Vai al contenuto

Chi nel regno almo d'Amore

Da Wikisource.
Versione del 10 ago 2022 alle 08:55 di OrbiliusMagister (discussione | contributi) ( Creata nuova pagina: {{Conteggio pagine|Speciale:Statistiche}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Anton Giulio Brignole Sale<section end="Nome e cognome dell'autore"/> <section begin="Anno di pubblicazione"/>XVII secolo<section end="Anno di pubblicazione"/> <section begin="URL della versione cartacea a fronte"/>Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu<section end="URL...)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Anton Giulio Brignole Sale

XVII secolo Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu Canzoni Letteratura III. Contro la fedeltà in amore Intestazione 3 agosto 2022 100% Da definire

De l'arrabbiato can sotto i latrati
Questo testo fa parte della raccolta Anton Giulio Brignole Sale
[p. 303 modifica]

III

CONTRO LA FEDELTÀ IN AMORE

     Chi nel regno almo d’Amore
brama l’ore — trar serene
fuor di pene,
d’una sola amante stolto
non si chiami;
molte n’ami, — ma non molto.
     Finga pene per ciascuna,
ma nessuna — abbia la palma
d’arder l’alma;
talor esca in mezzo al viso
breve pianto,
ma fra tanto — in cor sia riso.
     La modesta, se ti scaccia,
tu procaccia — che l’audace
ti dia pace;
se la bianca ti beffeggia,
la brunetta
per vendetta — e tu vagheggia.
     Quando vede donna bella
che sol ella — nel tuo petto
ha ricetto;
in trofeo, meschin, ti mena,
flagellato,
condannato — a vil catena.
     Ma se scorge che tu scaltro,
tosto ad altro — amabil volto
sarai vòlto,
non si mostra piú severa,
ma pietosa,
amorosa, — lusinghiera.

[p. 304 modifica]

     Quel van titolo di fede,
che ognun chiede — e ognun desia,
è pazzia.
A vestirsi è fede avezza
di candore,
ch’è il colore — di sciocchezza.