Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro III/Capitolo 31

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Libro III - Capitolo 31

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Della autorità che si deve dare al maestro. Cap. XXXI.

Avertisca però il padre di famiglia ad una cosa che molto importa, cioè che dopo che havrà fatto elettione matura et considerata d’un buon maestro, gli ha da concedere piena autorità sopra i suoi figliuoli, avvisandone essi medesimi, acciò sappiano dover ubidir il maestro come al proprio padre, ne convien mai accettare le querele et doglienze de i fanciulli contra il maestro, et in questo la madre anchora avvertita dal marito, deve scordarsi alquanto della tenerezza materna, et non commoversi à dannosa compassione, quando il fanciullo gli viene avanti con gli occhi lagrimosi, anzi, et padre et madre lo devono sgridare più, et meno severamente secondo il bisogno, rigittando sempre la colpa sopra di lui, et tal’hora confortandolo non per modo di chi compatisce, ma di chi eshorta con autorità à ben fare, come per esempio dicendo, vedi figliuolo queste battiture tu te le hai meritate, e il maestro ha fatto bene per tua correttione à dartele, però da qui avanti fa di esser migliore, et più diligente, et guardati da questo, et da quell’altro difetto, et sta di buona voglia, che cosi facendo non sarai battuto. In somma bisogna fare in modo, che il fanciullo sia [p. 144r modifica]risoluto di non haver rifugio, ne tribunale alcuno domestico per cosi dire, dove appellarsi dalle sentenze del maestro, altrimenti per ogni piccola cosa il fanciullo empierà l’aria di stridi, onde poi segue confusione, et molto impedimento all’offitio del maestro, et insiememente al profitto del fanciullo, ilquale in questo modo si recarà in pace ad ubidire et fare come si suol dire di necessità virtù. Deve però il maestro portarsi in modo che non sia meno amato, che temuto dal fanciullo, lodandolo alcuna volta, quando lo havrà meritato, alla presenza del padre, si che il figliuolo si persuada esser più accetto al padre, et riportarne delle piccole gratie, et remunerationi, per la buona relatione del maestro. Et dall’altro lato, quando pur il padre s’avvedesse che il maestro eccedesse, ò in qualche cosa havesse bisogno di correttione, potrà farla à luogo et tempo in absenza del fanciullo, non alterandosi punto, anzi dolcemente ricordandogli, che uno istesso fine deve esser d’ambedue loro, cioè il benefitio del commune figliuolo, non dovendo haver minore efficacia nel maestro la carità christiana, che nel padre l’inclinatione naturale.