Vita di Esopo Frigio/Capitolo XVII

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Capitolo XVII

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Anonimo - Vita di Esopo Frigio (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
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C A P I T O L O   XVII.


LA donna ebbe per male quelle parole sagge d’Esopo, ma non potendo, quella senza qualche dimostrazione di mal animo rispondere, finse di non alterarsi, ma pigliare tutto in burla, e disse ridendo: Deh marito mio; poichè questo tuo bello schiavo è così dotto, e faceto parlatore, lasciamelo in casa; in fè di Dio, che le parole non gli si perdono in bocca, e credo, che quando tu sarai indisposto, egli potrà per te supplire agli scolari, e dare loro lezione, però voglio con queste mani con esso riconciliarmi. Xanto di ciò allegro, voltatosi ad Esopo disse: ecco che la tua Padrona già ti ha preso affezione, e ti vuol bene. Certo sì rispose Esopo; forsi sia molto difficile cosa a placare una donna, ed ora in un volere, ed ora in altra rivoltarla. Il Padrone a cui pareva Esopo troppo liberamente parlare lo riprese dicendo: Sta quieto, che io per servitore, non per maestro, nè per contradicente ti ho comperato.