Alchimia Spirituale/III - Alcuni aiuti per far buone le operationi, che di sua natura tali non sono; e per far migliori quelle, che buone sono
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Alcuni aiuti per far buone le operationi, che di sua natura tali non sono; e per far migliori quelle, che buone sono. Cap. III.
Ci doverà parimente servir per stimolo di far perfettamente le attioni in ossequio di Dio il considerar il modo, con che Dio ci creò e ci conserva; perche egli fà ciò con l’infinite forze della sua onnipotenza: hor perche non impariamo noi da lui à servir lui, amar lui con tutte le forze della nostra debolezza? Quì quadrano molto bene le parole di quel divoto autore: Cur non colimus & amamus omnibus nostris viribus & infatigabiliter Deum, qui omnibus viribus omnipotentiæ suæ creavit et fovet nos, & per perfectè ac æternè amat? Tutta l'onnipotenza sua egli impiega per noi: e noi non impiegaremo tutta la nostra fiacchezza per lui?
Doppo Dio, giovarà il far l'opra nella presenza della Vergine Madre di Dio, dell’Angelo custode, di qualche altro Santo, la cui divotione ci possa servir per stimolo, e la sua intercessione per aiuto à far con maggior spirito e perfettione l’attione, che facciamo, di quello che per altro non si farebbe.
Di più è aiuto del Cielo, per far bene ogni operatione, il farla, come se quella dovesse esser l’ultima della nostra vita. Disse Dio alla B. Maria Maddalena de’ Pazzi: In ogni tua attione & interna & esterna, opere e parole, imaginati, che debbiano esser l’ultime. Sarà à noi stimolo di dar l’ultima perfettione all’opera, quando pensaremo, che sia l’ultima.
Ci sarà ancora di grand’aiuto, per far bene il bene, che facciamo, il farlo, come se da quello dipendesse la nostra salute, ogni nostro bene; anzi la salute di tutto il Mondo: come se l’opra nostra dovesse esser’il frutto, che aspetta Dio dall’haver creato l’universo, dalla redentione del Mondo: come se dal far bene l’opra, che facciamo, dipendesse l’infinita gloria di Dio. Questi stimoli di ben’ oprare toccò quel buon’autore, quando disse: Quasi non expectasset alium fructum de creatione Mundi, redemptione, & præparatione Cœli, quàm hoc opusculum tuum: perinde ac si tota salvatio tua ac salus universi & gloria Divinitatis penderet de minimo tuo opere. Non potrà esser negligente in far il bene, chi da questi sentimenti lasciarà regolarsi.
Gran motivo finalmente di far perfettamente qual si sia attione sarà il persuadersi, che ciò sommamente Dio da noi desidera. È troppo ingrato chi non cerca dar questa sodisfattione à Dio: il che fù consideratione dello stesso autore: Deus desiderat, ut perfectissimè hoc opus facias: si consideras Deum desiderantem, perversissimus eris, si non satisfacias. Il desiderio di sodisfar’à Dio, il quale desidera, che perfettamente si faccia ogni operatione ci serva per stimolo di farla perfetta; ne solo sia stimolo, ma ancora fine; che così, entrando più nell’opra, più nobile & eccellente la renderà; &, essendo più perfetto, più perfetta.