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Biografie dei consiglieri comunali di Roma/Achille Tritoni

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Achille Tritoni

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Antonio Spaziani

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TRITONI AVV. CAV. ACHILLE


Consigliere Provinciale





BB
ella è la lode quando le virtù di un cittadino esaltandone porge incuoramento a seguirsi, e siano pur grandi o modesto le doti della mente e le qualità dell’animo, dispieghi altissimo il volo del genio, o inalzi ad altezza brevissima la eletta intelligenza, è sempre degno della penna dello scrittore, che ne accoglie la memoria, quell’uomo che intende ad essere utile a sè stesso, alla famiglia, alla patria, e porta la pietra del suo ingegno all’edificio dell’umanità, al benessere del proprio paese, alla felicità comune.

Nè certamente havvi più caro tributo, remunerazione più diletta per l’uomo virtuoso, che l’essere raccomandato vivamento al gentile ricordo dei contemporanei e dei posteri, all’affettuoso pensiero de’ nepoti, e lasciare così sopra la terra un’orma onorata. — E mentre taluni, o per troppo umile sentire, o per povertà di coscienza, si fanno ad esclamare essere soltanto gli uomini, che sorgono a grande celebrità sopra il comune volgo degli uomini, di biografica memoria degni, vanno non solo errati, ma contro la luce dei nuovi tempi, contro il raggio divino della vera civiltà, del vero progresso, contro lo splendore del bello, dei buono, del grande, chè per fermo consegnare in una pagina d’onore un benemerito cittadino è opera utilissima per l’esempio, è premio il più desideroso per la virtù, è gloria modesta, che a più eccellentemente operare sospinge. — E se il presentare le opere egregie degli onesti uomini, so il dimostrare i pregi di coloro, che per le virtù dell’ingegno, e per la coltura di ogni più eletta disciplina vennero in bella nominanza e in fortuna, è cosa che onora anche la penna del biografo, d’altra [p. 322 modifica]parte raggiunge la meta principale, lo scopo di ogni storica memoria, di ogni biografica pubblicazione, di trarre cioè gli altri sul cammino della virtù e crearsi così utilissimi cittadini.

E con compiacente animo dopo ciò prendiamo a scrivere la vita di quel distinto Consigliere Provinciale, che è l’avvocato Achille Tritoni.

Nel 22 decembre dell’anno 1822 nasceva egli in Bacuco, appartenente alla romana provincia, da Luigi Tritoni oriundo di Torrice, e da Teresa Cinti, che furono genitori onestissimi e ornati di ogni più eletta virtù, ma troppo presto rapiti al figliuolo diletto. — Di fatti ancora bambino perdeva la madre, e appena l’età di otto anni raggiungeva, restava orfano anche del genitore.

Trovarsi in quella età solo senza sostegno di persone care, senza una madre, che vegli diligente sul capo adorato del figlio, senza un padre, che lo tragga per mano sulla via delle civili e morali virtù, era cosa da disperare. Eppure il Tritoni, così giovinetto, rivelò i più gentili sentimenti, l’indole dolcissima, e intelligenza superiore all’età, e crebbe desideroso di acquistare una compita educazione una istruzione perfetta. Di fatti nel Seminario di Veroli percorrendo egli tutto il corso dei primi studi, dimostrò vigoria d’ingegno, vivacità d’intelligenza, fervidezza di animo, e diè di sè speranze bellissime. — Vagheggiando di poi darsi alle scienze legali, alienava il suo patrimonio, che era modestissimo, e, volgendo l’anno 1842, trasferiva la sua dimora in Roma per istudiare nella Romana Università, ove di fatti così splendidamente emerse, che nell’anno 1816 ottenne la laurea ad praemium. Compiuta poscia la pratica forense, meritava, correndo l’anno 1851, di essere iscritto nell’albo degli avvocati.

Era già sceso nella più modesta fortuna, quando datosi ad esercitare l’avvocatura, saliva in tanta nominanza, in così bella reputazione, che acquistavasi di subito numerose clientele, e cominciava a ristorare la sua condizione finanziaria, e con la sua onestà, con la sua rara abilità, con l’operosità grandissima diessi a comporre un patrimonio, che di poi rose semprepiù prospero, ed oggi trovasi nella più florida agiatezza.

Ed è uno dei casi questo in cui veramente può dirsi che volere è potere, perocchè il Tritoni con le forze dell’ingegno, con le virtù dell’animo, con il frutto degli studi, con la scienza -economica ed amministrativa, che aveva pur coltivato, volle e potè.

E le sue fortune quindi fattesi maggiori, desiderò alla sua vita una [p. 323 modifica]compagna, e tolse in isposa una virtuosa e gentilissima giovane — Anna Carminati figlia di quel Carlo Carminati, che fu onesto e ricco commerciante. — E da siffatto connubio ne è disesa una numerosa figliolanza, che è egli padre di quattro care fanciulle, e di cinque figli maschi, cui intende a dare quella educazione ed istruzione, che forma l’ornamento più bello, e che produce alla patria utili cittadini.

Nell’esercizio dell’avvocatura e alle cure della famiglia tutto inteso non si gettò giammai in mezzo ai politici ebolimenti, ma si mantenne uomo di integro carattere, onestissimo sempre e desideroso che i tempi si facessero maturi nel campo della civiltà e del progresso.

La generale estimazione guadagnavasi e il suo nome circondato sempropiù di bellissima luce, era nel febbraio dell’anno 1868 nominato Consigliere provinciale per il mandamento di S. Giovanni di Frosinone, e nel maggio successivo eletto, presso il Ministero dell’Interno, Commissario di stralcio delle spese del casermaggio estero, e a tali incarichi soddisfece con quella abilità, onestà, ed operosità, che lo rese distinto e stimato dall’universale.

I fati d’Italia incalzavano — Roma finalmente era fatta capitale della nazione — un’era nuova incominciava.

Noi apprendiamo dall’istorie come nell’ordine remoto di lontani secoli, in mezzo al tenebrore degl’incolti popoli, la luce della civiltà e del progresso si spingesse con tacito e misterioso cammino, e per entro le età dell’ignoranza e dell’ignavia, il divino suo raggio cominciasse a diradare le monti umane, c le genti si risvegliassero ad una vita nuova, e sopra le ceneri della barbarie e della tirannide spargessero il fiore della istruzione, e da questa s’aprissero più rapidamente la via Civiltà e Progresso, e quantunque attraversare dovessero fiumi di lagrime e di sangue, puro procederono innanzi, ed oggi Civiltà e Progresso additano non lontano il tempo profetato della fratellanza e dell’amore, in cui i popoli, all’ombra della Scienza e del Lavoro, troveranno la felicità desiderata, e gli uomini virtuosi verranno in maggiore onoranza.

L’avvocato Achille Tritoni, che aveva già stabilita sua fama per il suo eletto sapere, per la sua onestà, per la integrità e fermezza del suo carattere, per la sua attività, per le sue ampie cognizioni economiche ed amministrative, era nell’anno 1871 nominato Consigliere della Provincia Romana, e nel 1872 eletto quindi deputato provinciale, e in tale ufficio è stato [p. 324 modifica]fermato nell’agosto dell’anno 1874. — Il Re lo volle decorato dell’ordine della Corona d’Italia.

Ed è mercè uomini come il Tritoni che l’amministrazione provinciale sorreggendo si và ognora più facendo prospera e florida, e alla provincia è feconda di quella utilità, che scaturir dovria anco dall’amministrazione governativa e da quella comunale, onde allora per fermo la felicità della nazione sariasi formata.

L’avvocato Achille Tritoni è quindi degno siccome benemerito cittadino di esser consegnato in queste nostre biografiche pubblicazioni a perpetuità di ricordo, e ad esempio di cittadine e morali virtù.

E più potremmo dire in ragionando di lui, ma tutto riassumendosi nell’essere egli un uomo dotto, onesto, integerrimo, operoso, eccellentissimo nelle economiche ed amministrative discipline, un cittadino amante del bene del popolo, della fortuna della nazione, un marito affettuoso, un padre amorosissimo, che i figliuoli educa ed istruisce per la patria, noi conchiudiamo questa biografica memoria segnalando l’Avv. Achille Tritoni siccome uomo, che potrà colla sua opera molto ancora giovare alla città, alla provincia, alla patria.








R. Fait—Editore — Roma, Gennaio 1875 — Tip. del Popolo Romano.