Astronomia/Capitolo sesto/3

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Fotografie del Soie. Granuli, grani di riso, filamenti lucidi della fotosfera

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Joseph Norman Lockyer - Astronomia (1904)
Traduzione dall'inglese di Giovanni Celoria (1904)
Fotografie del Soie. Granuli, grani di riso, filamenti lucidi della fotosfera
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§ III.

Fotografie del Sole.

Granuli, grani di riso, filamenti lucidi della fotosfera.

268. Fotografare il Sole equivale a fotografare la superficie luminosa che lo contermina, quella che noi direttamente vediamo e che nel paragrafo terzo del capitolo quarto abbiamo detto chiamarsi fotosfera.

269. Risalgono al 1858 i primi tentativi di fotografare il Sole; in tutte le eclissi di Sole avvenute dal 1868 in poi sempre fu applicata la fotografia alla lora osservazione; dal giorno in cui si cominciarono a costrurre foto-eliografi, l’esecuzione di fotografie solari divenne per non pochi osservatorii astronomici una delle occupazioni normali; ai fotoeliografi fu con successo sostituita più tardi una lente di lunga distanza focale, e, ad evitarne il difficile maneggio, si combinò: di mantenere anzitutto la lente, la montatura sua, tutti gli accessorii che della montatura fan parte, in una posizione fissa ed immutabile; di collocare in secondo luogo di fronte alla lente uno specchio piano che, mosso da un opportuno congegno, rifletta continuamente [p. 235 modifica]l’immagine del Sole nella direzione voluta dalla posizione fissa della lente stessa.

270. Con quest’ultima disposizione si ottengono da qualche anno della fotosfera solare fotografie bellissime.

Sono prove che rappresentano il Sole come un disco largo 30 centimetri; che richiedono una durata di esposizione brevissima, di appena un duemillesimo di minuto secondo; che abbisognano di processi delicati e speciali sia nella preparazione delle lastre sensibili che nello sviluppo delle immagini.

Sono prove che rappresentano della fotosfera solare non solo i maggiori dettagli, come le facole e le macchie delle quali si è nel capitolo quarto parlato, ma che dànno ancora un concetto preciso de’ suoi dettagli minori e della struttura sua che già definimmo minuta, irregolare, soggetta a mutazioni incessanti.

271. La fotosfera solare, quale appare nelle recenti sue prove fotografiche, è sparsa di punti lucentissimi, detti granuli, separati fra loro da interstizii meno lucidi, per ragione di contrasto oscuri, quasi neri in apparenza. Più che una fotosfera, essa dovrebbe dirsi una rete fotosferica, poichè il suo fondo generale oscuro, disseminato di granuli lucidi, discontinui, presenta appunto l’aspetto di una rete a maglie molto minute.

272. I granuli per il loro grande splendore risaltano come punti di fuoco sulla fotosfera; se ne incontrano su questa per ogni dove; hanno un’esistenza propria ed indipendente, ma hanno insieme una tendenza marcatissima a riunirsi, come se dominati da attrazioni reciproche. Talora si radunano in gruppi di due, tre.... dieci e formano grani pel loro aspetto detti di riso. Talora si dispongono [p. 236 modifica]in lunghe serie e solcono la fotosfera con fili luminosi, filamenti lucidi.

Caratteri precipui dei granuli sono lo splendore e la mobilità, e queste qualità caratteristiche essi comunicano alla fotosfera, la quale è sempre tutta agitata da moti grandiosi.

273. I granuli, i grani di riso, i filamenti lucidi, la struttura reti-forme sono i dettagli minori della fotosfera solare, gli ultimi dettagli che ancor sia possibile osservare; ma sul Sole quanto, dietro le apparenze, noi diciamo piccolo e piccolissimo, vuol essere preso in un senso speciale e relativo.

Dietro quanto più sopra, nel capitolo quarto paragrafo secondo, abbiamo detto circa la distanza e le dimensioni del Sole, facile è dedurre che i grani di riso, dei quali la grandezza apparente, ossia l’angolo sotto cui si vedono, oscilla fra uno e due secondi d’arco, in realtà hanno dimensioni che vanno da 720 a 1440 km.; che i granuli, gli ultimi elementi visibili della fotosfera, grandi apparentemente una frazione di secondo d arco, misurano in realtà centinaia di km.