Canzone sopra la vittoria seguita contra l'armata Turchesca/Al clarissimo Signor Domenico Veniero
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◄ | Di M. Vincenzo Marostica |
AL CLARISSIMO SIGNOR
Et hora non siam più nel mondo usato,
Mondo di servitù, mondo di duolo
Et pieno d’Ottomana feritade,
Siamo in mondo di gioia, e libertade,
In novo mondo, a cui il pianto pio
Uscito a gl’occhi del divoto stuolo
Del popol battezzato in pregar Dio
Per la defension del Christianesmo
Contra lo dispietato Paganesmo
Ha generato il mar ampio, e profondo,
E la cener de i morti per l’honore
Del Sommo Redentore
Ha prodotta la terra, e convertito
S’è in foco il sangue, e al concavo è salito.
E l’alme lor, che fur raggi, e facelle,
Trasformate si sono in cieli, e in stelle,
Hora mancando solo
L’aere a cotal mondo
Ecco s’inchina a te divin VENIERO,
Et ti saluta la pennata Fama
Come suo appoggio e speme.
Et havendoti Iddio quell’aer vero
Collocato nel core,
Che gli fu germe, e seme
A far l’aria del gemino Hemispero,
Ella ti invoca, e supplica con cento
Lingue, che al novo mondo l’elemento
Dell’aer crei con l’aura vivente
Del tuo spirto potente,
Perche ella si consuma nella brama
Di volar agli Antipodi, e memoria
Portar a lor de la inclita vittoria
Che Adria incorona di perpetua gloria
Et d’insegnar a quelle genti come
Vince chi chiama in suo soccorso il nome
Del figliol di Maria, e quanto acquisto
Fa chi si fida arditamente in Christo.
IL FINE.