Corano/Capitolo XX

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Capitolo XX

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo XX
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CAPITOLO XX.

t. h.

Dato alla Mecca.-133 Versetti.

In nome di Dio clemente, e misericordioso.

1.  T. H. Non ti abbiamo mandato il Corano per renderti infelice,

2.  Ma per servire d’ammonizione a chi teme Dio.

3.  Egli è stato mandato da colui che ha creato la terra, ed i cieli,

4.  Il Misericordioso che siede sul trono.

5.  A lui appartiene ciò che è nei cieli, e sulla terra, e ciò ch’è fra i due, e ciò che è sotto la terra.

6.  Se tu alzi la voce, (lo fai inutilmente); Dio conosce bene (le parole dette) in segreto, e le cose le più nascose1.

7.  Dio, non vi è altro Dio che lui. Egli ha i più bei nomi2

8.  Hai inteso mai raccontare la storia di Mosè?

9.  Quando scoperse un fuoco, disse alla sua famiglia: Fermatevi qui, vengo di scorgere un fuoco.

10.  Forse che ve ne arrecherò un tizzone, ovvero potrò con la guida di quel fuoco dirigermi nella strada.

11.  E quando egli fu vicino, una voce gli gridò: O Mosè!

12.  In verità, io sono il tuo Signore togli i tuoi calzamenti, tu sei nella santa valle di Thuwa.

13.  Io ti ho eletto. Ascolta attentamente ciò che ti sarà rivelato.

14.  Io sono Dio, non vi è altro Dio che me. Dunque adorami, e fa la preghiera per ricordarti di me;

15.  Poichè l’ora verrà, (poco è mancato che non te l’abbia) rivelata,

16.  In cui ogni anima sarà retribuita per le sue opere.

17.  Chi non crede, e segue le sue passioni, non ti distolga (dalla verità), poichè tu periresti.

18.  Che cosa tieni alla tua dritta?

19.  Il mio bastone, disse, sul quale m’appoggio, e con cui avvicino le foglie degli alberi al mio armento, e mi serve ancora ad altri usi.

20.  Dio disse: Gettalo, o Mosè!

21.  E Mosè lo getta; divenne subito un serpente che si pose a correre.

22.  Dio disse: Prendilo, e non temere; noi lo faremo ritornare al suo stato primiero.

23.  Metti la mano nel seno, essa ne sortirà bianca, senza alcun male. Ciò servirà d’un secondo segno.

24.  Per farti vedere quindi più gran miracoli,

25.  Va a trovar Faraone. Egli è empio.

26.  Signore, disse Mosè, dilata il mio petto3,

27.  E rendimi facile l’impresa,

28.  E sciogli il nodo della mia lingua4, [p. 155 modifica]

29.  Acciocch’egli comprenda il mio parlare.

30.  Dammi un consigliere nella mia famiglia;

31.  Che sia mio fratello Aronne.

32.  Fortificami per di lui mezzo,

33.  Ed associalo nella mia opera,

34.  Affinchè noi celebriamo continuamente le tue lodi, e pensiamo a te continuamente;

35.  Poichè tu ci vedi.

36.  Dio rispose: Mosè! t’accordo ciò che tu chiedi.

37.  Già altra volta, noi ti mostrammo predilezione,

38.  Quando facemmo sentire alla tua madre quelle parole:

39.  Metti tuo figlio in una cesta, e gettalo al mare; il mare lo ricondurrà al lido. Il mio nemico, ed il suo, lo raccoglierà. Io glí ho ispirato affetto per te, o Mosè!

40.  Ed ho voluto che tu fossi cresciuto sotto i miei occhi.

41.  Un giorno tua sorella camminava dicendo: Volete che v’insegni una nutrice? Noi ti rendemmo allora a tua madre, affinchè si consolasse5, e cessasse d’affliggersi. In seguito hai ucciso un uomo; noi ti salvammo dalla morte, e ti sperimentammo con moltissime prove.

42.  Hai abitato molti anni fra i Madianiti; quindi sei venuto qui in forza di un ordine, o Mosè!

43.  Io t’ho formato per me stesso.

44.  Andate, tu e tuo fratello accompagnati da’ miei miracoli, e non vi scordate di me.

45.  Andate da Faraone che è empio.

46.  Parlategli un linguaggio dolce; forse rifletterà, o temerà.

47.  Essi risposero: Signore temiamo ch’egli usi qualche violenza verso di noi, o commetta dell’empietà.

48.  Non temetè, io sono con voi, sento, e vedo.

49.  Andate, e dítegli: Siamo gl’inviati del tuo Signore; rendici i figli d’Israele, e non li opprimere di supplizi. Noi veniamo a te con un segno del tuo Signore. La pace sia su colui che segue la strada retta.

30.  Ci è stato rivelato che è riservato il gastigo a chi ci tratterà d’impostori, e ci volgerà le spalle.

51.  Ma chi è il vostro Signore, o Mosè! domandò Faraone.

52.  Il nostro Signore è quegli che ha formato tutto ciò ch’esiste, e che dirige nella via dritta.

53.  Che cosa dunque pensarono le generazioni passate?

54.  Tale conoscenza sta nel seno di Dio, e rinchiusa nel Libro6. Il nostro Signore non sbaglia mai, e non scorda niente,

55.  Egli, che vi ha dato la terra per culla, che ha fatto delle strade per voi, che fa scendere l’acqua. Con quest’acqua facciamo germogliare le famiglie7 di tante piante sì diverse.

56.  Cibatevi, e pascete i vostri armenti. Vi è in tutto ciò di che riconoscere dei segni per gli uomini intelligenti.

57.  Noi vi abbiamo creato dalla terra, e vi faremo ritornare in essa, e ve ne faremo sortire nuovamente.

58.  Gli facemmo vedere i nostri miracoli; ma egli li trattò di bugie, e ricuso di crederli. [p. 156 modifica]

59.  Faraone disse: O Mosè! sei forse venuto per discacciarci dal nostro paese co’ tuoi incantesimi?

60.  Noi te ne faremo vedere de’ simili. Dateci un giorno, non mancheremo di trovarci: neppur tu mancherai. Che tutto sia eguale8.

61.  Mosè rispose: Resti fissato un giorno di nostra solennità, ed il popolo si raduni in pien meriggio.

62.  Faraone si ritirò; preparò i suoi artifizi, e venne.

63.  Mosè disse allora: Guai a voi! badate di non inventar menzogne sul conto di Dio,

64.  Poich’egli vi colpirebbe col suo gastigo. Quei che inventavano menzogne perirono.

65.  I magi si concertarono parlandosi in segreto.

66.  Questi due uomini, dissero, sono magi; vogliono discacciarvi dal vostre paese, coi loro artifizi, e condur via i vostri capi principali.

67.  Riunite, disse Mosè, i vostri artifizi, e poi venite a disporvi per ordine. Colui che avrà oggi il disopra, sarà felice.

68.  O Mosè! dissero, getterai tu la bacchetta per il primo, oppur noi?

69.  Ei rispose Gettatela i primi. Ed ecco ch’in un tratto gli sembrò che le loro corde, e le loro bacchette corressero per opera delle loro magie.

70.  Mosè si senti internamente timore.

71.  Noi gli dicemmo: Non temere, tu sei il più forte.

72.  Getta la tua bacchetta, essa divorerà ciò che hanno immaginato; ciò che hanno immaginato è solamente artifizio di magi, ed i magi non prosperano mai.

73.  Ed i magi si prostrarono dicendo: Noi crediamo al Signore d’Aronne, e di Mosè.

74.  Come, disse Faraone, avete creduto in lui prima di attendere il mio permesso? Sicuramente, egli è il vostro capo, e desso vi ha insegnata la magia. Vi farò tagliare le mani ed i piedi alternativamente, e vi farò crucifiggere ai rami degli alberi. V’insegnerò chi di noi è più terribile, e più costante ne’ suoi gastighi, (se Dio, o io).

75.  I magi risposero: Non ti metteremo al disopra dei segni evidenti, nè al disopra di colui che ci ha creati. Eseguisci ciò che hai risoluto; tu non puoi disporre che delle cose di questo mondo. In quanto a noi abbiamo creduto nel nostro Signore affinchè ci perdoni i peccati, e le magie a cui ci hai costretti. Dio è più potente e più stabile di te.

76.  Colui che si presenterà a Dio carico di delitti avrà per ricompensa l’inferno. Non ci morrà, nè ci vivrà.

77.  Ma tutti quei che si presenteranno a lui, avendo fatte buone opere, occuperanno un posto elevato.

78.  Abiteranno i giardini dove scorrono dei fiumi, e vi resteranno eternamente. Quest’è la ricompensa dei giusti.

79.  Noi rivelammo a Mosè queste parole: Conduci via i miei servi nella notte ed aprì loro una strada in mezzo al mare.

80.  Non dubitare d’esser raggiunto, e non avere alcun timore.

81.  Faraone l’inseguì col suo esercito, e le acque del mare li cuoprirono tutti. Faraone ha smarrito il suo popolo; non l’ha condotto nella strada dritta.

82.  O figli d’Israele! vi abbiamo liberati dal vostro nemico, e vi abbiamo destinato il fianco dritto del monte Sinai; vi abbiamo dato la manna, e le quaglie. [p. 157 modifica]

83.  Godete de’ cibi deliziosi che vi diamo, ed evitate l’eccesso per timore che il mio sdegno non pesi su voi; poichè perirà colui sul quale piomberà la nostr’ira.

84.  Io sono indulgente verso chi si pente, e fa il bene, e segue la strada retta.

85.  Disse a Mosè: Chi t’ha fatto lasciare così presto il tuo popolo?

86.  Essi (il popolo) s’avanzano appresso a me, ed io mi affrettava di venire verso di te per fare cosa che ti piacesse.

87.  Noi abbiamo provato il tuo popolo, o Mosè! Dopo la tua partenza, il Samaritano9 li ha perduti.

88.  Mosè tornò in mezzo al suo popolo acceso di sdegno, ed oppresso di tristezza,

89.  E disse: Popolo mio! Dio non vi ha egli fatta una bella promessa? L’alleanza vi sembra già forse durare troppo a lungo? ovvero avete voluto attirare su voi l’ira del vostro Signore? Forse per questa ragione avete mancato alle promesse fattemi?

90.  Non abbiamo violato le promesse di nostro istinto, ma siamo stati comandati di recare molte cariche dei nostri ornamenti10; gli abbiamo riuniti insieme. Il Samaritano li gettò (nel fuoco) e ne formò per il popolo un vitello che muggiva. Ci fu detto: Quest’è il vostro Dio, ed il Dio di Mosè; ma egli l’ha scordato (per cercarne un altro).

91.  Ma non hanno osservato che questo vitello non poteva loro rispondere, e che non poteva nè giovarli, nè far loro alcun male?

92.  Aronne ripeteva: Popolo mio! questo vitello serve per provarvi. Il vostro Signore è misericordioso. Seguitemi, ed obbedite a’ miei ordini.

93.  Non cesseremo di adorarlo, risposero, finchè non ritorni Mosè.

94.  Egli disse ad Aronne: Chi ti ha impedíto di seguirmi quando li hai veduti smarrirsi? Vuoi tu disobbedirmi?

95.  O figlio di mia madre! rispose Aronne, lascia di tirarmi per la barba, e per il capo. Io ho temuto di sentirmi dire dipoi: Perchè hai disseminata la scissura fra me ed i figli d’Israele? perchè non hai eseguito i miei ordini?

96.  E tu, o Samaritano! qual è stato il tuo progetto? Egli rispose: Ho veduto ciò ch’essi vedevano. Ho preso un pugno di polve sotto i piedi dell’inviato di Dio11, e l’ho gittata nel vitello fuso; il mio spirito me l’ha suggerito.

97.  Allontanati di qua, gli disse Mosè; il tuo gastigo in questo mondo sarà questo. Dirai a chiunque incontrerai: Non mi toccate. Ti è riservata inoltre un’apparizione alla quale non potrai sottrarti. Volgi gli occhi su quel Dio che hai adorato con tanta devozione. Noi lo incendieremo, lo ridurremo in polvere, e lo getteremo nel mare.

98.  Il vostro Dio è il Dio unico; non vi è altro Dio che lui; egli abbraccerà tutto colla sua scienza.

99.  Così noi ti raccontiamo le istorie de’ tempi passati; l’abbiamo mandato inoltre un’ammonizione.

100.  Chiunque se ne dipartirà porterà un peso il giorno della resurrezione.

101.  Lo porterà eternamente. Che insopportabile peso che sarà pel giorno della resurrezione! [p. 158 modifica]

102.  Il giorno in cui suonerà la tromba, ed in cui raduneremo i colpevoli, che avranno tutti allora male agli occhi,

103.  E si diranno a bassa voce: Voi siete rimasti soli dieci giorni (sulla terra).

104.  Noi sappiamo bene ciò che vorranno dire i lor capi quando risponderanno: Voi vi siete rimasti un sol giorno.

105.  T’interrogheranno sul proposito delle montagne. Di’ loro: Dio le distruggerà come polve,

106.  Le trasformerà in pianure eguali; tu non troverai più le tortuosità, nè i terreni ora elevati, ora bassi.

107.  Poi seguiranno (l’angelo) che li chiamerà al giudizio, e che camminerà direttamente; le voci si abbasseranno dinanzi al Misericordioso, e non sentirai che il calpestio sordo dei loro passi.

108.  In quel giorno l’intercessione di chicchessia non potrà giovare, eccetto l’intercessione di colui a cui Dio la permetterà, ed a chi permetterà di parlare.

109.  Egli sa che cos’è dinanzi ad essi, e che cosa dietro. Gli uomini non han questa scienza.

110.  La loro fronte sarà abbassata allora davanti al Vivente, all’Immutabile. Chi sarà carico d’iniquità perirà.

144.  Chi farà il bene, e sarà nel tempo stesso credente, non avrà a temere l’ingiustizia, nè la diminuzione della sua ricompensa.

112.  Così, noi abbiamo fatto scendere un Libro arabo, ed abbiamo sparso in esso delle minaccie; forse essi finiranno per temere Dio, e questo Corano fará far loro delle riflessioni.

113.  Sia esaltato questo Dio, il re, la verità. Non ti affrettare a ripetere i versetti del Corano, finchè la rivelazione sarà incompleta. Di’ piuttosto: Signore, accresci la mia scienza!

114.  Noi avevamo già fatto un patto con Adamo, ma questi lo dimenticò; non abbiamo trovata in lui una risoluzione stabile.

145.  E quando dicemmo agli angeli: Prostratevi dinanzi ad Adamo, lo fecero tutti, meno Eblis che si ricusò. Noi dicemmo ad Adamo: Questi è tuo nemico, e nemico della tua donna. Badate che non vi discacci dal paradiso, e che non siate infelici.

146.  Tu non vi soffrirai nè la fame nè la nudità.

117.  Non vi patirai la sete, nè sarai incomodato dal caldo.

118.  Satana lo tentò: Adamo! gli disse, vuoi tu vedere l’albero dell’eternità, e d’un regno che non invecchia mai?

119.  Mangiarono (Adamo ed Eva del frutto) dell’albero, e la loro nudità apparve, e si misero ad acconciare delle foglie del paradiso per cuoprirsi. Adamo disobbedi al suo Signore, e si smarri.

120.  Poi Dio lo fece suo eletto, ritornò a Lui, e lo diresse sulla via retta.

121.  Disse (ad Adamo, ed Eva): Scendete dal paradiso tutti nemici gli uni degli altri12. Un giorno la direzione della strada retta vi sarà data da me.

122.  Colui che la seguirà non si smarrirà, e non sarà infelice.

123.  Ma colui che si dipartirà da’ miei avvertimenti menerà una vita misera.

124.  Lo faremo comparire cieco il giorno del giudizio.

125.  Egli dirà: Signore! perchè mi hai fatto divenir cieco, mentre io vedeva dapprima?

126.  Così sarà. I nostri segni vennero a te, e tu li hai scordati: oggi tu sarai egualmente scordato. [p. 159 modifica]

127.  Così noi retribuiremo ogni uomo che passa i limiti, e che non crede ai segni del suo Signore. Il gastigo dell’altro mondo sarà terribile, e permanente.

128.  Ignorano forse (gl’infedeli) quante generazioni abbiamo annientate di loro? essi calpestano la terra che quelle hanno abitata. Vi sono in ciò dei segni per chi è dotato d’intendimento.

129.  Se una parola del tuo Signore non fosse stata pronunciata prima (del gastigo)13, il gastigo si sarebbe impossessato di loro, ed il momento fissato sarebbe già venuto.

130.  Sopporta con pazienza i loro discorsi, e celebra le lodi del tuo Signore prima del nascere, e tramontar del sole, ed all’entrar della notte; lodalo all’estremità del giorno per essergli piacevole.

131.  Non fissare gli occhi sui beni di cui li facciamo godere in questo mondo, che loro diamo per provarli. La porzione che il tuo Signore t’assegna vale più, ed è più durevole.

132.  Ordina la preghiera alla tua famiglia, falla con applicazione (senza stancarti); noi non ti domandiamo alcun alimento; siamo noi che ti alimentiamo. La (buona) fine è riservata alla pietà.

133.  Essi dicono: Perchè non ci fa vedere un miracolo del suo Signore? Ma non ne hanno essi una prova evidente in ciò che contengono le pagine degli antichi annali?

134.  Se noi li avessimo annientati col nostro gastigo prima (della venuta di Maometto), avrebbero detto: Perchè non ci hai mandato un apostolo? Avremmo seguito i tuoi insegnamenti, anzichè cadere nell’avvilimento, e nell’obbrobrio.

135.  Di’: noi attendiamo la fine. Attendetela ancor voi, ed apprenderete chi di noi tiene il sentiere dritto, e chi di noi è diretto.


Note

  1. Le parole, se tu alzi la voce, si devono intendere nel far la preghiera, perchè Maometto raccomanda di farla a voce bassa.
  2. Cioè, il Grande, il Buono, il Sapiente, il Savio, etc. etc.
  3. Per dire; fa cessare l’angoscia che mi opprime; sollevami.
  4. Dal Pentateuco si sa che Mosè aveva molta difficoltà nella favella.
  5. Ad litteram: affinchè il suo occhio si fosse rinfrescato.
  6. Si tratta qui del Libro eterno che è in cielo.
  7. Ad litteram: le coppie.
  8. Cioè, che le combinazioni siano eguali da una parte e dall’altra.
  9. Nel testo: el Sameri, che si traduce per Samaritano. È da notarsi quanto i dottori maomettani sono ignoranti dell’istoria ebraica, allorchè parlano dei Samaritani all’epoca di Mosè.
  10. Cioè, anelli, braccialetti, ed altri ornamenti che gli ebrei avevano preso agli egizi. Per carica s’intende il peso che porta un cammello bestia da soma.
  11. Dell’angelo Gabriele. La polvere calpestata dall’angelo aveva la prerogativa di dare la vita agli oggetti inanimati.
  12. Gli uomini contro il diavolo.
  13. Cioè, colla quale differiva il gastigo.