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Le mmaledizzione

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Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura Le mmaledizzione Intestazione 13 dicembre 2022 75% Da definire

Li parafurmini Lo spunto de cassa
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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LE MMALEDIZZIONE.

     Monziggnor nostro cór messale in mano,
Du’ schizzi d’acqua-santa e cquattro strilli,
È annato fòra a mmaledì li grilli
E a pproibbijje1 de maggnasse2 er grano.

     Circ’a l’inibbizzione de lo spano3
Nun je se pò4 impuggnà ssenza cavilli;
Ma, ar mi’ poco ggiudizzio, er maledilli
Nun me pare un’azzione da cristiano.

     Grilli, tiggnòle, bbagarozzi5 e rruche6
So’ ccrature7 de Ddio come che nnoi:
Sola diverzità cche sso’ ppiù cciuche.8

     Eh ccome dunque Monziggnor Croscifero
Pò mmaledilli, e ppredicacce9 poi
Ch’è inzin peccato a mmaledì Lluscifero?

29 maggio 1834

Note

  1. Proibirgli, per “proibir loro.„
  2. Di mangiarsi.
  3. Del mangiare.
  4. Non gli si può.
  5. [Bagarozzo, e bacherozzo nel linguaggio più civile: specie di scarafaggio nero, che si trova per lo più ne’ luoghi umidi, e che nell’Umbria si chiama scardaóne. Come per liberare i campi e gli orti dalle cavallette, dalle lumache, dai bruchi, ecc., così per liberare le case dai bacherozzi, dai topi, dalle tignole, ecc., si chiamava il prete. Oggi queste usanze vanno a poco a poco scomparendo anche dalle campagne.]
  6. Ed eruche.[Specie di bruchi.]
  7. Sono creature.
  8. Piccole.
  9. Predicarci.