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Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta)/Orso, e' non furon mai fiumi né stagni

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XXXVIII

../Sí è debile il filo a cui s'attene ../Io temo sí de' begli occhi l'assalto IncludiIntestazione 7 maggio 2024 75% poesie

Sí è debile il filo a cui s'attene Io temo sí de' begli occhi l'assalto


Orso, e’ non furon mai fiumi né stagni,
né mare, ov’ogni rivo si disgombra,
né di muro o di poggio o di ramo ombra,
né nebbia che ’l ciel copra e ’l mondo bagni,4

né altro impedimento, ond’io mi lagni,
qualunque piú l’umana vista ingombra,
quanto d’un vel che due begli occhi adombra,
et par che dica: Or ti consuma et piagni.8

Et quel lor inchinar ch’ogni mia gioia
spegne o per humiltate o per argoglio,
cagion sarà che ’nanzi tempo i’ moia.11

Et d’una bianca mano ancho mi doglio,
ch’è stata sempre accorta a farmi noia,
et contra gli occhi miei s’è fatta scoglio.14