Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 34

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Libro II - Capitolo 34

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Della riverenza verso gli angeli, et santi del paradiso. Cap. XXXIV.

Non si potrebbe a bastanza esprimere l’amor grande che i Santi, i quali gloriosi regnano con Christo in Cielo, portano a noi altri, che peregriniamo in questa valle di lagrime, et per questo horribile deserto pieno d’innumerabili pericoli, et d’insidie de gli inimici nostri, caminiamo alla terra di promissione, et alla celeste Gerusalemme madre nostra, alla quale essendo i santi già pervenuti, et essendo già securi della gloria propria, et dall’altro lato, ardendo tutti di carità nel fuoco del primo, et immenso amore, cioè in Dio medesimo, sono desiderosi grandemente, et per dire cosi ansiosi della nostra salute. Et per tanto intercedono, et pregano di continuo per noi il sommo Rè della gloria, il quale per i meriti, et per le preghiere loro, molte gratie ci concede, si coma la prova istessa in tutti i tempi antichi, et moderni ha dimostrato apertamente, imperò che se bene un solo è il nostro mediatore, che con il proprio sangue ci ha riconciliati all’eterno padre, di cui è scritto. Habbiamo appresso al padre l’advocato, Christo giusto, et egli è il propitiatore, et quello che ci ha meritato, et ci ottiene il perdono de i nostri peccati, molti nondimeno sono gl’intercessori nostri, cioè i Santi del Cielo, vive membra [p. 52r modifica]di Christo, et uniti con inseparabile unione d’amore a lui, et per consequenza gratissimi all’eterno padre, si come il Salvatore medesimo diceva in terra a i suoi discepoli: sappiate che il padre vi ama, perche voi havete amato me. Et se a i prieghi de i Santi suoi, mentre anchora erano in questo esilio, vestiti di carne fragile, et mortale, ha fatto Iddio cose maravigliose, come ne sono piene le divine scritture, et nelle altre historie, quanto maggiormente gli esaudirà hora in Cielo, dove è la gratia consumata, et la beatitudine perfetta, et dove si adempie compitamente quel detto del Salmista, gli amici tuoi ò Dio, sono honorati sopramodo. Per il che la Santa Chiesa catholica madre nostra, a cui lo Spirito santo insegna, et rivela ogni verità, sempre ha insegnato i suoi fideli a riverire gli Angeli, et i Santi del Cielo, et a ricorrere supplichevolmente alle orationi, et aiuti loro, glorificando in essi Iddio, il quale come dice il Profeta, è mirabile ne i suoi Santi, et molte volte ha disposto di concederci delle gratie, non altrimenti, che per mezzo della intercessione de i Santi. Preghiamo adunque la Santissima Trinità, et l’unigenito figliuolo di Dio, come autore di tutte le gratie, ma preghiamo anchora i Santi come amici di Dio, et intercessori delle gratie. Però instrutti della Santissima Madre nostra, diciamo a Dio, Trinità Santa uno Iddio habbi misericordia di noi, figliuolo di Dio, Redentor del mondo, habbi misericordia di noi. Ma gli Angeli, et i Santi li preghiamo in altra forma, cioè San Michele ora per noi, San Pietro ora per noi, Santi, et Sante di Dio intercedete per noi, riconoscendo la differenza del Signore, et de i servi, del Creatore, et delle creature, del Rè della gloria, et de i suoi cari, et intimi familiari. Troppo forse mi sono allungato in questo discorso, ma escusimi buon zelo, mentre considero quanto veneno ha cercato di spargere l’antico serpente, massime a’ tempi nostri, cosi in questa, come in molte altre catholiche verità.