Antico sempre nuovo/Ai cortesi lettori

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Maria Pascoli

Ai cortesi lettori ../ ../Relazioni sull'insegnamento del latino nella scuola media IncludiIntestazione 25 febbraio 2024 100% Da definire

Antico sempre nuovo Relazioni sull'insegnamento del latino nella scuola media
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Ai cortesi lettori.


Come sarei stata lieta se avessi potuto presentare questo libro, che ho messo insieme con tanto amore cercando tra i manoscritti, richiamando dall’oblìo articoli sparsi in riviste e giornali, mettendo in vista le due storie della poesia lirica e della poesia epica in Roma, che, per trovarsi nei volumi “Lyra„ ed “Epos„ ad uso delle scuole secondarie, non sono molto conosciute fuori dell’ambiente scolastico, e, infine, traendo da un volumetto rimasto interrotto e perciò inedito, uno studio sulla metrica neoclassica, come sarei stata lieta se lo avessi potuto presentare con una prefazione che dicesse qualcosa di competente intorno ad esso!

Ma quello che io posso dire è solo che ho procurato di disporre i vari scritti a guisa di catena in modo che si succedano via via legati e si richiamino e si completino. E anche che non credo di aver fatto cosa vana ed inutile con questa raccolta per varie ragioni tra le quali questa; che anche quelli che come me fossero digiuni di studi classici, possono in essa trovare un [p. vi modifica]buon pascolo e sano, e possono far conoscenza, tanto che basti per onorarli ed amarli, con quei nostri immortali scrittori e poeti dell’antichità che fecero dell’Italia, e fanno e faranno sempre con Dante, la prima Nazione del mondo. E impareranno ad apprezzare, se già non l’apprezzano, quella lingua in cui essi scrissero e cantarono, e troveranno giusto che non si debba dimenticare e trascurare perchè non più parlata.

Ed ora per giustificare il titolo che ho dato al volume, concluderò con alcune parole che l’autore diresse a’ suoi alunni nella prima lezione che tenne occupando la cattedra di Grammatica latina e greca nell’Università di Pisa nel 1903.

“.... io non sono così antiquato da confondere l’idea di antichità con quella di bellezza; ma so quel che tutti sanno, che nelle letterature greca e romana è in alcuni scrittori o almeno in alcuni scritti ciò che si può chiamare l’eterno, che è sempre nuovo. E così vi gioverà una esercitazione, che io farò con voi e per voi: quella di ripensare nelle lingue antiche non solo qualche prosa ma anche qualche poesia moderna. Io non voglio dir parola dell’utilità che ha tale esercizio per chi deve poi insegnare ai fanciulli. Questa utilità è sottointesa. Ma dico alto a quelli che volessero, in nome della modernità condannare questo avviamento allo scrivere e al poetare in una lingua non più atta al commercio, dico [p. vii modifica]alto che v’è un commercio d’idee e sentimenti più utile persino che quello delle cose, e che non è affatto impossibile che nell’avvenire si formi, anzi torni a formarsi, una letteratura internazionale su quelle nazionali; una letteratura che lasci queste, pure e native, al loro posto, ma che sopra esse faccia circolare il pensiero e il sentimento comune„.

E si veda anche in questo stesso volume lo scritto “Pensieri scolastici„, IV.

Maria Pascoli


Castelvecchio, marzo 1925