Vita di Esopo Frigio/Capitolo XLII

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Capitolo XLII

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Anonimo - Vita di Esopo Frigio (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
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C A P I T O L O   XLII.


ESsendosi adunque i Samj da tanto timore oppressi, per il dubbio dell’avvenire deliberarono di consultare il caso, e volere intendere, se possibile era, l’interpretazione: e per essere in quel tempo Xanto Filosofo nella Città il più dotto, e più saputo riputato, congregatosi il popolo, e quivi secondo Xanto, e tutti a lui si voltarono, affettuosamente pregandolo, che volesse ciò che quel prodigio apportasse, dichiarare. Xanto non sapendo sopra ciò che dire, tutto dubbioso, quasi confuso, addimandò tempo di rispondere, per poter meglio alla interpretazione pensare, e considerare la dichiarazione di cotal segno; e così disciolto il consiglio egli a casa ritornossene, là dove fece molto pensando, ad alla significazione di quel caso la mente tutta rivolgendo, nè sapendo sopra ciò fare giudizio alcuno, divenne [p. 61 modifica]molto di mala voglia; e sì pieno di malinconia, che pareva, che egli fosse alla morte sentenziato. Ciò vedendo Esopo, venutogli del Signore compassione, per consolarlo accostateglisi disse: Padrone, per qual cagione stai tu con tanta tristezza avvolto, e soffocato, perchè ti crucj tanto? Ecco il tuo Esopo, il quale levaratti di cotanto affanno, e noja. Sta dunque allegro e di buon animo, e lascia (te ti pare) questa cura a me, che io non dubito punto di poterti fare onore, se quel ch’io ti dirò far vorrai.