Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana/Bollettino N. 15

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Bollettino N. 15

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REPUBBLICA ROMANA


BOLLETTINO DELLE LEGGI


N. 15.

EDIZIONE OFFICIALE


173 Ordine del giorno del Ministro di Guerra e Marina per dichiarare aperti i ruoli a tutti gl’Italiani - pag. 259.

174 Idem affinchè il corpo dei finanzieri pigli il nome di Bersaglieri del Tebro - pag. 260.

175 Decreto dell'Assemblea Costituente in cui scioglie il Comitato Esecutivo, e istituisce un Triumvirato - ivi.

176 Idem di nomina a' triumviri di Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi, e Carlo Armellini - pag. 261.

177 Programma del Triumvirato -ivi.

178 Ordine del giorno del Ministro di Guerra e Marina affinchè gli ordini alla Guardia Nazionale mobilizzata, alle guardie di Finanze ed ai Carabinieri siano dati dai comandanti le divisioni - pag. 263.

179 Idem affinché coloro che richiedono di essere ammessi come cadetti alla scuola militare si portino dal Direttore di essa scuola per essere ispezionati nel loro fisico - pag. 264.

180 Idem che richiama l'osservanza l'articolo 126 del codice per le insubordinazioni - ivi.

181 Proclama del Triumvirato per chiedere i fucili alle guardie nazionali che non possono prestare servizio attivo - pag. 265.

182 Circolare del Ministro delle Finanze ai Presidi delle Province sulle spese per la compilazione degl'inventarj de' beni ecclesiastici - pag. 267.

183 Circolare del Ministro dell'Interno ai Presidi delle Province perchè inviino la statistica dei cavalli - pag. 268.

184 Decreto del Triumvirato affinchè i cittadini che posseggono fucili di munizione li presentino al Comando Civico entro quattro giorni - pag. 274.

183 Idem per cui la Guardia Nazionale romana dipenderà pel servizio interno dal Ministero della Guerra - pag. 272.



Roma 1849.- Tipografia Governativa.


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MINISTERO DI GUERRA E MARINA

Ordine del Giorno 29 Marzo

Con due decreti, uno dei 13, e l’altro dei 17 Marzo, per ben due volte mi è occorso di notificare che fino a nuov’ordine veniva a derogare a quanto era stato disposto dalla circolare del 18 Febbrajo N. 3915, circa l’arrolamento nelle nostre Truppe di Linea di quegl’Italiani che non appartengono allo Stato.

Siccome ho dovuto rilevare che presso tutti non siano divenuti notorii i detti miei decreti, e siccome è necessario che i medesimi siano di pubblica conoscenza, così ne rinnovo qui per la terza volta la pubblicazione, e ripeterò che ai nominati Italiani saranno aperti i ruoli della nostra Linea, quantunque gli arrolandi non siano muniti di tutti i documenti prescritti dalla legge. La nostra ispezione si limiterà unicamente all’attitudine del loro fisico pel servizio militare, e la vicendevole capitolazione si appoggerà alla sola base di quei documenti ch’essi per avventura possederanno.

Il Ministro interino
A. Calandrelli

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MINISTERO DI GUERRA E MARINA

Ordine del giorno 29 Marzo

Il decreto del Comitato Esecutivo, in data dei 21 Marzo, ha riunito al Ministero della Guerra e Marina la Milizia Finanziera.

Questa si organizzerà con metodo, e disciplina, proprj del Corpo de’ Bersaglieri: ed i soldati componenti la detta Milizia prenderanno il nome di Bersaglieri del Tebro.

Il Ministro Interino
A. Calandrelli

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IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

L' Assemblea Costituente

Considerando che nella gravità delle attuali circostanze è necessario di concentrare il potere senza che l’Assemblea stessa sospenda l’esercizio del suo mandato;

Decreta:

Art. 1. Il Comitato Esecutivo è sciolto.

Art. 2. È instituito un Triumvirato, cui si affida il Governo della Repubblica.

Art. 3. Al medesimo sono conferiti poteri illimitati per la Guerra della Indipendenza, e la salvezza della Repubblica.

Roma 29 Marzo 1849.

Il Presidente G. Galletti

Il Segretario A. Fabretti

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Assemblea Costituente Romana

IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

In seguito del Decreto d’oggi che instituisce un Triumvirato pel Governo della Repubblica, si rende noto che l’Assemblea ha immediatamente nominato Triumviri i cittadini

Roma, dalla residenza dell’Assemblea il 29. Marzo 1849.

Il Presidente G. Galletti

I Segretari Fabretti Pennacchi.


(177)

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CITTADINI! FRATELLI!

I casi della guerra d’Indipendenza e le nuove sfavorevoli dell’esercito Piemontese hanno fatto sentire all’Assemblea l’urgenza d’un concentramento di poteri e d’una energia raddoppiata per provvedere alla salute e all’onore della Repubblica.

Un Triumvirato è stato scelto. La missione [p. 262 modifica]onorevole è caduta su noi; e nel nome di Dio e del Popolo, col concorso dell’Assemblea e colla fiducia operosa dei buoni, noi sapremo compirla.

Eletti dall’Assemblea Costituente Repubblicana, e parlando a un popolo Repubblicano, noi non abbiamo necessità di Programma. Il nostro Programma sta nel nostro mandato. Mantenere la Repubblica; preservarla a ogni patto da qualunque pericolo s’affacciasse dall’interno o dall’estero; rappresentarla degnamente nella guerra dell’Indipendenza: questo è il debito nostro e questo faremo. Noi abbiamo fede nel Popolo; il Popolo abbia fiducia in noi, e ci giudichi dall’opere nostre.

Cittadini, i casi della guerra iniziata possono eserci argomento di dolore, non di sconforto. Il primo è santo; il secondo sarebbe indegno d’un Popolo libero. I vantaggi d’un nemico che distendendo il suo campo d’operazione indebolisce le proprie forze, possono da un giorno all’altro preparargli rovina. La causa Italiana non è fidata ad uno o ad altro nucleo di forze regolari, ma all’energia dei Popoli, all’odio irreconciliabile tra la razza straniera che invade e gl’invasi, ai giuramenti della Camera e dei cittadini, al fremito dei tormentati Lombardi, a Dio ehe ha decretato il trionfo del diritto. La causa Italiana e la causa della Repubblica domandano oggi a noi concordia di voti, efficacia d’attività, decisione irrevocabile di non tradire la santa bandiera, esempio di solenne costanza pari a quella dell’eroica Venezia. Voi siete della terra che insegnò all’Europa forza, energia tranquilla e costanza. I [p. 263 modifica]vostri padri vincevano sempre perchè decretavano traditore chi s’arretrava davanti al pericolo. E Voi non sarete indegni dei vostri padri, indegni della bandiera che dalle sepolture dei padri evocammo alle speranze d’Italia e all’ammirazione d’Europa.

Fede in Dio, nel diritto, ed in noi! Viva la Repubblica Romana! Viva l’Italia!

Roma 30 Marzo 1849.

I Triumviri

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MINISTERO DI GUERRA E MARINA

Ordine del giorno 30 Marzo

Il bisogno di dare a tutte le Truppe delle diverse armi la unità di azione e di comando, determinò il Comitato Esecutivo della Repubblica Romana a porre a disposizione del Ministero della Guerra e Marina, in causa della Indipendenza Italiana, la Guardia Nazionale mobilizzata, le Guardie di Finanza, ed i Carabinieri. Presso ciò, le dette armi avranno gli ordini relativi per mezzo dei rispettivi Comandanti delle Divisioni, come si pratica per tutti gli altri Corpi di Linea.

Il Ministro Interino A. Calandrelli

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MINISTERO DI GUERRA E MARINA

Ordine del giorno 31 Marzo.

Tutti quelli che, mediante regolare domanda, hanno richiesto di venire ammessi colla qualità di Cadetti alla scuola militare, secondo che fu decretato dalla Ordinanza Ministeriale dei 23 dicembre 1849, dal giorno 1 Aprile prossimo, a tutto il 15 del medesimo dalle 9 ore antimeridiane fino alle 12, si recheranno dal Cittadino Tenente Colonnello Mazzolà che è direttore della detta scuola, e che si troverà presso S. Andrea al Quirinale. Questi farà l’ispezione di pratica quanto al loro fisico.

Il Ministro Interino A. Calandrelli

(180)

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MINISTERO DI GUERRA E MARINA

Ordine del giorno 31 Marzo.

Sebbene l’articolo 126 del Codice penale militare in vigore abbia chiaramente provveduta sopra quei militari, che essendo sotto le armi ed in presenza di truppa, raccolta per un servizio di governo, si rendono responsabili [p. 265 modifica]d’insubordinazione, pure alcuni particolari motivi provocano il sottoscritto Ministro Interino di Guerra e Marina a richiamare un tale articolo, avvertendo i militari di ogni grado che nella pena comminata dal medesimo incorrono anche coloro, i quali oseranno d’infrangere gli ordini in qualunque modo comunicati dai loro Superiori, ed i trasgressori perciò, considerato lo stato di azione in in cui oggi è la truppa, saranno immediatamente tradotti innanzi al Consiglio di Guerra, per essere giudicati e puniti a forma del suddetto Codice.

Il Ministro Interino A. Calandrelli

(181)

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CITTADINI!

In nome della Patria, e certi, per l’amore che ad essa portate, della vostra risposta, i Triumviei v’indirizzano una inchiesta.

L’armamento del paese, tardato da cagioni lunghe a dirsi e indipendenti a ogni modo da noi, sarà ora, con quanta rapidità è possibile ad uomini che vogliono davvero, compito. Gli ordini sono dati, e ogni cittadino che sente debito di accorrere alla santa guerra dell’Indipendenza, e di preservare attivamente il paese dai pericoli di una invasione, avrà, fra non molto, dal paese un fucile. Ma intanto, molti uomini spettanti a Corpi militarmente ordinati sono [p. 266 modifica]disarmati; intanto, le nostre frontiere sono minacciate; una di esse è stata più volte violata, e lo spettacolo di militi posti a difenderla metà in armi, metà sprovveduti, incuora il nemico, diffonde sfiduciamento nei nostri, e rompe l’imponenza di contegno che Roma deve serbare inviolabile davanti ai nemici ed amici.

A siffatta condizione di cose si esige, Cittadini pronto, immediato rimedio.

Cittadini; l’armi che la Patria vi affidava per la custodia della nostra città sono sacre. La Repubblica si appoggia principalmente sovr’esse. Ma la Repubblica sta in oggi non solamente nei recinti delle nostre mura, ma anche e segnatamente ai confini. Là romoreggia, là è urgente il provvedimento. La patria ha bisogno di armi: bisogno assoluto, bisogno d’ogni ora; e per questo ricorre anche a voi.

I valenti, gli attivi tra voi ritengano le armi. Noi siam certi che dove il pericolo occorrerà, voi sarete pronti ad accorrere. Ma in ognuna delle vostre compagnie stanno, per natura di cose, uomini ai quali malattia, assenza, o altre cagioni impediscono l’attività; uomini ai quali cure urgenti di famiglia o d’altro, vietano il pronto rispondere alla chiamata. Date quelle armi al Paese, ai difensori delle frontiere. Anche di quelle il Paese vi terrà conto, al primo compirsi delle nostre operazioni per l’armamento.

Ad altri, nella urgenza delle circostanze, noi sapremmo e sapremo dar ordini; a voi no, perchè non può nell’animo nostro allignare ombra di diffidenza sulle vostre intenzioni a pro della Patria. Date spontanei l’esempio. Dichiarate a [p. 267 modifica]tutti col fatto che un solo fucile che oggi rimanga inutile alla difesa, ogni fucile che non sia tra le mani d’un uomo pronto a combattere, è colpa mortale verso la Repubblica. Un grande principio sarà posto per voi: un grande servigio aggiunto ai tanti che prestate alla Patria.

Roma 31 Marzo 1849.

I Triumviri

(189)

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MINISTERO DELLE FINANZE

CIRCOLARE

AL PRBSIDI DELLE PROVINCE

La compilazione degl’inventarj de’beni Ecclesiastici esige una spesa indispensabile, e variando necessariamente in ragione de’luoghi, della quantità, e della importanza non si può precisarne l’ammontare, e quindi disporre preventivamente i fondi.

Io debbo dunque affidarmi totalmente alla integrità, ed alla avvedutezza dei Presidi, e lo faccio con tanto maggior coraggio ed abbandono, in quanto che ho ricevuto da quasi tutti le prove le più sicure della loro energia, e del loro attaccamento al Governo.

[p. 268 modifica]Voi siete dunque autorizzato, o Cittadino Preside, di far pagare sulla Cassa nazionale della Provincia le spese strettamente necessarie ed urgenti, dandomene conto in ogni settimana anche per provvedere a quelle che ammettono tempo, e che sono di maggior entità.

Voi conoscete la situazione dell’Erario: non ignorate i gravi smisurati bisogni della guerra; immaginatedunque quanto si terrà a conto di merito ogni economia che potrete ottenere, quanto sarà valutato ogni sforzo per impegnare i Cittadini della Repubblica a limitare le loro percezioni al minimo possibile in una operazione che tende ad alleviare finalmente il popolo dai pesi enormi che l’opprimono.

Roma 31 Marzo 1849.

Il Ministro
G. Manzoni


(183)

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MINISTERO DELL'INTERNO

CIRCOLARE

AI PRESIDI DELLE PROVINCE

Cittadino Preside:

Nei momenti presenti, dovendo il Governo, in caso d’invasione nemica, giovarsi di tutti i mezzi che offre lo Stato, è urgentissimo, ch’esso abbia piena conoscenza del numero e qualità [p. 269 modifica]dei cavalli utili, che si trovano nel territorio della Repubblica.

Non appena pertanto, voi, Cittadino Preside, avrete ricevuto la presente Circolare, che richiederete nell’istante a ciascun Comune della vostra Provincia, una una esatta e circostanziata Statistica di tutti i cavalli, che in esso Comune si trovano, modulata secondo lo specchio che vi si acclude.

Provvederete che ciascuna Magistratura, sotto la sua più stretta responsabilità, vi rimetta subitamente e con esattezza la modula riempita delle richieste notizie statistiche, e voi quindi, senza frapporre il minimo indugio, la invierete al Governo.

Voi siete responsabile della esatta e sollecita esecuzione dell’ordine ingiunto nella presente Circolare.

Roma 31 Marzo 1849.

Il Ministro dell'Interno


[p. 270 modifica]

PROVINCIA DI                     

           COMUNE DI                     

STATISTICA dei Cavalli esistenti

INDUSTRIA LUSSO OSSERVAZIONI
da sella da tiro da sella da tiro
 
[p. 271 modifica](184)

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IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Considerato il bisogno urgente di compiere l’armamento dei Cittadini che difendono le frontiere;

IL TRIUMVIRATO

Decreta:

1. Ogni cittadino che possegga fucili da munizione è chiamato a presentarlientro il termine di quattro giorni al Comando Civico della propria località.

2. Sono eccettuate dalla presente disposizione le armi spettanti al servigio della Guardia Nazionale.

3. Il Governo darà ai Cittadini che s’uniformeranno un compenso proporzionato al valore reale dell’arme.

4. I contravventori avranno, oltre la perdita dell’arme, pena pecuniaria del doppio del valore, o d’un mese di prigione.

Roma 1 Aprile 1849.

I Triumviri


[p. 272 modifica](185)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

In vista dell’attuale posizione della Patria, trovando necessario di riconcentrare le forze che sono in Roma sotto il Potere Militare per concorrere di accordo alla tutela dell’ordine;

IL TRIUMVIRATO

Decreta:

1. La Guardia Nazionale Romana, per tutto ciò che riguarda il servizio interno, dipenderà dal Dicastero della Guerra.

2. Nel quartiere generale della stessa Guardia sarà ciascun giorno un ritengo della complessiva forza di un battaglione fornito dai diversi Corpi stanziali e della Nazionale.

3. Verrà stabilito immediatamente un posto di guardia in quei Rioni che ne sono sprovveduti.

Roma il 1 Aprile 1849.

I Triumviri