Vita di Esopo Frigio/Capitolo LVI

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Capitolo LVI

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Anonimo - Vita di Esopo Frigio (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Capitolo LVI
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C A P I T O L O   LVI.

ESsendosi adunque Esopo quivi fermato, infastidito di più oltre gire errando, e non avendo figliuolo alcuno, adottò un giovane di nobil casa, il quale Enno era nominato. Costui fu da Esopo come suo proprio, e legitimo figliuolo, al Re caldamente raccomandato. Avvenne, che il buon figliuolo ebbe con la donna d’Esopo amorosa conversazione, la qual cosa risapendosi, volle Esopo scacciarlo di casa, e dalla eredità privarlo. A cotesto pensò Enno con un’altra non manco solenne ingratitudine rimediare, e fare Esopo cadere in disgrazia, ed in odio al Signore in questo modo: egli finse, ch’Esopo scrivesse una lettera a quei Signori, che a Liceto mandavano gli Enigmi, facendo loro intendere, che il Re suo era di così mala natura, e così ingrato della servitù sua, che quantunque fosse quello, e solo, che i difficoltosi dubbj dichiarasse, e sciogliesse, e quello fosse solo, che a lui ricchezze, e fama immortale acquistar facesse nondimeno egli ne riportava con dispregio, e dissonore mal guiderdone, tenendo sua Maestà con la donna sua pratiche amorose, e perciò desiderasse partirsi da Liceto da un ingrato, ed ingiurioso Tiranno, e che molto volentieri [p. 75 modifica]sarebbesi con esso loro, sperando di far loro ben tosto ricuperare tanto quanto col Re Liceto per cagione degl’Enigmi perduto avevano. Questa lettera di cotal tenore scritta, e dal suggello di Esopo suggellata, presentò Enno al Re Liceto: il quale perciò venne in tanto sdegno, ed in tanta colera, che comandò ad Ermippo suo Maestro di giustizia, che pigliar facesse Esopo, e subitamente, senza esame, senza processo, come ribello, e traditore del Re suo Signore, lo ammazzasse. L’amore, e l’osservanza grande, che Ermippo ad Esopo portava, ritardò la esecuzione, tantochè egli intese bene la cagione del comandamento del Re suo Signore, e perchè egli si persuadeva essere falsamente accusato, nascose Esopo in una sepoltura, e là dentro secretamente il nutriva, credendosi, che mentre la verità si scoprisse, e ritrovandosi Esopo innocente, il Re dal suo colerico, e furioso comandamento si partirebbe, ed Esopo, a i soliti onori restituirebbe. Il Re tolti tutti i beni di Esopo, e l’amministrazione del Regno, che a lui era commessa, donolli ad Enno.