Vangeli apocrifi/Frammenti di vangeli apocrifi più antichi/Dal Vangelo di Pietro

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Frammenti di vangeli apocrifi più antichi - IV. Dal Vangelo di Pietro

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IV. Dal Vangelo di Pietro.

I. 1. Ma nessuno de’ Giudei si lavò le mani, ne(ppure) Erode né alcuno de’ suoi giudici. E non volendo essi lavarsi, Pilato si levò. 2. E allora il re Erode comanda che il Signore sia preso, dicendo loro: «Fate quanto v’ho ordinato di fargli».

II. 3. Or c’era là Giuseppe, l’amico di Pilato e del Signore; e saputo che stavan per crocefiggerlo, si recò da Pilato e chiese il corpo del Signore per la sepoltura. 4. E Pilato mandò da Erode e ne chiese il corpo. 5. Ed Erode disse: «Fratello Pilato, se pure nessuno l’avesse richiesto, l’avremmo seppellito noi, anche perché spunta il sabbato. Sta scritto infatti, che il sole non tramonti sopra un ucciso». E lo consegnò al popolo il giorno prima degli Azzimi, loro festa.´ [p. 19 modifica]

III. 6. E quelli preso il Signore, lo spingevano correndo e dicevano: 7. «Trasciniamo il figliuolo di Dio, poiché l’abbiamo avuto in nostro potere». E lo rivestirono di porpora, e lo misero a sedere in un seggio di giudizio, dicendo: «Giudica giustamente, re d’Israele». 8. E uno di loro, portata una corona di spine, la pose sul capo del Signore. 9. E altri stavan lì e gli sputavan sugli occhi, altri lo picchiavan nelle gote, altri lo percuotevano con una canna, e alcuni di loro lo flagellavano dicendo: «Su, onoriamo con tale onore il figliuolo di Dio».

IV. 10. E menaron due malfattori, e in mezzo a loro crocefissero il Signore. Ma lui taceva, come non provasse nessun patimento. 11. E quando rizzaron la croce, ci scrissero su: «Questo è il re d’Israele». 12. E poste le vesti dinanzi a lui, se le spartirono tirandosi su a sorte. 13. Or uno di quei malfattori li rampognò dicendo: «Noi per i mali che abbiam commesso, siam venuti a questi patimenti; ma costui, ch’è diventato salvator degli uomini, in che v’ha egli offeso?» E sdegnatisi contro di [p. 21 modifica]lui, comandarono che non gli fossero spezzate le gambe, sicché morisse tra gli spasimi.

V. 15. Era mezzogiorno, e l’oscurità invase tutta la Giudea. E s’agitavano e s’angustiavano che il sole avesse a tramontare, poiché egli viveva ancora. Giacché è prescritto loro, che il sole non tramonti sopra un ucciso. 16. E uno di loro disse: «Dategli a bere del fiele con aceto». E fatto il miscuglio glielo dettero a bere. 17. E compirono tutto (ciò), e colmaron sul loro capo i peccati. 18. Molti poi andavano attorno con fiaccole pensando che fosse notte, e alcuni caddero. 19. E il Signore gridò: «Mia forza, mia forza, tu m’hai abbandonato!» E detto (così), fu pigliato su (in cielo). 20. E nella stessa ora la cortina del tempio di Gerusalemme si squarciò in due. [p. 23 modifica]

V. 21. E allora tiraron fuori i chiodi dalle mani del Signore, e lo posero a terra. E tutta la terra si scosse, e ci fu un gran spavento. 22. Allora rifulse il sole, e si trovò (ch’era) l’ora nona. 23. Si rallegrarono i Giudei e dettero a Giuseppe il corpo di lui, perché lo seppellisse, poiché aveva visto quanto bene egli aveva fatto. 24. E lui, prese il Signore, lo lavò, lo ravvolse in un lenzuolo e lo portò dentro la propria tomba, chiamata l’orto di Giuseppe.

V. 25. Allora i Giudei e gli anziani e i sacerdoti capito quanto male avevan fatto a se stessi, cominciarono a percuotersi (il petto) e dire: «Guai ai nostri peccati! Il giudizio e la fine di Gerusalemme è vicina». 26. Io poi con i miei compagni ero nell’afflizione, e feriti nell’animo ei nascondevamo; perché eravamo cercati da loro come malfattori e come intenzionati di bruciare il tempio. 27. A motivo di tutto questo, noi digiunavamo e stavam seduti a lamentarci e a piangere notte e giorno, sino al sabbato.

VIII. 28. Intanto, radunatisi insieme gli scribi e i Farisei e gli anziani, al sentire che tutto il popolo mormorava e si picchiava il petto dicendo: «Se così gran prodigi sono avvenuti alla sua morte, vedete quant’egli fosse giusto!», 29. s’impaurirono, e andarono da Pilato, pregandolo e dicendo: 30. «Dacci de’ soldati, che custodiscano il suo sepolcro per tre giorni; che non vengano i suoi discepoli a rubarlo, e il po[p. 25 modifica]polo pensi ch’è risuscitato da’ morti (Cf. Mt. 27, 6 seg.), e ci faccian del male». 31. E Pilato diede loro il centurione Petronio con de’ soldati, per custodire la tomba. E con loro, anziani e scribi si recarono al sepolcro. 32. E rotolata una gran pietra tutti quanti che eran là con il centurione e i soldati la posero alla porta del sepolcro, 33. e c’impressero su sette sigilli; e rizzata là una tenda, montaron la guardia.

IX. 34. Di buon’ora, allo spuntar del sabato, accorse gente da Ge rusalemme e dai dintorni, per vedere il sepolcro sigillato. 35. Ma la notte in cui spuntava la domenica, mentre i soldati a due a due facevan a turno la guardia una gran voce risuonò nel cielo, 36. e videro aprirsi i cieli, e due uomini scenderne rivestiti di gran splendore e avvicinarsi alla tomba. 37. Quella pietra ch’era stata appoggiata alla porta, rotolandosi via da sé si scostò da una parte, e la tomba s’aprì, ed entrambi i due giovani c’entrarono.

X. 38. Come (ciò) videro que’ soldati destarono il centurione e gli anziani, ché anche costoro stavan là di guardia. 39. E mentre spiegavan loro quanto avevan visto, di nuovo vedon tre uomini uscir dalla tomba, e i due sorreggevan quell’altro, e una croce li seguiva; 40. e la testa de’ due si spingeva sino al cielo, mentre quella di colui che conducevan per mano sorpassava i cieli. 41. E udirono una voce dai cieli, che diceva: «Hai predicato ai dormienti?». 42. E una risposta s’udì dalla Croce: «Si».

XI. 43. Quelli allora si concertavan tra loro d’andar via e rivelar tali cose a Pilato. 44. E mentre stavano ancor divisando, appaion di [p. 27 modifica]nuovo aperti i cieli e un uomo che ne scende ed entra nel sepolcro. 45. Al veder ciò il centurione e quei ch’eran con lui1 s’affrettarono in piena notte a (correr da) Pilato, abbandonando la tomba di cui erano a guardia, e gli raccontarono tutto quanto avevan visto, grandemente angustiati e dicendo: «Egli era davvero il figliuolo di Dio» (Cfr. Mt., 27, 54 e parall.). 46. Pilato rispose: «Io sono puro del sangue del figliuolo di Dio (Cfr. Mt., 27, 24); siete voi che avete voluto così». 47. Poi fattisi tutti innanzi lo pregavano e supplicavano di comandare al centurione e ai soldati di non dire a nessuno ciò che avevan visto: 48. «E bene per noi — dicevano — d’aver contratto la più grave colpa (solo) al cospetto di Dio, e non cadere (anche) nelle mani del popolo Giudeo ed esser lapidati». 49. Pertanto Pilato comandò al centurione e ai soldati di non dir nulla.

XII. 50. All’alba poi della domenica Maria Magdalena, discepola del Signore, la quale per timore de’ Giudei, infiammatisi d’ira, non aveva fatto al sepolcro del Signore quello che solevan far le donne per i morti loro cari- 51. prendendo con sé le amiche si recò al sepolcro ove era stato posto. 52. E temevan d’esser viste da’ Giudei e dicevano: «Se nel giorno in cui fu crocifisso, non potemmo piangere e percuoterci (il petto), facciamolo ora almeno sul suo sepolcro. 53. Ma chi ci rotolerà via anche la pietra che fu posta alla porta del sepolcro (Mc., 16, 3), sicché possiamo entrare e sederci presso di lui e fare il nostro dovere? 54. Perché grande era la pietra (Mc., 16, 4), e temiamo che qualcuno ci veda. Se non possiamo (rimuoverla), deponiamo almeno lì sulla porta ciò che portiamo, in memoria di lui. Piangeremo e ci percuoteremo (il petto), finché saremo di ritorno a casa nostra». [p. 29 modifica]

XIII. 55. (1) E arrivate, trovaron la tomba aperta. E accostatesi, guardaron giù dentro e ci videro un giovanetto seduto in mezzo alla tomba, ch’era di bell’aspetto e ricoperto di splendentissima veste. Egli disse loro: 56. «Perché siete venute? Chi cercate? Forse quello che fu crocifisso? È risorto e se n’è andato. E se non ci credete, guardate dentro e vedete il posto dove giaceva: non c’è più. È risorto e se n’è andato là, donde era stato inviato». 57. Allora le donne impaurite fuggirono.

XIV. 58. Era l’ultimo giorno degli Azzimi, e molti se n’andavan via, facendo ritorno alle proprie case, finita (ormai) la festa. 59. Noi, i dodici discepoli del Signore, eravamo nel pianto e nell’afflizione; e ognuno, rattristato dall’accaduto, se ne tornò a casa sua. 60. Ma io, Simon Pietro, e mio fratello Andrea, prese le nostre reti, ce n’andammo al mare. Ed era con noi Levi, figliuolo di Alfeo, che il Signore....

Note

  1. Non i soldati soltanto ma anche gli anziani e gli scribi che s’eran recati al sepolcro. Ciò appare chiaro dalle parole di Pilato (n. 46) e dal n. 47.