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Come vago usignuolo in gabbia stretto

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Filippo Ortensio Fabbri

Indice:Zappi, Maratti - Rime I.pdf Sonetti Letteratura Come vago usignuolo in gabbia stretto Intestazione 8 marzo 2022 100% Da definire



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VI


Come vago usignuolo in gabbia stretto,
     Ne i primi giorni ha de’ suoi lacci orrore,
     Ma a poco a poco entro l’angusto tetto
     Va temprando col canto il suo dolore;
5Tal’ io mi dolsi, allor ch’ebbi ricetto
     Presso al discreto mio dolce Signore;
     Ma de’ miei nodi alfin presi diletto
     Per lunga usanza e per fedele amore.
Pur la mia mente al suo principio avvezza,
     10Dopo sì stretta prigionìa sovente
     Al primo stato ha di tornar vaghezza.
Così ancor l’usignuol spesso non sente
     La man del suo Signor che l’accarezza,
     Quando sua libertà tornagli a mente.