Vera narrazione del massacro di Valtellina/Massacro di Berbenno nel quale restaron morte intorno a 11 persone

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Massacro di Berbenno nel quale restaron morte intorno a 11 persone
Massacro seguito a Sondrio, al Monte di Sondrio, il Malenco; nel quale restarono morti intorno a 170 persone Massacro di Caspano e Traona nel quale restarono morte 11 persone incirca

In qual maniera sieno passate le cose nella nobil terra. di Berbenno, è parimente manifesto. Imperocchè i Rebelli fecero ancora la loro parte d’assassinamenti contro gli Evangelici. Perciò dopo le cose nel modo sopradetto eseguite a Tirano, Bruso, Teglio, Sondrio, al monte di Sondrio, Malenco ed altrove, avendo ancora, sì come testifica una a loro scritta lettera da Giovanni Guízziardo sotto i 12 luglio del presente anno, comandamento speciale di allegramente ammazzare, strangolare, massacrare e insomma di non usare clemenza inverso veruno Luterano: non hanno ommesso da parte loro cosa veruna. Onde ne furono con 16 gran crudeltà eziandio contro la fede data ammazzate alcune persone di qualità non vile; il che fu da questi assassini con tanto maggiore ardore eseguito, per che quelli Cattolici Romani stessi, i quali subito a questi assassinamenti non vollero acconsentire, furono senza grazia alcuna. in subito uccisi; come avvenne a Bartolomeo Porretto ed altri.

Le persone massacrate furono le seguenti: Teofilo de’ Pescatori d'Ognano della Romagna, qual aveva abitato a Berbenno già 20 anni; fu ammazzato in un luogo sopra Berbenno, chiamato Lusciane a dì 10 luglio, d’età d’anni 65.

Anna di Casaccia di Pregaglía moglie di suddetto Teofilo, fu ammazzata avanti alla canonica di Berbenno a dì suddetto d’età d’anni 50.

Concordia Crotta di Tirano, moglie di Giovan Gugelman del territorio di Zurigo, il quale avea dimorato in Berbenno parecchi anni, fu massacrata nel giorno, e luogo suddetto, d’età d’anni 43.

Aurelio, figliuolo di Niccolò Paravicino, andando da Berbenno a Sondrio fu ammazzato nel piano di Castione, a dì 18 di luglio, d’età d’anni 37.

Bartolomeo, figliuolo di Davide Paravicino, fu ferito a morte con archibugiate nella testa, eppure contro la speranza ed aspettazione dei chirurghi, visse ancora giorni cinque, poi morì d’età d’anni 16.

Ottavio Paravicîno di Capelli, gentiluomo onorato, fu insieme co’ duoí infrascritti Giovanni Battista e Orazio Paravicini ritenuto come prigione nella Canonica di Berbenno sino al 26 Luglio, nel qual giorno furono richiesti ed accompagnati a Sondrio per comandamento di Robustello, il quale finse di accarezzarli, facendoli dare da bevere e accompagnare alla Sassella; ma ivi per commissione di detto Giacomo Robustello furono ammazzati; replicando che agli eretici non si deve mantener la fede.

Esso Ottavio era d’età d’anni 38.

Giovanni Battista Paravicino di Capelli, gentiluomo parimente onorato, il quale fu fatto prigione come il sopraddetto e condotto a Sondrio, nel ritorno alla Sassella, ivi con Ottavio fu ammazzato d’età d’anni 34.

Orazio, fratello del detto Giovanni Battista fu in tutto e per tutto suo fedele compagno sino alla morte e rendette similmente l’anima sua il giorno suddetto d’età d’anni 31.

Anna de’ Boveri di Ginevra, moglie del soprascritto Ottavio, gentildonna molto onorata, volendo per salvarsi la vita seguitare una compagnia di soldati Grigioni, tra’ quali fu un suo cognato ed altri suoi parenti, e per la stanchezza e asprezza dei cammini non potendolo fare, per esser gentildonna grave e delicata, fu colta d’ una archibugiata nella schiena e restò morta addì 3 gosto essendo d’età d’anni 40.

Teosina. Paravicina. dei Capelli, madre delli soprascritti Giovanni Battista ed Orazio, gentildonna di gran valore, fu uccisa in sua propria casa e dalli suoi propri massai crudelmente aperta d’età d’anni 55.

Adamo Scaramuccio di Tirano fu al tempo del barbaro assassinamento di Tirano in presidio a Morbegno, d’onde anco scampò e venne a Chiavenna. Volendo poi colle bandiere Grigione ritornare in Valtellina e accompagnare a Sondrio la detta Teosina, egli fu ammazzato d’ età d’anni 20. Era giovane di grande aspettazione.