Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro III/Capitolo 21

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Libro III - Capitolo 21

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Del dormire in generale. Cap. XXI.

Il riposo del sonno è necessario alla natura per ristorare il corpo affaticato, et sono i fanciulli per l’humido che abonda in loro, assai dediti al dormire, ma come il necessario non si deve toglier loro, et massime nella fanciullezza, cosi conviene all’incontro haver avvertenza che non trapassino il segno, onde diventino poi huomini dormigliosi il che è grave diffetto, et fa stupidi gl’ingegni, et rende i corpi gravi, et pesanti all’operare, et toglie una parte del giorno utilissima à far molte cose, perciò che come diceva un savio, il levarsi la mattina à buon’hora, è cosa utile per la sanità del corpo, per gli studii di Filosofia, et per la cura famigliare, onde l’Evangelio dice dell’huomo padre di famiglia, che uscì di casa in su l’alba à condurre gli operarii, et Salomone dice: Non amare il sonno, et non dormir troppo, se non vuoi esser oppresso dalla povertà. Hor discendendo al particulare non si può cosi appunto determinare per ciascuno la debita misura del sonno, ma generalmente parlando, pare che il tempo di stare nel letto non dovesse esser meno di sette hore, ne passar le otto; et cosi come il troppo dormire fà gli huomini negligenti, et inetti à gli studii, et alle fatiche, cosi per contrario l’altro estremo del troppo poco, cagiona quasi i medesimi incommodi, et stà l’huomo neghittoso, et come stordito tutto il giorno, et la natura non fà perfettamente la sua concottione, et digestione, et rimane languida, et à poco à poco contrahe qualche indispositione; et spesse volte avviene, che quasi sdegnata di quello che gli è stato tolto nella notte indebitamente, lo richiede, et lo rivuole [p. 137v modifica]importunamente il giorno, onde si vedano alcuni dormire, ne i luoghi dove si doveria vegliare. Et quantunque leggiamo di alcuni huomini di eccellente virtù, ò ne vediamo qualcuno, che come già vivendo più vita celeste, che humana, sia contento di brevissimo sonno, non però gli huomini communi devono misurarsi con le medesime misure, ma prendere una via del mezzo, in modo che questo nostro giumento, possa portar i suoi pesi commodamente, non gettando per troppa morbidezza il Cavaliero per terra, ne meno mancando egli per debolezza fra via, et cadendo, come si suol dire, sotto la soma. Bene è vero che la carne, amica de gli agi, sempre chiede di più del suo bisogno, per il che è bene assuefarsi da giovanetto à levarsi à buon’hora, che all’ultimo il sonno è una imagine della morte, et si può dire che quelli che manco dormono, vivono più. Et fra gli altri commodi della temperanza, et della sobrietà, di che habbiamo parlato di sopra, ne seguita anchor questo, che quelli, che cenano sobriamente havranno manco bisogno di sonno, et potranno levarsi più per tempo, et trattar con Dio prima il negotio dell’anima, come si disse parlando della oratione, et poi espedirsi di molte cose domestiche, et meglio prepararsi alle publiche, massime gli huomini di grande affare, et che hanno carichi, et governi; si come giuditiosamente finge un antico poeta essere stato ammonito in sogno un gran Re, à cui parve sentirsi dire che non conveniva à quelli che reggono popoli, et governano eseciti, dormire tutta la notte intiera, nella qual cosa alcuni de’ maggiori et più nobili gentil’huomini molto spesso s’ingannano, parendo loro che il non veder mai, come disse Sardanapalo, il sole nascente, sia cosa da’ pari loro, et che solo à i poveri artefici, per guadagnarsi il vitto cotidiano, sia necessario il levarsi à buon’hora. Ma la solicitudine è utile, et lodevole in ogni stato di persone, et per tanto il nostro padre di famiglia vi avvezzi discretamente il figliuolo, et per quanto si può, senza manifesta offesa, lo assuefaccia talmente ch’egli sia padrone del suo proprio corpo, et faccia il meno che si può giattura del tempo, della quale, come un savio dice, niuna è più grave.