<dc:title> La caccia di Diana e le Rime </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giovanni Boccaccio</dc:creator><dc:date>1914</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Boccaccio-Caccia e Rime-(1914).djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Caccia_e_Rime_(Boccaccio)/Rime/XCVII&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20230605160148</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Caccia_e_Rime_(Boccaccio)/Rime/XCVII&oldid=-20230605160148
La caccia di Diana e le Rime - XCVII. Sovra li fior vermigli e’ capei d’oro Giovanni Boccaccio1914Boccaccio-Caccia e Rime-(1914).djvu
Sovra li fior vermigli e’ capei d’oro
Veder mi parve un foco alla Fiammetta1,
Et quel mutarsi in una nugoletta
Lucida più che mai argento o oro.
Et, qual candida perla in anel d’oro,5
Tal si sedeva in quella un’angioletta,
Voland’al cielo splendida et soletta,
D’oriental zaphir2 vestita et d’oro3.
Io m’allegrai, alte cose sperando:
Dov’io dovea conoscer che a ddio10
In breve era madonna per salire;
Come poi fu: ond’io qui, lagrimando,
Rimaso sono in doglia et in desio
Di morte per potere a lei salire4.