Vera storia di due amanti infelici ovvero Ultime lettere di Iacopo Ortis (1912)/Lettera XXXI
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Lettera XXXI
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LETTERA XXXI
2 maggio.
Il fratello del parroco mi chiese come stava mia moglie. Ho lasciato correre: — Sta bene. — E vostra figlia? — Mi sentiva scoppiare: finsi di correre verso Michele, che per accidente passava, come se volessi avvertirlo di qualche cosa.
Mia moglie? Eterno Iddio! Stendo le braccia e guardo il cielo e non oso né mormorare né piangere... Eppure!... E perché mi ha fatto conoscere la felicitá, se doveva desiderarla si ardentemente, e... perderne la speranza per sempre?