Corano/Capitolo XXVIII

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Capitolo XXVIII

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo XXVIII
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CAPITOLO XXVIII.

L’ISTORIA1.

Dato Alla Mecca. 88 Versetti.

In nome di Dio clemente e misericordioso.

1.  T. S. M. Ecco i segni del Libro evidente.

2.  Ti racconteremo con verità alcuni tratti della storia di Mosè, e di Faraone per (istruzione) de’ credenti.

3.  Faraone divenne potente nel paese (d’Egitto) e fu causa della divisione del suo popolo in più partiti; egli ne opprimeva una porzione, faceva uccidere i loro figli, e non risparmiava che le donne. Era un uomo perverso.

4.  Noi volemmo colmare di favori gli abitanti del paese, ch’erano oppressi; volemmo sceglierli per capi della religione, e stabilirli eredi del paese.

5.  Volemmo fissare la loro potenza nel paese2, e far provare a Faraone, a Haman3 ed alle loro armate, i mali che temevano.

6.  Ecco ciò che rivelammo alla madre di Mosè: Allattalo, e se temi per lui, gettalo nel mare, e cessa di temere; non te n’affliggere, giacchè te lo renderemo un giorno, e lo farem nostro apostolo.

7.  La famiglia di Faraone raccolse il fanciullo, che divenne più tardi il loro nemico, e la loro afllizione. Certamente, Faraone, Haman, e le loro schiere, erano de’ peccatori.

8.  La moglie di Faraone gli disse un giorno: Questo fanciullo sarà la nostra consolazione4; non l’uccidete, forse chi sa che non ci sia utile; adottiamolo per nostro figlio. Essi non sapevano nulla.

9.  Il cuore della madre di Mosè fu oppresso dal dolore; poco manco che non discoprisse la di lui origine; se non avessimo consolidato il suo cuore affinch’essa ancora fosse credente (l’avrebbe fatto).

10.  Disse alla sua sorella: Seguite il fanciullo. Essa lo sorvegliava da lungi senz’essere veduta.

11.  Noi gl’impedimmo di trovare nutrici straniere, fino al momento in cui la sorella di sua madre sopraggiunse dicendo alla famaglia di Faraone: Volete [p. 195 modifica] ch’io v’insegni una casa dove se n’incaricheranno, e gli vorranno bene? (Vi consentirono).

12.  Così noi lo rendemmo a sua madre, affinchè i suoi occhi rattristati si consolassero, che non s’affliggesse più oltre, ed imparasse che le promesse di Dio sono immancabili. Ma la maggior parte degli uomini non lo sa.

13 Quando Mosè fu giunto all’età della maturità, e della forza, gli demmo la saviezza, e la scienza; così noi ricompensiamo gli uomini virtuosi.

14.  Un giorno egli entro nella città senza che fosse stato osservato, e vide due uomini alle prese fra loro; l’uno era della sua nazione, l’altro era suo nemico (egizio). Quel della sua nazione gli chiese aita contro colui della nazione nemica. Mosè lo percosse con un pugno, e l’uccise; ma (tornato in calma) disse: È un’opera di Satana; questi è un nemico che ci devia evidentemente.

15.  Signore, disse, ho agito male verso me stesso, perdonami. E Dio gli perdonò, poichè è indulgente e misericordioso.

16.  Signore, disse, poichè tu sei stato benefico per me, io non difenderò mai i colpevoli.

17.  L’indomani egli percorreva la città tremante, e guardando da ogni parte, quand’ecco l’uomo, cui avea recato ajuto la vigilia, chiamavalo gridando. Tu sei sicuramente un sedizioso, gli disse Mosè.

18.  E quando volle respingere colla forza il loro nemico comune, (il suo concittadino) gli disse: Vorrai uccidermi, come uccidesti jeri un altro? Vuoi dunque divenire tiranno in questo paese? Non vuoi, a quel che si vede, esser dei giusti?

19.  Un uomo accorso dall’estremità della città gli disse: O Mosè, i grandi deliberano di farti morire. Parti, te lo consiglio in amicizia.

20.  Mosè parti tutto tremante, e guardandosi intorno: Signore, gridò, liberami dalle mani dei malvagi.

21.  Si diresse dalla parte di Madian, e disse: Forse Dio mi dirigerà nella via retta.

22.  Giunto alla fontana di Madian, vi trovò una turba di persone che abbeveravano (i loro armenti).

23.  E da una parte vide due donne che allontanavano il loro armento. Che fate qui? domandò loro. Abbevereremo le nostre pecore, risposero, quando i pastori saranno partiti. Nostro padre è un vecchio rispettabile5.

24.  Mosè fece bere il loro armento6, ed essendosi ricoverato all’ombra gridò: Signore, io manco di questo bene che mi hai fatto quivi incontrare7.

25.  Una delle due figlie tornò a lui, ed avvicinandosi modestamente gli disse: Mio padre ti chiama per compensarti di averci abbeverato il nostro bestiame. Mosè vi andò, e gli racconto le sue avventure. Gli rispose (il vecchio): Non temer nulla, eccoti liberato da’ malvagi.

26.  Una delle figlie disse allora a suo padre: Padre mio! Prendi quest’uomo al tuo servizio, giacchè non potresti scegliere meglio che prendendo un uomo robusto, e fidato.

27.  Voglio darti in matrimonio (disse il vecchio) una delle mie due figlie che vedi, a condizione che mi servirai per otto anni. Se vorrai andare fino a dieci, sarà a tuo arbitrio. Non ostante non voglio importi alcuna cosa onerosa, e, se piace a Dio, mi troverai sempre ragionevole. [p. 196 modifica]

28.  Siamo d’accordo, rispose Mosè; e qualunque sarà il tempo che vi resterà non commetterò veruna colpa. Dio stesso è garante de’ miei impegni.

29.  Quando Mosè ebbe compito un certo tempo al servizio del suo suocero, parti colla sua famiglia. Tutto ad un tratto vide un fuoco dalla parte della montagna, e disse: Attendete qui un istante, ho veduto un fuoco; vado per recarvene le nuove, o vi recherò un tizzo per riscaldarvi.

30.  E quando fu (al luogo del fuoco) una voce gli gridò dalla parte della valle, nella pianura benedetta, dal fondo d’una boscaglia: O Mosè! io sono il Dio padrone dell’universo.

31.  Getta il tuo bastone. E tostochè Mosè l’ebbe gettato, il vide agitarsi com’un serpente, e si pose a fuggire senza rivolgersi indietro. O Mosè! gli gridò una voce, avvicinati ad esso, non temer nulla, tu sei in sicuro.

32.  Poni la mano al tuo petto, essa sortirà tutta bianca senza che sia attaccata da alcun male8, e quindi ritirala a te (rivenendo) dal tuo spavento. Saranno due segni del tuo Signore presso Faraone, ed i grandi del suo regno. È un popolo perverso.

33.  Signore, replicò Mosè, ho ucciso uno di loro, e temo che mi uccidano.

34.  Mio fratello Aronne ha la favella più facile di me; mandalo con me per sostenermi, ed appoggiarmi, e confermare le mie parole, poichè temo che mi trattino da bugiardo.

35.  Noi fortificheremo il tuo braccio per mezzo del tuo fratello, gli disse Dio; vi daremo tal potere, che (gli Egizi) non potranno mai giungere alla (possanza) de’ nostri miracoli. Voi, e quei che vi seguiranno, sarete i più forti.

36.  Quando Mosè comparve dinanzi a loro munito de’ nostri segni evidenti, gridarono: Non è che magia recentemente inventata; non ne abbiamo inteso punto parlare ai nostri antichi padri.

37.  Dio, mio Signore, lor rispose Mosè, sa meglio di tutti a chi ha dato la direzione, e chi di noi possiederà il soggiorno eterno, poichè egli non fa prosperare i malvagi.

38.  Faraone allora disse ai grandi (del regno): Voi non avete, ch’io sappia, altro Dio che me; e tu, Haman, fa cuocere dei mattoni di terra, e fabbricami un palazzo, acció io salga verso il Dio di Mosè (e me ne assicuri da me stesso) perchè credo ch’ei mentisca.

39.  Faraone, ed i suoi guerrieri erano pieni d’orgoglio nel paese d’Egitto, ed avevano torto; credevano che non sarebbero giammai condotti dinanzi a noi.

40.  Ma noi cogliemmo lui, ed i suoi guerrieri; li precipitammo tutti nel mare. Considera ora qual’è stata la fine di que’ perversi.

41.  Ne abbiam fatti dei capi che chiamano (e conducono) al fuoco. Il giorno della resurrezione non troveranno ajuto.

42.  In questo mondo abbiamo attaccata la maledizione (ai loro nomi), e saranno vituperati il giorno della resurrezione.

43.  Demmo a Mosè il Libro (il Pentateuco) dopo aver distrutte le generazioni precedenti; erano tanti esempi d’avvertimento per gli uomini, erano la direzione, e la prova della nostra misericordia; forse vi mediteranno.

44.  Tu non eri (o Maometto) dalla parte occidentale del monte Sinai quando ordinammo la missione di Mosè; tu non eri presente.

45.  Abbiamo fatto sorgere molte generazioni dopo Mosè; la loro vita era di lunga durata; tu non ti sei trattenuto fra i Madianiti per raccontar loro i nostri insegnamenti (i nostri miracoli); ma noi vi mandammo degli apostoli. [p. 197 modifica]

46.  Tu non eri sul pendio del monte Sinai quando chiamammo Mosè; si è per effetto della misericordia del tuo Signore che tu predichi ad un popolo che non ha avuto alcun apostolo, prima di te, per chiamarlo a riflettere;

47.  Acció non dicano quando li colpirà la disgrazia: Signore, perchè non ci hai mandato un apostolo? avremmo seguito i tuoi segni, ed avremmo creduto.

48.  Ma allorchè appresero la verità, che lor veniva da noi, dissero: Perchè non gli è stato dato ciò ch’è stato accordato a Mosè? E non hanno forse negato il Libro dato a Mosè? E non dicono forse: Il Corano, ed il Pentateuco sono due opere di stregoni che s’ajutano fra loro. Noi non crediamo nè l’uno, nè l’altro.

49.  Di' loro: Recate dunque un altro libro che sia una miglior guida di que’ due, ed io lo seguirò se siete veridici.

50.  E se non lo faranno, sappi che non seguono che le loro inclinazioni. Or dunque, evvi un uomo più smarrito di colui che segue le proprie inclinazioni senz’alcuna direzione da parte di Dio? E certamente Dio non dirige i malvagi.

51.  Noi abbiamo fatto sentire ad essi la nostra parola, affinchè riflettano.

52.  Quei a cui abbiam dato le Scritture prima d’essi, vi credevano.

53.  Quando loro le reciti, dicono: Crediamo a questo Libro, perch’è la verità che viene dal nostro Signore. Eravamo Musulmani prima della sua venuta.

54.  Questi avranno doppia ricompensa, perchè soffrono con pazienza, perchè respingono il male facendo il bene, e perchè fanno generosità coi beni che abbiam loro accordati.

55.  Se sentono un discorso frivolo, s’allontanano per non sentirlo, e dicono (a quei che lo fanno): Le nostr’opere a noi, a voi le vostre. La pace sia con voi; noi non curiamo d’essere cogl’insensati.

56.  Non sarai tu che dirigerai coloro che ti piacerà, è Dio che dirige chi crede; egli conosce meglio di tutti quei che seguono la buona strada.

57.  Dicono (i Mecchesi): Se ti seguiremo, saremo scacciati dal paese. Non abbiam noi stabilito per loro un recinto sagro e sicuro, dove i frutti d’ogni specie, che loro abbiam dati per nudrirli, affluiscono da ogni lato? Ma la maggior parte degli uomini non sa nulla.

58.  Quante città non abbiam distrutte i cui abitanti vivevano nell’abbondanza? Voi vedete le loro abitazioni; sono quasi deserte, e noi le abbiamo ereditate.

59.  Il tuo Signore non ha mai distrutte città prima d’avervi mandato un apostolo a ricordar loro i suoi comandamenti. Noi non abbiamo esterminate che le città i di cui abitanti erano empj.

60.  I beni che vi sono stati compartiti non sono che un godimento (temporaneo) di questo mondo, e (come) un ornamento; ma ciò che Dio tiene în riserva val più, ed è più durevole. Non lo comprenderete?

61.  Colui a cui abbiamo fatto brillanti promesse, e che le otterrà, sarà forse eguale all’uomo al quale abbiam fatto godere i beni di questo mondo, che il giorno della resurrezione sarà condotto cogli altri (dinanzi a Dio)?

62.  Quel giorno Dio griderà loro: Dove sono i miei compagni che voi v’immaginavate (esistere)?

63.  Allora quei su i quali la sentenza sarà pronunziata diranno: Signore, noi abbiamo deviati questi uomini; noi li abbiamo indotti nell’errore, com’eravamo noi stessi. Non siamo colpevoli verso di te. Essi non adoravano noi, (ma le lor proprie passioni).

64.  E sarà detto (agli uomini): Chiamate i vostri compagni. Essi li chiamano: ma questi non rispondono loro; vedranno i supplizi ad essi riservati, desidereranno allora aver seguita la strada retta. [p. 198 modifica]

65.  Quel giorno Dio griderà loro: Che avete risposto a’ nostr’inviati?

66.  Si ricorderanno in quel giorno ogni cosa confusamente; non potranno neppure domandarselo l’un l’altro.

67.  Ma chi si sarà convertito, chi avrà creduto e praticato il bene, sarà forse nel numero de’ beati.

68.  Il tuo Signore crea ciò che gli piace, ed agisce liberamente; ma essi (i falsi Dii) non hanno volontà. Gloria a lui! esso è troppo al disopra degli esseri che gli si associano:

69.  Il vostro Signore conosce ciò che nascondete in cuore, e ciò che fate palesemente.

70.  Egli è il Dio (unico), non v’è altro Dio che lui; ad esso appartiene la gloria in questo mondo, e nell’altro; ad esso il potere supremo: voi tornerete a lui.

71.  Di’ loro Che ve ne pare? Se Dio volesse ordinare una notte eterna, e farla durare fino al giorno della resurrezione, qual altro Dio fuorchè lui vi darebbe la luce? Non l’intendete?

72.  Di’ loro ancora: Che ve ne pare? Se Dio volesse ordinare un giorno eterno, e farlo durare fino a quello della resurrezione, qual’altro Dio fuorchè lui vi manderebbe la notte per riposarvi? Non lo comprendete?

73.  Ma Dio, per sua misericodia, vi ha dato la notte, ed il giorno, ora per riposarvi, ora per reclamare dalla di lui bontà le ricchezze (col lavoro), e ciò affinchè siate riconoscenti.

74.  Egli griderà loro un giorno: Ove sono i miei compagni, quei che v’immaginavate (essere Dii con me)?

75.  Faremo venire un testimonio d’ogni nazione, e diremo: Recateci le prove. E sapranno che la verità non è che con Dio; í Dii ch’avevano inventati, spariranno.

76.  Karun era del popolo di Mosè9; ma agiva iniquamente verso i suoi concittadini. Gli avevamo dato tanti tesori, che le loro chiavi avrebbero potuto appena esser portate da una turba d’uomini robusti. I suoi concittadini gli dicevano: Non ti gloriare de’ tuoi tesori, perchè Dio non ama chi si gloria.

77.  Cerca di guadagnare co’ beni che Dio t’ha dati il soggiorno dell’altro mondo; non iscordare la tua tangente in questo mondo, e sii benefattore verso gli altri siccome Dio lo è stato verso di te; bada di non commetter eccessi sulla terra, perchè non ama quei che commettono eccessi.

78.  Ho ottenuto (tutto quel che ho) dalla scienza che posseggo io solo10. Non sapeva forse che Dio aveva distrutto prima di lui tante generazioni d’uomini più terribili per la loro forza, e più considerevoli per il lor numero11? [p. 199 modifica]

79.  Karun si presentava al popolo pomposamente. Quei che non ambivano che i beni di questo mondo dicevano: Volesse Dio ch’avessimo ricchezze come Karun! È immensamente ricco.

80.  Ma quei ch’avevan ricevuta la scienza rispondevano: Infelice lui! la ricompensa di Dio è preferibile per colui che crede e pratica il bene; ma l’otterranno solamente quei che soffriranno con pazienza.

81.  Ordinammo che la terra ingojasse lui, ed il suo palazzo. La quantità delle sue genti non ha potuto ajutarlo contro Dio, e rimase privo d’ogni soccorso.

82.  Quei che il giorno avanti desideravano d’esser al suo posto dicevano l’indomane: Dio versa a larga mano i suoi tesori a chi vuole, o li compartisce in una certa misura. Senza il favor di Dio, saremmo stati inghiottiti dalla terra.

83.  La dimora della vita futura la daremo a quei che non cercano d’inalzarsi al di sopra degli altri, nè a fare il male. Lo sviluppo felice è riservato agli uomini pii.

84.  Chi avrà fatto una buon’azione ne trarrà vantaggio; ma chi avrà fatto il male.... quei che fanno il male saranno retribuiti secondo le loro opere.

85.  Colui che t’ha dato il Corano ti ricondurrà al recinto sagro (alla Mecca). Di’: Dio sa meglio di chiunque qual’è quegli che segue la direzione, e quegli ch’è smarrito.

86.  Tu non speravi che ti fosse dato il Corano. T’è stato dato per misericordia divina. Bada di non dar alcun ajuto agl’infedeli.

87.  Che non t’allontanino mai dai segni di Dio quando sono stati rivelati (una volta). Invita gli uomini al culto di Dio, e non essere nel numero degl’idolatri.

88.  Non invocare altri Dii che Dio (unico); non vi sono altri Dii fuor di lui; tutto perirà, meno che la faccia di Dio. Il potere supremo gli appartiene, ritornerete tutti a lui.

Note

  1. Il titolo di questa sorata è desunto dal versetto 25 nel quale traduciamo la parola kasas per avventure.
  2. È la maniera con cui Maometto intende l’istoria degl’israeliti. Abbiamo veduto passi analoghi a questo nel cap. 2, vers. 58.
  3. Secondo il Corano, Haman è il Vizir di Faraone.
  4. Letteralmente: Sarà la freschezza dell’occhio per me e per te. I parenti si servono di questa frase, come un’espressione di tenerezza e di affezione, parlando ai figli. Ved. cap. 19. vers. 26, nota.
  5. Si può anche tradurre: nostro padre è un Cheikh, cioè un capo potente.
  6. Togliendo un’enorme pietra che cuopre ordinariamente le cisterne.
  7. Mosè accenna qui il desiderio che avrebbe di sposare una donna come quelle che avea vedute.
  8. Ved. cap. 27, vers. 12.
  9. Karun, Coreo della Bibbia, le di cui ricchezze sono passate in proverbio, presso i musulmani, aveva secondo i commentatori fabbricato un palazzo tutto ricoperto d’oro; le porte erano d’oro massiccio. Le sue ricchezze l’avevano reso insensibile all’altrui miserie, e la sua insolenza andò fino a fargli ordire una trama contro Mosè. Questi domandò a Dio di liberarnelo, e Dio accordò a Mosè di dare alla terra quell’ordine che vorrebbe. Mosè ordinò alla terra d’ingojare Karun coi suoi palazzi, e tesori. La tradizione aggiunge che a misura che la terra inghiottiva Karun, prima fino alle ginocchia, poi ai fianchi, poi al collo, gridò per quattro volte a Mosè d’aver pietà di lui, e di perdonargli, al che questi fu inesorabile. Dice ancora che Dio ne facesse un rimprovero a Mosè per la sua crudeltà in tal modo: Karun ha quattro volte implorato il tuo perdono, e tu non l’hai ascoltato; se me l’avesse solamente chiesto una volta, l’avrei perdonato.
  10. Questa scienza era l’alchimia.
  11. Karun affettava un gran lusso; montava una mula bianca, coperta con una gualdrappa d’oro. Egli stesso era vestito di porpora; e sortiva sempre accompagnato da quattro mila cavalieri, tutti ben montati e riccamente vestiti.