Vai al contenuto

Ciceruacchio e Don Pirlone/Documenti/XXXI

Da Wikisource.
Documenti - XXXI

../XXX ../XXXII IncludiIntestazione 27 febbraio 2024 75% Da definire

Documenti - XXX Documenti - XXXII

[p. 480 modifica]

Documento N. XXXI.1

N. 2886 Segr. Gen.

Illustrissimo signore signor padrone colendissimo,

Dopo di aver posto in spedizione la mia di ieri N. 2866, ricevei dal Governatore di Comacchio un rapporto nel quale mi dava conto de’ movimenti delle truppe civiche e volontarie che bloccavano quel forte e delle tratta- tive che avevano luogo per la resa. In un dopo scritto mi diceva poi: «Mentre stavo per chiudere la presente, mi si è presentato il Comandante di questa Civica, il quale mi ha portato la consolante notizia che in questo momento esso col Comandante svizzero, coi maggiori Caldesi e Montanari e conte Aventi hanno col Maggiore austriaco capitolato. Questi cede tutto e si sono riserbati di mandare l’unica copia della capitolazione al generale Durando per la sua approvazione». Oggi poi questo signor Colonnello comandante la Guardia civica mi avvisa che il forte di Comacchio è stato restituito ai diritti della Santa Sede. Finora non ho avuto la comunicazione del concordato e non ne conosco i termini, ma, per quanto si dice, mi sembrano corrispondenti alla capitolazione di Venezia.

Ieri sera sul tardi arrivò il signor generale Durando, e questa mattina ho seco lui conferito per mettere in movimento le colonne mobili sul confine del Po, e vi ha convenuto, come di poi mi ha palesato questo Colonnello comandante la Guardia civica, invitandomi a provvedere, come ho fatto, per l’alloggio e per il pagamento del soldo, per far fronte al quale ho dovuto ricorrere alla cassa camerale, che fin qui ha anticipato la somma di scudi 7400. I fondi però vanno a mancare, e non posso fare a meno della preghiera di una provvidenza e delle occorrenti istruzioni.

Parlando al signor generale Durando sulla posizione di questo forte e dell’ardore e vivo desiderio di molti per occuparlo, si è espresso che, stretto di blocco, non potrebbe non rendersi, e che gran danno non ne avrebbe la città resistendo. Nulla però ha concluso su di ciò, ed anzi ali incontro ha determinato il movimento di vari corpi mobili, come ho premesso, sulla linea di confine. Mentre l’entusiasmo da una parte affretterebbe la con- quista della fortezza, il timore, ma più la riflessione dall’altra potrebbe evitare ogni ostilità per averla col tempo e con la pazienza. Io sarei certamente di questo avviso, ma non ostante ciò ho creduto di scrivere la lettera che unisco in copia, marcata A, al signor Comandante della fortezza per [p. 481 modifica]istruirlo della posizione in cui si trova per prenderla in serio esame, onde evitare una conseguente resistenza. Mi ha risposto, come al foglio marcato B, insistendo nella necessità di avere delle istruzioni, non persuadendosi che le di lui lettere non giungano al campo di Verona per avere una risposta, e ritenendo che la mancanza di questa derivi dal sistema adottatosi nei Governi provvisori del Lombardo e Veneto di aprire le corrispondenze, che vedendola del tenore di non cedere trattenga di non darvi corso. Ho parlato col suddetto generale Durando dopo che si è fatto ad osservare, per quanto poteva, l’esterno del forte, e mi ha detto che non vi sarebbe difficoltà di prenderlo, avendo il materiale occorrente, i lavori necessari e la truppa corrispondente; ma che, trattandosi di un punto che non può nuocere, è meglio di non mettersi ad un’impresa che costerebbe dei sacrificii. L’ho trovato così del mio pensare, e nelle sue viste militari la di lui opinione potrà forse calmare la smania di quelli che predicano per la sollecitudine dello scioglimento, senza esitanza di tempo.

Con distintissima stima e considerazione passo a confermarmi.

Della S. V. Ill.ma

Ferrara, 31 marzo 1848.
Devotissimo servitore
L. Cardinale Ciacchi.

A S. E. il Ministro dell’interno, Roma.

Fuori, di tutto carattere del Recchi:

4 aprile 1848 (urgente).

Si risponda all’Eminentissimo Legato che si ringrazia delle fattegli comunicazioni col N. 2860, che si è contenti delle risoluzioni da lui prese e dell’aspetto savio che prendono gli affari in quella città, soggetto di timori al presente. Pregasi a continuare le comunicazioni.



Note

  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 23, Copertina 115.