Venti vite d'artisti/Taddeo Gaddi

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Taddeo Gaddi e Gaddo suo padre

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Stefano Agnolo di Taddeo Gaddi
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Taddeo Gaddi e Gaddo suo padre.


Taddeo Gaddi, dal quale è discesa la casa de’ Gaddi tanto grande a’ tempi nostri, che ella à avuto in un medeximo tempo quattro frategli, un cardinale, uno cherico di camera, uno signore, e l’altro texauriere della Marca, fu ancora egli discepolo di Giotto, della qual cosa egli si groliava tanto, che dovunche egli metteva il nome suo si chiamava discepolo di Giotto il gran maestro, come si vede particularmente sopra il banco della mercanzia dove egli dipinse assai cose. Fu ancora egli in que’ tempi in buona riputazione et dipinse in molti luoghi et particularmente [p. 22 modifica]in santa Croce, dove egli fece nel mezo de la chiesa quel miracolo di san Francesco di quel fanciullo che essendo morto per essere caduto da un verone fu risucitato da lui, ne la quale opera ritrasse al naturale Giotto il suo maestro e Dante Aldighieri et se medeximo, et è un lavoro molto ben fatto. Dipinse ancora in detta chiesa la cappella de’ Baroncelli, e sopra l’uscio de la sagrestia Cristo quando disputava, della quale pittura fu mandata in terra gran parte. È ancora di suo mano il tabernacolo del crocifisso a testa della via al Crocifisso, et sopra la porta del refettorio di santa Croce in uno crocifisso la fighura di san Girolamo: sopra la sepultura ove egli è sotterrato in santa Maria novella, allato alla porta della vergine Maria, et a Pisa ancora dipinse in Camposanto la storia di Iob e molte altre historie. Il padre di questo Taddeo ancora egli si dilettò di lavorare di pittura et hebbe nome Ghaddo et sonci alcune cose di suo mano che sono in casa loro.