Viaggio in Dalmazia/Del Contado di Spalatro/4. Della Montagna di Clissa, e del Mossor

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4. Della Montagna di Clissa, e del Mossor

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4. Della Montagna di Clissa, e del Mossor
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§. 4. Della Montagna di Clissa, e del Mossor.

A destra dell’Hyader sorge la Montagna, che comunemente porta il nome di Clissa, dalla Fortezza, che le sta su d’un fianco. La di lei ossatura è della medesima pasta, or grigia, or azzurra, incostante nella durezza, ch’io ò più sopra descritta, e nell’andatura degli strati. I massi rovinati dalla sommità, che s’incontrano per la via, sono ora di marmo Dalmatino volgare, or di durissima breccia ghiajosa, or di pietra forte Lenticolare.

È molto curioso l’aspetto di alcuni strati, che compongono una falda prominente del monte Mossor in fianco del cammino di Clissa, a sinistra del profondo Vallone, per cui scorre l’Hyader. Eglino presentano agli occhi di chi gli osserva da lontano molte divisioni, che descrivono segmenti di cerchio posti l’un sopra [p. 47 modifica]l’altro coll’estremità volte all’insù, diametralmente all’opposto di quanto suolsi ordinariamente osservare dell’indole degli strati curvi. Chi volesse giudicarne di lontano sarebbe mal avveduto, e arrischierebbe di darne qualche pazza spiegazione; come pur troppo sogliono fare anche i maggiori Naturalisti, allorchè vogliono dicifrare qualche strano fenomeno dopo un’ispezione superficiale, o sulle altrui relazioni: come quel galantuomo che scrisse dell’Istoria Naturale dell’Alpi Svizzere, senz’esservisi mai portato a viaggiare. L’erezione dell’estremità degli strati del Mossor è un inganno fatto all’occhio dalla distanza, e dalla inferiorità del sito, su del quale stando si possono osservare. Io gli avea creduti, nel primo viaggio che vi feci, uno di quegli scherzi, de’ quali l’antico mare à lasciato le impressioni nascoste nelle viscere de’ monti, e cui il tempo, e i torrenti scoprono talvolta per tormentare il cervello degli Orittologi. Ma l’aspetto lontano m’avea ingannato. Le apparenti estremità de’ semicircoli non lo sono di fatto, ma sono bensì punti della circonferenza di quegli strati scoperti, e isolati dalle acque eventuali, che dalla sommità sino al piede dell’accidentale collina stanno orizzontalmente colcati l’un sopra dell’altro. Lo scoglio isolato, su del quale sorge Clissa, è per la maggior parte di breccia marmorea, la di cui origine è submarina, da che fra un sassolino e l’altro trovansi presi corpicelli marini isolati. I sassolini poi medesimi, che formano quella breccia, racchiudono delle Lenticolari molto anteriori di data all’impasto petroso, nel quale adesso si trovano. La base dello scoglio è di cote, corrispondente alla già descritta delle marine di Spalatro; e fra di essa e ’l marmo corre un filone incostante di pietra calcarea soda, piena di Testacei calcinati e sovente zeppi di terra bituminosa lapidefatta. [p. 48 modifica]

Anche nella breccia vedesi qualche pietruzza nera, figlia di lontani, e antichi Vulcani. Riesaminando da un sito egualmente alto la prominenza di questo colle si vede, ch’ella è stata divisa in parte dal resto della montagna, e che i di lei strati vi corrispondono nella direzione non meno, che nella sostanza. Gli strati arcuati continuano ad ingannar l’occhio sino a che l’Osservatore non si metta a portata di vederli orizzontalmente; allora l’illusione sparisce.

La Fortezza di Clissa è fuor d’ogni dubbio l’Ανδήριον di Dion Cassio, e’l Mandetrium di Plinio. Il primo di questi due antichi Scrittori descrivendone l’assedio, e l’attacco, sotto il comando di Tiberio, circostanzia minutamente la situazione di esso, dicendo, “che non vi si trovava dappresso pianura di sorte alcuna, che il monte era inaccessibile, ripido, trinciato da burroni“. Aggiunge che “Tiberio dopo d’aver veduto riuscir vani i replicati rinforzi, che dagli accampamenti di Salona salivano per sostenere i Romani, fece sfilare un corpo di gente per sentieri dirupati a guadagnar le altezze, che dominavano Anderio; per lo qual consiglio furono gl’Illirj tolti in mezzo, e la Fortezza costretta a capitolare.“1 Ora Clissa è di fatti poco tratto di cammino sopra Salona, fabbricata su d’una rupe inaccessibile, circondata da burroni, e botri, dominata dalla sommità della montagna. Plinio parla di Mandetrio come d’un luogo nobilitato da fatti d’arme. Clissa lo è stata pur troppo anche ne’ tempi vicini a noi; e lo sarebbe di nuovo, ogniqualvolta il flagello della guerra desolasse la Dal[p. 49 modifica]mazia, così portando la sua situazione sopra d’un passo angusto, e importante.

Lo Spon riferisce ne’ suoi Viaggi un’Iscrizione trovata a Clissa, da lui veduta a Traù, dov’è fatto menzione di ripari fatti alla strada da Salona ad Andetrio.

  1. Dio Cass. Lib. 55.