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Caccia e Rime (Boccaccio)/Appendice/19

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19. Le nevi sono e le pioggie cessate

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Le nevi sono e le pioggie cessate,
     L’ira del ciel[1] le nebbie e le freddure;
     I fior le frondi e le fresche verdure,
     I lieti giorni e le feste[2] tornate.
     Le donne son più che l’usato ornate,5
     E tutte quasi Amor le creature
     Trastulla e mena per le sue pasture,
     Nel nuovo tempo[3], credo, inamorate.
Per ch’io conosco ciò ch’io non vorrei[4]:

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     A Baia ’n seno esser colei[5], invita[6],10
     Che muove e gira tutti e disir miei.
     Or dormiss’io infino alla redita[7],
     O girmene potessi là con lei[8],
     O non sapere ch’ella vi fosse ita.


Note

  1. Le tempeste della stagione invernale.
  2. Da sottintendere sono.
  3. Cfr. p. 176, n. 6.
  4. «Per la qual cosa vedo quel che non vorrei:» ciò ch’è detto nei due versi seguenti.
  5. Tornata la primavera, la Fiammetta — non possiamo che chiamar così la donna — , s’è recata, come suole ogni anno (cfr. son. LXI), alla sua villeggiatura di Baia, in seno a Baia.
  6. «Contro voglia,» latinismo.
  7. Cfr. p. 99, n. 1.
  8. Ma non può, ché gli è stato interdetto dall’amata (LX, 13-14).