Corano/Capitolo LVIII

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Capitolo LVIII

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo LVIII
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CAPITOLO LVIII.

colei che arringa.1

Dato in parte alla Mecca, e in parte a Medina. — 22 Versetti.

1.  Dio ha inteso le parole di colei che ha arringato in tua casa contro suo marito, e rivolte lagnanze a Dio2. Egli ha inteso i vostri propositi, poichè vede e sente tutto. [p. 283 modifica]

2.  Coloro che ripudiano le proprie mogli, dicendo che le riguarderanno come madri3 (Esse non sono le loro madri, le loro madri son quelle che li han partorití) proferiscono una parola biasimevole ed una falsità.

3.  Certamente, Dio è inclinato al perdono ed all’indulgenza.

4.  Quei che ripudiano le loro mogli colla formula di separazione perpetua4, e poi si ricredono, renderanno franco uno schiavo prima di toccare la donna (ripudiata). Così vi si ordina, e Dio è informato di ciò che voi fate.

5.  Chi non troverà uno schiavo a ricomperare, digiunerà per due mesi di seguito senza avvicinare la moglie, e se non potrà sopportare questo digiuno, dovrà nudrire sessanta poveri. Vi si commanda così affinchè crediate in Dio, ed al suo apostolo. Questi sono i comandamenti di Dio. Un supplizio doloroso è serbato agl’infedeli.

6.  Quei che lottano contro Dio ed il suo inviato saranno abbassati come lo sono stati quei che li han preceduti. Dunque, abbiamo fatto già scendere segni evidenti (del nostro potere), ed il supplizio ignominioso (è solo) riservato agl’infedeli,

7.  Il giorno in cui Dio li risusciterà tutti, e che ridirà loro le azioni di ciascuno. Dio ha tenuto conto di tutto, mentr’essi hanno tutto scordato. Dio è testimonio d’ogni cosa.

8.  Non vedi tu che Dio conosce tutto ciò ch’è nei cieli, e sulla terra? Non vi è colloquio segreto fra tre individui ch’egli non sia il quarto, nè fra cinque ch’egli non sia il sesto. Non se ne riuniscono nè più nè meno ch’esso non sia con loro, ovunque si trovino. E quindi, il giorno della resurrezione, rammenterà ad essi le loro opere, poichè è al giorno di tutto.

9.  Non hai tu rimarcato coloro, cui erano vietati colloquj clandestini, e che nonostante ritornano a ciò che loro è stato vietato, e che parlano fra loro di peccato, d’inimicizia, e di disobbedienza al profeta? Poi allorquando si presentano in tua casa, ti salutano in termini che Dio non ti ha accordato, e dicono fra loro: Perchè Dio non ci punisce per ciò che diciamo?5 Ciò che loro è dovuto, è l’inferno; saranno scaldati al suo fuoco. Che detestabile sviluppo!

10.  O credenti! Quando conversate insieme, il peccato, l’inimicizia, e la disobbedienza agli ordini del profeta, non sieno il tema de’ vostri discorsi; parlate fra voi di giustizia e di timor di Dio; temete Dio, innanzi a cui sarete tutti riuniti.

11.  I trattenimenti clandestini vengono da Satana, che vuole affliggervi; ma non potrebbe recarvi alcun male senza il permesso di Dio. I credenti dunque confidino in Dio.

12.  O credenti! Quando vi si dice: Fate largo nelle vostre riunioni6, fate largo. Dio vi farà un largo (immenso in paradiso). E quando vi si dice: Alzatevi, alzatevi. Dio inalzerà a gradi (eminenti) quei che avranno creduto, e che avranno ricevuta la scienza; Dio vede bene ciò che fate.

13.  O voi che credete! quando andate a parlare col profeta in particolare, [p. 284 modifica] prima di farlo, fate qualche elemosina, ciò vi varrà più, e sarà più conveniente; ma se non avretè i mezzi di farla, Dio è indulgente, e compatisce.

14.  Esiterete forse a fare qualche elemosina prima di trattenervi particolarmente col profeta? Se non lo farete, Dio ve lo perdonerà. Fate (almeno) la preghiera, pagate il tributo legale, ed obbedite a Dio ed al suo apostolo. Dio è istrutto di ciò che fate.

15.  Non hai tu rimarcato quei che hanno preso per amico quel popolo contro il quale Dio è indignato7? Essi non sono, nè del loro partito, nè del vostro; se fanno un giuramento, è falso, e lo fanno scientemente.

16.  Dio ha loro preparato un gastigo terribile, poichè le loro opere sono detestabili.

17.  Si ricuoprono col manto della loro (pretesa) fede, ed allontanano gli altri dal sentiero di Dio; ma un gastigo ignominioso li attende.

18.  Le loro ricchezze ed i loro figli non gioveranno loro presso Dio; saranno le vittime d’un fuoco eterno.

19.  Il giorno in cui Dio li risusciterà tutti, giureranno, come giurano dinanzi a voi (che credevano); s’imagineranno che ciò servirà loro d’appoggio. Oh! quanto mentiscono!

20.  Satana si è impossessato di essi, ed ha fatto perdere loro la memoria di Dio. Essi formano il partito di Satana; è il partito di Satana che è perduto.

21.  Quei che si rivoltano contro Dio ed il profeta, saranno coperti d’obbrobrio. Dio ha detto: Io darò la vittoria ai miei inviati. Dio è forte e potente.

22.  Non vedrete alcuno di quei che credono in Dio ed al giorno ultimo amare l’infedele che è ribelle a Dio ed al profeta, fosse anche un padre, un figlio, un fratello, un alleato. Dio ha impressa la fede nei loro cuori, gl’ispira. Saranno introdotti nei giardini delle delizie bagnati da fiumi. Vi staranno eternamente. Dio è sodisfatto di loro, essi di Dio; formano il partito di Dio. È il partito di Dio che deve prosperare.


Note

  1. Il versetto 1° spiega l’iscrizione di questo capitolo.
  2. Ecco in quale occasione i versetti 1 e 2 sono stati rivelati. Khaula-bin-Talaba, moglie d’un Arabo chiamato Aus-Ebn-El-Samat, fu ripudiata da suo marito con questa formula «che il tuo dorso sia d’ora in poi per me come il dorso di mia madre» formula che portava la separazione perpetua, e dopo la quale non si poteva più riprendere la moglie ripudiata. Esso andò a trovare Maometto, e gli domandò se non gli era più permesso di restare con suo marito, il quale, malgrado di averla ripudiata, non la forzava a sortire di casa. Sulle osservazioni di Maometto che la separazione formulata in quel modo era completa e definitiva, la moglie disperata, poichè aveva de’ figli in tenera età, si ritirò, e nelle sue orazioni si lamentò con Dio della sua sorte. Maometto ritrattò la sua decisione, e, autorizzandosi colla pretesa rivelazione contenuta nei vers. 1 e 2 permise di riprendere le mogli ripudiate anche colle solennità della formula di sopra citata, ingiungendo però di fare qualche offerta, o qualche opera di carità per espiare l’infrazione del giuramento.
  3. Era un modo solenne di ripudiare. Vedi il versetto precedente.
  4. Cioè, servendosi di queste parole: che il tuo dorso sia d’ora in poi per me come il dorso di mia madre. Vedi il versetto 1 e nota.
  5. Letteralmente: Con parole altre che quelle con cui Dio ti saluta. I commentatori dicono che gl’idooriti e gl’infedeli invece di salutare Maometto colle parole: El Selam Alaika, pace su te, dicevano come per elisione El Sam Alaika, guai su te.
  6. Cioè, nei luoghi pubblici, o nelle case, e ovunque suol riunirsi e sedersi, fate largo, allontanatevi.
  7. Per il popolo contro cui Dio è indignato, Maometto intende gli ebrei. Vedete capít. 1 vers. 6.