Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana/Bollettino N. 3

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Bollettino N. 3

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REPUBBLICA ROMANA


BOLLETTINO DELLE LEGGI


N. 3.

EDIZIONE OFFICIALE


37 Decreto del Comitato Esecutivo che istituisce una segreteria pel disbrigo degli affari portati al Comitato stesso — pag. 35.

38 Il Comitato Esecutivo avvisa i giorni che tiene udienza — ivi.

39 Ordinanza del Comitato Esecutivo per la nomina di Commissari straordinari incaricati di organizzare i dicasteri e riformare il personale — pag. 36.

40 Idem che la nomina di qualunque Agente appartiene al Potere Esecutivo — ivi.

41 Idem che tutte le facoltà del Potere Esecutivo per la parte militare e difesa nazionale della terza divisione sono trasfuse nel tenente colonnello Berti Pichat — pag. 37.

42 Idem in cui si sciolgono le congregazioni governative presso i Presidi delle province — pag. 38.

43 Decreto del Comitato Esecutivo per la emissione di un milione e trecento mila scudi di biglietti della banca romana — ivi.

44 Proclama ai Romani per l'invasione degli austriaci a Ferrara — pag. 40.

45 Decreto dell'Assemblea Costituente in cui si dichiarano tutti i beni ecclesiastici dello Stato Romano proprietà della Repubblica — pag. 41.

46 Idem in cui si dichiara l'intera Repubblica solidale dei danni sofferti da Ferrara e da qualunque altro luogo — pag. 42.

47 Circolare del Ministro degli affari esteri a tutto il Corpo diplomatico in cui si narrano le enormità commesse dagli austriaci a Ferrara, e se ne chiede riparazione — ivi.

48 Proclama agl’Italiani sulla invasione dell’austriaco nel territorio della Repubblica — pag. 44.

49 Decreto del Comitato Esecutivo contro l'estrazione dei cavalli e dei muli dal territorio della Repubblica — pag. 46.

50 Idem affinchè, durante l'assenza del Ministro di Guerra e Marina, assuma il portafoglio e la firma A. Calandrelli — ivi.

51 Idem per il corso coattivo dei biglietti della banca romana — pag. 47.

52 Ordinanza del Ministro delle Finanze sui depositi di danaro delle mani morte — ivi.


Roma 1849. — Tipografia Governativa.


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REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Il Comitato Esecutivo della Repubblica

Ordina:

Art. 1. È instituita una Segreteria pel disbrigo degli affari che sono portati al Comitato Esecutivo della Repubblica.

Art. 2. Tale Segreteria è posta presso la residenza del medesimo, e riceve il nome di Segreteria del Comitato Esecutivo della Repubblica Romana.

Art. 3. Si compone, salvo l’ampliarla in ragione del bisogno, di

Un primo Segretario,
Un secondo Segretario,
Un Minutante,
Un Protocollista e Speditore,
Due Scrittori,
Un Aggiunto.

Art. 4. Le rispettive attribuzioni, e l’assegnamento mensile di ciascheduno, saranno determinati con apposito regolamento.

Roma 18 Febbrajo 1849.

I Membri del Comitato esecutivo


(38)

AVVISO

Il Comitato Esecutivo della Repubblica Romana tiene udienza il Giovedì e il Sabato, dalle ore undici antimeridiane alle tre pomeridiane.

Roma 19 Febbrajo 1849. [p. 36 modifica](39)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Il Comitato Esecutivo della Repubblica

Notifica:

Che l’Assemblea Costituente, sulla proposizione da esso fatta, ha decretato quanto segue, ed ordina che sia eseguito secondo la sua forma e tenore.

Art. Unico. Il Comitato Esecutivo della Repubblica Romana è incaricato di nominare dei Commissarj straordinari della Repubblica con piene facoltà, i quali percorreranno le Province per organizzare i dicasteri e riformarne il personale.

Il cittadino Ministro dell’Interno è incaricato della esecuzione della presente legge.

Roma 19 Febbrajo 1849.

I Membri del Comitato esecutivo


(40)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Il Comitato Esecutivo della Repubblica Romana

Notifica:

Che l’Assemblea Costituente nella tornata di jeri ha riconosciuto;

[p. 37 modifica]Che la nomina di qualunque Agente del Potere Esecutivo appartiene al medesimo, sotto la sua piena responsabilità.

Roma 19 Febbrajo 1849.

I Membri del Comitato esecutivo


(41)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Il Comitato Esecutivo della Repubblica Romana;

Considerando che, il territorio della Repubblica deve essere difeso fino alla morte, con mezzi pronti ed energici;

Considerando che, attesa la distanza del confine verso il Po, non potrebbe il Comitato Esecutivo accorrere alle urgenze del momento; Ordina:

Tutte le facoltà del Potere Esecutivo, fino a nuov’ordine, perciò che riguarda la parte militare e la difesa nazionale della 3 Divisione, sono trasfuse nel Tenente Colonnello Berti Pichat, Preside della provincia di Bologna.

Il cittadino Ministro di Guerra e Marina è incaricato dell’esecuzione della presente ordinanza.

Roma 19 Febbrajo 1849.

I Membri del Comitato esecutivo

Il Ministro di Guerra e Marina
Campello


[p. 38 modifica](42)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Il Comitato Esecutivo della Repubblica Romana

Ordina:

Art. 1. Le attuali Congregazioni Governative, presso i Presidi delle province, sono sciolte.

Art. 2. I Presidi invieranno immediatamente al Comitato le triple per la ricomposizione delle Congregazioni suddette.

Art. 3. Nell’intervallo, è loro data facoltà di supplire, in via provvisoria, con persone di loro fiducia, alle attribuzioni de’ Consultori.

Il Ministro dell’Interno è incaricato della esecuzione della presente ordinanza.

Roma 20 Febbrajo 1849.

I Membri del Comitato esecutivo

Il Ministro dell'Interno


(43)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Il Comitato Esecutivo della Repubblica notifica che l’Assemblea Costituente, vista l’urgenza, ha promulgato il seguente

Decreto.

Art. 1. Si dà facoltà alla Banca Romana di emettere un milione, e trecento mila Scudi di biglietti della Banca stessa.

[p. 39 modifica]Art. 2. Essa somministrerà all’erario della Repubblica 900 mila scudi senza interesse, e gli altri 400 mila entro il corrente mese, divisi in tre parti, saranno dalla Banca stessa impiegati in sussidio del commercio di Roma, di Bologna e di Ancona, percependo lo sconto di consuetudine, non superiore al saggio del 6 per cento.

Art. 3. I suddetti biglietti della Banca Romana avranno corso coattivo.

Art. 4. Tale emissione si garantisce sull’ipoteca del residuo prezzo dei beni dell’appannaggio, e relativi frutti, posteriormente all’ipoteca assunta per la emissione degli scudi 600 mila dei boni del tesoro delle ultime tre serie, e dal fondo della Banca Romana consistente nel capitale reale di scudi 500 mila.

Art. 5. L’ammortizzazione dei biglietti della Banca Romana con corso coattivo avverrà dopo il primo anno in dodici rate mensili uguali. Potrà però sempre il Governo ammortizzare i biglietti somministrati sì all’erario, e sì al commercio, anche dopo sei mesi, cessando coll’ammortizzazione il corso coattivo dei biglietti di Banca.

Art. 6. I Ministri delle Finanze e del Commercio sono incaricati dell’esecuzione del presente decreto.

Roma 21 Febbrajo 1849.

I Membri del Comitato esecutivo


[p. 40 modifica](44)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Il Comitato Esecutivo della Repubblica

PROCLAMA


Romani!

Il territorio della Repubblica è stato violato dagli implacabili nemici d’Italia. Gli Austriaci hanno passato il Po, e minacciano Ferrara.

Fra i pretesti, che portano per quell’occupazione, vi è la proclamazione del Governo Repubblicano fra noi.

L’Austria, incalzata dalla rivoluzione interna, tremante per le vittorie Ungheresi, tenta un colpo disperato, nella lusinga che gl’Italiani siano ancora discordi fra loro, quando si tratta di combattere il nemico comune. I fatti proveranno il contrario. La causa nostra è causa Italiana, e questa invazione servirà per dimostrare quanto sia grande in tutti i popoli della Penisola l’affetto alla nostra indipendenza.

Il generoso popolo di Bologna e delle Romagne, che cacciò gli Austriaci quando pesava ancora su noi il giogo della casta sacerdotale, saprà farlo con maggior impeto ed energia. Lo spirito Repubblicano raddoppia le forze del braccio e della mente.

Forte dell’assenso universale dei popoli, il Governo della Repubblica ha già prese quelle misure, che ne’momenti supremi salvarono sempre gli stati dalla schiavitù e dal disonore.

Il Ministro della Guerra parte per Bologna, e [p. 41 modifica]da tutti i punti correranno le forze di Linea, di Civica mobilizzata e volontarj per respingere il nemico. La Toscana unirà i suoi soldati ai nostri, Genova non resterà indolente. Notizie certe di Piemonte assicurano che la maggioranza dell’Assemblea di quel Regno è pronta a riconoscere la nostra Repubblica.

In questi giorni solenni l’Assemblea Nazionale sarà degna del popolo che quì l’inviava, e noi faremo un’appello a quanti sentono amore di Patria in tutta Italia. La fortuna non poteva fare un dono più grato che di presentarci l’occasione di mostrare, che la Repubblica non può essere un nome vano per noi.

Ogni trama ed ogni assalto de’ nostri nemici interni ed esterni fu per noi cagione di trionfo. Quest’ultimo fatto completerà la vittoria, e la Repubblica sorgerà più rispettata e più gloriosa, dopo la battaglia e la cacciata dell’odiato straniero.

Dalla residenza del Comitato Esecutivo li 21 Febbrajo 1849.


(45)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

L'Assemblea Costituente

Decreta:

Tutti i beni ecclesiastici dello Stato Romano sono dichiarati proprietà della Repubblica.

[p. 42 modifica]La Repubblica Romana doterà convenientemente i ministri del Culto.

L’applicazione di questa massima sarà attuata con apposita legge.

Roma 21 Febbrajo 1849.

PER L'ASSEMBLEA

      Il Presidente G. Galletti

Il Segretario Filopanti.


(46)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

L’Assemblea Nazionale Romana dichiara l’intera Repubblica solidalmente tenuta di tutti i danni, che potesse soffrire la generosa Ferrara, o qualunque altro paese Romano, per invasione dell’Austriaco, oppressore della Patria comune.

Roma 21 Febbrajo 1849.

PER L'ASSEMBLEA

      Il Presidente G. Galletti

Il Segretario Filopanti.

(47)

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI


CIRCOLARE

A TUTTO IL CORPO DIPLOMATICO

Signore

Un fatto inaudito accade, sul quale invoco tutta la sua attenzione, perchè viola i diritti de’ popoli, e compromette la dignità dell’Europa. Il territorio della Repubblica Romana è stato invaso da un corpo Austriaco, e Ferrara ode le condizioni che vuol dettarle un nemico insolente. Il diritto che ebbe il popolo [p. 43 modifica]per costituirsi in Repubblica viene allegato come cagione di questo nuovo insulto delle armate Imperiali, e sotto l’impero delle baionette viene a tutta una popolazione imposto di rialzare quegli stemmi che essa avea abbattuti, come avanzi di un dominio che misera sempre la fece. La Repubblica Romana protesta, o Signore, con tutte le sue forze contro questo abuso del potere, contro questa infrazione di ogni diritto delle genti, e se ne richiama a lei perchè Ella presenti al suo governo questa protesta, che, inascoltata, comprometterebbe la pace di Europa; metterebbe in forse la lealtà dei governi tutti, interessati quanto la Repubblica a mantenere inviolate le franchigie delle nazioni; susciterebbe un’orrenda guerra, scavando un infallibile abisso a tutti coloro che potendo non vollero impedirla. I diritti, che la libertà sancì omai per tutto in Europa, sacri sono anche in Italia; nè il calpestarli impunemente può farsi da alcun uomo. Il popolo dello Stato Romano fece uso, come tanti altri popoli, di questo suo diritto creandosi una forma di reggimento, ed è pronto a seppellirsi sotto le ruine delle sue città prima che transigere coi suoi doveri, che lasciare alla balia di un nemico implacabile la pubblica cosa. La civiltà, l’umanità, i patti internazionali la devono muover quindi del pari, o Signore, a spender l’opera sua per coonestare presso il suo governo queste irrefragabili ragioni, per indurlo ad antivenire inutili eccidi, contro cui si alzerebbe perpetuo il grido di abborrimento dei posteri. La Repubblica Romana, Signore, non fu creazione di impeto momentaneo, di foga di [p. 44 modifica]faziosi; fu il risultato logico, indeclinabile di una serie di fatti, che io qui non analizzerò, perchè ai vinti vuolsi usar sempre misericordia. Ella accolga, Signore, questa protesta che col mio mezzo le trasmette la voce di tutto un popolo che subbisserà sotto le macerie dei suoi edifizi ma non si arrenderà alle esigenze di un’orda di Croati. L’Italia, o Signore, e l’Europa il conosce è adulta per la libertà; volernela privare, sarebbe delirio che solo riescirebbe all’esizio di innocenti popolazioni. Al cospetto dell’Europa e del mondo quindi, dinanzi ai sacrosanti diritti delle nazioni, alla faccia di Dio e degli uomini, la Repubblica Romana dichiara empia, nefanda questa nuova invasione, a cui si apparecchia a resistere con tutti quei mezzi che së far trovare all’uomo l’amore della libertà.

Il suo paese, col di lei mezzo, l’Europa tutta siano informati di questa lotta che comincia, e ne ricada il danno e la vergogna su chi potè tollerare che si compiesse.

Accolga, Signore, i distinti segni di osservanza, coi quali ho l’onore di protestarmi

Di lei, Signore.

Roma li 21 Febbrajo 1849.

Il Ministro degli Affari Esteri Carlo Rusconi

(48)

REPUBBLICA ROMANA

A TUTTI I POPOLI DELLA PENISOLA


ITALIANI!


Il territorio della Repubblica è stato invaso di nuovo dalle orde Croate; l’Italia è in solido tutta in questa nuova onta di cui un nemico [p. 45 modifica]implacabile la vuole marchiata. Non è più qui questione di una o di altra forma di reggimento, non è più quì questione di transazioni o di conciliazioni; è questione di dignità, è questione di vita o di morte, è questione di essere o non essere, di alzarci finalmente popolo simile agli altri o di rimanere miseramente prostrati come branco d’Iloti. Piemontesi, le vostre armi sfolgorarono nei campi di Lombardìa contro questo stesso nemico che vorrebbe ora conculcarci; Genovesì, voi manteneste incolume sempre il sacro fuoco di libertà che di spegnere fa opera questo Tedesco: Napoletani, Toscani, Veneti, Siciliani, Lombardi, voi tutti del pari nutriste inveterato l’abborrimento contro queste torme di schiavi che contristan l’Europa, che turban l’armonia della civiltà e dei popoli. Levatevi dunque tutti in massa, come noi ci leviamo, per scacciare una volta questa peste d’Italia; levatevi tutti alla voce non d’un Governo più che di un altro, ma alla sacrosanta voce d’Italia; corriamo a rinnovare le geste dei padri nostri; a rifiorir d’alloro, anche una volta, l’albero della libertà; la Repubblica Romana, o popoli tutti, vi chiama; e niuno di voi all’immortale suo grido sarà sordo.

Roma 22 Febbrajo 1849.

I Membri del Comitato esecutivo

I Ministri
C. E. Muzzarelli P. Sterbini
C. Rusconi I. Guiccioli
A. Saffi P. Campello
G. Lazzarini

[p. 46 modifica](49)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

L'ASSEMBLEA COSTITUENTE

Considerando che la Repubblica è nel bisogno di procedere all’acquisto di cavalli e muli per servizio dell’armata,

Decreta:

Art. Unico. È proibita l’estrazione de’ cavalli e muli dal territorio della Repubblica.

Roma 22 Febbrajo 1849.

PER L’ASSEMBLEA

Il Presidente G. GALLETTI

Il Segretario Filopanti.

Per garanzia

Il Ministro delle Finanze I. Guiccioli.


(50)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Il Comitato Esecutivo della Repubblica Romana

Ordina:

Che, durante l’assenza da Roma del Ministro della Guerra e Marina, Cittadino Campello, il portafoglio e la firma vengano presi dal suo Sostituto, Maggiore Alessandro Calandrelli.

Roma 22 Febbrajo 1849.

I Membri del Comitato esecutivo

[p. 47 modifica](51)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Il Comitato Esecutivo della Repubblica Romana, visto il Decreto dell’Assemblea Costituente del giorno 24 corrente,

Ordina:

Art. Unico. Avendo i biglietti della Banca Romana corso coattivo, la Banca stessa è esone rata dal concambio de’ medesimi, durante il termine stabilito per l’ammortizzazione del debito contratto dal Governo, a forma del Decreto suddetto.

Il Ministro delle Finanze è incaricato della esecuzione della presente ordinanza.

Roma 22 Febbrajo 1849.

I Membri del Comitato esecutivo

Il Ministro delle Finanze I. Guiccioli

(52)

REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Ministero delle Finanze

Visto il Decreto dell’Assemblea Costituente, emanato li 21 Febbrajo cadente, col quale viene ordinato che tutti i depositi di danaro appartenenti alle mani-morte in Roma e in tutto lo Stato, ed esistenti tanto presso le casse pubbliche, quanto presso i particolari, sono [p. 48 modifica]sottoposti alla requisizione pei bisogni urgenti della Pa tria, della di cui esecuzione il Ministero dell’Interno ne ha rivolta la cura al Ministero delle Finanze;

Si ordina


A tutti i Ministri delle casse pubbliche del lo Stato, ed a tutti i particolari di qualsivoglia specie, di denunciare quali e quante somme esistano presso di loro in deposito di pertinenza delle mani morte, in tutta l’estensione dello Stato medesimo, dandone l’assegna entro otto giorni presso il capo della Provincia, avvertendoli che scorso il termine, e non emesse le dichiarazioni, o che si rifiutassero di farne la consegna alla pubblica Cassa erariale, secondo la rivi saranno chiesta del Ministero di finanze astretti con tutti i mezzi coattivi, tutto che provassero in seguito d’averne fatto consegna al le mani morte stesse.

Ed intanto si avvertono di nulla pagare di detti depositi alle mani morte cui appartenevano; ma versare le somme nella cassa erariale della rispettiva Provincia; diversamente saranno soggetti a duplicato pagamento, a forma di Legge.

Il Presidi delle Province sono incaricati del la esecuzione della presente Ordinanza.

Dato dalla nostra residenza li 22 Febbrajo 1849.

Il Ministro delle Finanze