et voi il ben'trovato, eccomi, che bisogna? A. per me niente, per conto vostro vi volevo. C. et io per conto mio, et per visitar'voi son qui venuto, ben'che ci è, cose triste?
Annibale
non triste, Dio me ne guardi ch'à voi ne ad altri mai denonci male, ma vi volevo per avertirvi di certa cosa.
Camillo
et di che?
Annibale
che non mandaste à la stampa quell'opera vostra (come ho inteso che sete per fare) se prima non dicchiaraste quelle figure di Geometria, che stanno là signate in tre loghi, overo quattro (se ben'mi ricordo) accioche non restino li animi confusi di coloro che le vedranno, et percio vi stimino d'altra qualità che voi non sete.
Camillo
son dunque venuto à tempo, venivo à punto per la bona licentia vostra, di poter'fare quanto v'era stato referto, vi ringratio di questa avertenza, et voglio esporle in ogni modo: benche pareva à me, d'haver satisfatto con quella poca d'iscusatione ch'io faccio per la detta opera, ma poi che il parer'vostro è tale, et io l'adempirò volontieri, et tanto piu, quanto ch'ista notte passata parvemi di esser'stalto assalito da certi Filosofi, li quali in ogni modo non volevano c'havessi potuto far'quelle figure con quel legno che voi sapete, ne dire certe altre cose, le quali piu volte ho conferite con Alessandro Corvino, et Francesco Siciliano, et con voi ancora, reputandomi Presuntuoso in voler ragionare di materie simili, non havendo io studiato. Di poi mi pareva con l'aiuto di molti gentil'homini amici miei, et col mio che mi diffendevo: il che non penso voglia predire altro, se non che forse alcuni allevi di Euclide, o di Aristotile, vorranno imputarmi, di quel ch'io dico, et io col mio aiuto, et d'altri miei Patroni mi diffenderò. Si che in ogni modo voglio dicchiararle, per levar'via ogni mala impressione che potesse havere ogn'uno, che vedesse quelle figure, et per mostrare al mondo se ben non ho studiato, che naturalmente posso parlar ancor'io di qualche cosa con ragione. et se vorrete vederne voi la prova, pigliate quel mio libro in mano, et ritrovate le figure, ch'adesso vi darò à conoscere per termini di lettere, come si fanno: se però non vi annoia questa Theorica.
Annibale
Anzi l'haverò molto à caro, per che in vero mi pare sia bella industria questa, et voi

[p. 103 modifica] [p. 104 modifica] [p. 105 modifica] [p. 106 modifica] [p. 107 modifica] [p. 108 modifica] [p. 109 modifica] [p. 110 modifica] [p. 111 modifica]