Vai al contenuto

Er testamento der pasqualino

Da Wikisource.
Versione del 14 dic 2022 alle 22:45 di BrolloBot (discussione | contributi) (Pywikibot 6.6.1)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti caudati letteratura Er testamento der pasqualino Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

La risposta de Monziggnore Li Vicarj
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

[p. 250 modifica]

ER TESTAMENTO DER PASQUALINO1

     Torzetto l’ortolano a li Serpenti2
Prometteva oggni sempre ar zu’ curato
C’a la su’ morte j’averìa lassato
Cinquanta scudi e ccert’antri3 ingredienti.

     Quanto, un ber giorno, lui casc’ammalato
E ccurreveno ggià cquinisci4 o vventi
Tra pparenti e pparenti de parenti
A mmostrajje5 un amore indemoniato.6

     Ecchete7 che sse venne all’ojjo-santo;
E ’r curato je disse in ne l’ontallo:8
“Ricordateve, fijjo, de quer tanto...„

     Torzetto allora uprì ddu’ lanternoni,9
E jj’arispose vispo com’un gallo:
“Oggne oggne,10 e nnu mme roppe11 li cojjoni.„

6 aprile 1834

Note

  1. Pasqualino è chi si comunica la sola Pasqua.
  2. Contrada di Roma nel Rione Monti.
  3. Altri.
  4. Quindici.
  5. Mostrargli.
  6. Ardentissimo.
  7. Eccoti.
  8. Nell’ontarlo: nell’ugnerlo.
  9. Lanternoni, per “occhi spalancati.„
  10. Ungi, ungi.
  11. Non mi rompere.