C'è de peggio

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Giuseppe Gioachino Belli

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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1831

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C’È DE PEGGIO

     E le scedole1 fu ppoco strapazzo?
Pare a ddì ggnente a tté,2 dde punt’in bianco3
Annà ar Monte4 o a Ssanspirito in ner banco5
Pe’ sbarattalle, e nun trovacce un c....?!

     Mi’ padre a mmé mmé n’ha llassate un branco,6
Ma stanno llì a ddormì tutte in un mazzo,
Che tte ggiuro da povero regazzo7
Ner caso mio m’arifarebbe un fianco.8

     Oggi avé ddua, trescento, mille scudi,
Eppoi domani diventatte marva,9
Tratanto che a ccampà ffatichi e ssudi!

     Ma pperò ssi nun pagheno sta sarva10
De scedole che cià aridotti iggnudi,
Bbuggiarà sto Governo si sse sarva.

25 novembre 1831.

Note

  1. Cedole. [Del Banco di San Spirito e del Monte di Pietà, emesse sotto Pio VI, per conto dello Stato e con la sua malleveria, per circa quattordici milioni di scudi. La Repubblica Gallo-Romana, nel 1798, con sei successivi decreti del Berthier, dei Consoli, del Massena, del Dallemagne, del Saint-Cyr e del Macdonald, le ballottò in cento modi; finchè, il 6 di settembre, lo stesso Macdonald le mise fuori di corso, dichiarando solo che sarebbero cambiate con due milioni di assegnati, in ragione del quindici per cento del valore nominale. I più, quindi, se le tennero, nella certezza che, restaurandosi il Governo pontificio, esse avrebbero riacquistato il loro intero valore. Ma il Governo pontificio non volle più riconoscerle. E così, tra le cedole papali, e gli assegnati repubblicani, che non ebbero miglior sorte (V. il sonetto a pag. 76 del vol. III), molte famiglie caddero dall’agiatezza nella miseria!]
  2. [Pare a dir niente a te: ti pare dir nulla, ti par nulla?]
  3. D’improvviso.
  4. L’Erario.
  5. Banca di proprietà dell’Ospedale di S. Spirito.
  6. [“Di quelle cedole ancora se ne conservano fasci nei vecchi archivi di famiglia.„ Silvagni, La Corte e la Società Romana ecc.; vol. I (Roma, 1884), pag. 572.]
  7. In aria di persona mortificata, anche un uomo, non ammogliato, si darà questo titolo. [“Ve lo prometto, da povero figliuolo,„ dice Renzo a Lucia. Prom. Spos., cap. VII.]
  8. [La stessa immagine che nel toscano rinfiancare. Dicono anche, come nell’Umbria: me rimetterebbe una costa.]
  9. Malva.
  10. Salva: cumulo.