Corano/Capitolo XXVII

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Capitolo XXVII

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo XXVII
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CAPITOLO XXVII.

LA FORMICA1.

Dato alla Mecca. 93 Versetti.

In nome di Dio clemente, e misericordioso.

1.  T. S. Sono questi i segni del Corano, e del Libro evidente.

2.  Servono di direzione, ed annunziano felici notizie a’ credenti,

3.  Che osservano la preghiera, fanno l’elemosina, e credono fermamente alla vita futura.

4.  Per quei che non credono alla vita futura, abbiamo abbellite le loro opere ai loro propri occhi; resteranno stupefatti (il giorno del giudizio).

5.  Sono questi a cui è riservato il gastigo il più crudele; saranno i più infelici nell’altro mondo.

6.  Tu hai ottenuto il Corano dal Sapiente, dal Savio.

7.  Mosè disse un giorno alla sua famiglia: Ho veduto del fuoco. Ve ne recherò le notizie; forse ve ne porterò un tizzo ardente, perch’abbiate di che riscaldarvi.

8.  Vi andò, ed ecco ch’una voce gli gridò: Benedetto sia colui ch’è nel fuoco, ed intorno al fuoco! Lodi a Dio padrone dell’universo!

9.  O Mosè! io sono il solo Dio potente e savio.

10.  Getta la tua verga. (Mosè la gettó), e quando vide muovere un serpente, si pose a fuggire senza volgersi indietro. O Mosè (gli fu gridato) non temere. Gl’inviati di Dio non hanno alcuna cosa a temere da me,

11.  Se non forse colui ch’ha commessa qualch’iniquità; ma se ha rimpiazzato il male col bene, io sono indulgente e misericordioso.

12.  Metti la mano al tuo petto, e la ritirerai tutta bianca, senza che sia per malattia2. Sarà uno de’ nove prodigi mandati contro Faraone ed il suo popolo; è un popolo perverso.

13.  Quando i nostri miracoli colpirono i loro occhi ad evidenza, dicevano. È senza dubbio magia.

14.  Sebbene avessero acquistata la certezza della lor verità, li negarono per orgoglio, e per essere ingiusti. Ma considera qual fu la fine de’ malvagi.

15.  Noi demmo la scienza a Davidde, ed a Salomone3. Essi dicevano: Lodi a Dio che ci ha inalzati al disopra di tanti de’ suoi servitori credenti! [p. 190 modifica]

16.  Salomone fu l’erede di Davidde; disse: O uomini! ei è stato appreso a comprendere il linguaggio degli augelli, e siamo stati ricolmi d’ogni sorta di cose. Ciò è un favore evidente (di Dio).

17.  Un giorno le schiere di Salomone, composte di genj, e d’uomini, si radunarono dinanzi a lui, ed anche gli augelli; tutti disposti separatamente.

18.  Quando tutto questo corteggio arrivò alla valle delle formiche, una d’esse disse: O formiche! rientrate nelle vostre tane, per timore che Salomone, e le sue schiere non vi calpestino per inavvertenza.

19.  E Salomone sorrise a queste parole della formica, e disse: Signore! fa che io ti sia riconoscente per i benefizi di cui hai colmato me ed i miei padri; fa che pratichi il bene per piacerti, ed assegnami una parte della misericordia di cui fai dono ai tuoi servi virtuosi.

20.  Egli passò in rivista gli augelli, e disse: Perchè non veggo qui l’upupa? perchè manca?

21.  In verità, le infligerò una punizione severa; l’ucciderò, a meno che non m’adduca una qualche scusa legittima.

22.  Infatti essa non restò molto tempo a venire, e disse a Salomone: Ho appreso ciò che tu non sai; io vengo da Saba con notizie positive.

23.  Ho trovato una donna che regna sugli uomini; ella possiede ogni sorta di beni, ed ha un gran trono.4

24.  Ho veduto ch’essa, ed il suo popolo adoravano il Sole a fianco di Dio: Satana lor fece credere belle le loro opere; li ha distolti dalla vera via, di modo che non son diretti,

25.  E non adorano quel Dio che fa vedere chiaramente i segreti dei cieli, e della terra, che conosce ciò che tenete nascosto, e ciò che mettete al pubblico;

26.  Il Dio unico possessore del gran trono.

27.  Vedremo, dísse Salomone, s’hai detto il vero o mentito.

28.  Vanne con questa mia lettera; consegnala, e poniti in disparte; sentirai cosa risponderanno.

29.  (L’upupa partita recò la lettera. La regina disse) ai grandi del suo regno: Signorí, vengo di ricevere una lettera onorevole.

30.  Questa è di Salomone, eccone il contenuto: In nome di Dio clemente, e misericordioso,

31.  Non vi sollevate contro di me; venite piuttosto a me, abbandonandovi intieramente (a Dio).5

32.  Signori, disse la regina, consigliatemi: io non deciderò niente senza di voi.

33.  Noi siamo forti, e da intimorire, risposero, ma spetta a te il dare gli ordini; tocca a te a decidere ciò che vorrai comandarci.

34.  Quando i Re entrano in una città (disse la Regina) devastano, e fanno de’ suoi più considerevoli cittadini i più miserabili. E così che agiscono. [p. 191 modifica]

35.  Manderò de’ doni, ed attenderò la risposta de’ miei inviati.

36.  Allorchè l’incaricato (della Regina) si presentò a Salomone, questi gli disse: Volete voi accrescere i miei tesori? Ciò che Dio m’ha dato val più dei beni di cui v’ha arricchiti. Ma voi fate consistere la felicità nelle ricchezze.

37.  Ritorna al popolo che ti manda. L’attaccheremo con un esercito al quale non potrà resistere. Li scacceremo dal loro paese avviliti, ed umiliati.

38.  (Poi Salomone disse ai suoi): Signori! chi di voi mi recherà il trono (della Regina) prima che vengano essi stessi ad abbandonarsi alla volontà (di Dio)?

39.  Sarò io, rispose Ifrit, uno dei genj; io te lo recherò pria che tu t’alzi dal tuo sedile. Sono forte per farlo, e ledele.

40.  (Un altro genio) quegli che aveva la scienza del Libro6, disse a Salomone): Io te lo recherò prima che tu chiuda l’occhio7. E quando Salomone vide il trono dinanzi a lui, disse: Questa è una prova del favor di Dio; ei vuol vedere se sarò ingrato. Chi e riconoscente lo è per suo bene; chi è ingrato, Dio è ricco e generoso, e non sa che fare di lui.

41.  Fate che non riconosca più questo trono. Vedremo se essa (la regina) è sulla via retta, e nel numero di coloro che non possono esser diretti.

42.  E quando (la regina) si presentó a Salomone, le fu domandato: È quello il vostro trono? Ella rispose: Si direbbe che è quello stesso. Dunque noi avevamo ricevuto la scienza prima di lei, ed eravamo rassegnati alla volontà di Dio.

43.  Le divinità ch’essa adorava a fianco di Dio l’avevano smarrita, e fu nel numero degl’infedeli.

44.  Le fu detto: Entrate in questo palazzo. E quando lo vide, credeva che fosse un lago d’acqua, e ritirò le gambe. Salomone disse: è un palazzo col pavimento di cristallo8.

45.  Signore! io aveva agito iniquamente (adorando gl’idoli); ma ora mi rassegno, come Salomone, alla volontà di Dio, padrone dell’Universo.

46.  Abbiamo mandato Saleh ai Themuditi suoi fratelli, per far loro adorare Dio. Si divisero in due partiti.

47.  Popolo mio! lor disse Saleh, perchè volete affrettare il male (del supplizio) piuttosto che il bene (delle ricompense)? Perchè non implorate il perdono di Dio, acciò abbia pietà di voi?

48.  Abbiamo consultato su te ed i tuoi il volo degli augelli. La vostra fortuna9 dipende da Dio, rispose; voi siete un popolo che Dio vuol provare.

49.  Vi erano nella città nove individui che commettevano degli eccessi nel paese, e non facevano alcuna buon’azione.

50.  Si dissero fra loro: Giuriamo davanti a Dio d’uccidere nella notte Saleh e la sua famiglia; diremo quindi ai vendicatori del suo sangue: Noi non siamo stati presenti alla morte della sua famiglia; diciamo la verità.

51.  Misero in opera i loro artifizi, e noi i nostri, mentre essi non ci pensavano.

52.  Considera qual’è stata la fine de’ loro strattagemmi; li abbiamo sterminati assieme a tutta la loro nazione: [p. 192 modifica]

53.  Le loro case sono deserte perch’essi erano empj. Vi è in ciò un segno d’avvertimento per chi intende.

54.  Salvammo quei ch’avevan creduto, e che temevano Dio.

55.  Mandammo Loth che diceva al suo popolo: Commetterete un’azione infame? e pur lo sapete.

56.  Avrete commercio piuttosto cogli uomini, che colle donne? voi siete perduti.

57.  E qual fu la risposta del suo popolo? Disser fra loro: scacciamo la famiglia di Loth dalla nostra città; sono di quei che vogliono fare i casti.

58.  Salvammo la famiglia di Loth, meno la sua moglie, ch’avevamo destinata ad esser fra quei che restavano indietro.

59.  Facemmo piovere una pioggia (di sassi). Quanto fu terribile la pioggia che cadde su quegli uomini che avvertivamo inutilmente!

60.  Di’: Lode a Dio, e pace ai servi ch’ha eletti. Chi merita la preferenza, Dio o gl’idoli che gli associano?

61.  Quegli che ha creato i cieli e la terra, che vi manda l’acqua (col mezzo della quale facciamo produrre per voi questi ridenti giardini, poichè non siete voi che fate crescere gli alberi) è forse un altro Dio fuori che il Dio unico? E pure gli trovano degli eguali.

62.  Quegli che stabilì solidamente la terra, che ha tracciato i fiumi, che ha fissate le montagne, che ha posta una barriera fra i due mari, è forse un altro Dio fuori che il Dio unico? E pure la maggior parte non lo comprende.

63.  Quegli ch’esaudisce l’oppresso quando ricorre a lui, che lo libera da disgrazia, che vi ha stabiliti in sua vece sulla terra, è forse un altro Dio fuori che il Dio unico? Oh! quanto riflettete poco!

64.  Quegli che v’ha guidati fra le tenebre della terra ferma, e del mare, che manda i venti precursori della sua misericordia10, è forse un altro Dio fuori del Dio unico? È troppo sublime perchè gli si associno altre divinità.

65.  Quegli che produce la creazione, e la fa ritornar nel nulla, che vi manda dal cielo il vostro pane quotidiano, è forse un altro Dio fuori del Dio unico? Di’ loro: Provatelo, se dite il vero.

66.  Di’: Niun altro fuorchè Dio, in cielo ed in terra ne conosce i segreti. Gli uomini non sanno

67.  Quando saranno risuscitati.

68.  Comprendono, per mezzo della loro scienza, la vita futura, ma ne dubitano, o piuttosto son ciechi.

69.  Gl’increduli dicono: Quando noi ei nostri padri diverremo polvere, è egli possibile che da essa ne sortiamo vivi?

70.  Ci si prometteva un tempo, ed anche ai nostri padri; ma sono tutte favole d’una volta.

71.  Di’ loro: Scorrete per il paese, e vedete qual’è stata la fine dei colpevoli.

72.  Non t’affliggere della sorte che li attende, ed il tuo cuore non sia in pena per timore delle loro macchinazioni.

73.  Vi domandano: Quando mai si verificheranno queste minaccie? ditelo, se siete sinceri.

74.  Rispondi loro: Può essere che il supplizio che volete affrettare, vi sia alle spalle.

75.  Il tuo Signore è pieno di bontà per gli uomini; ma la maggior parte d’essi non è riconoscente. [p. 193 modifica]

76.  Il tuo Signore conosce ciò che il lor cuore nasconde, e ciò che palesano pubblicamente.

77.  Non v’è cosa nascosta ne’ cieli, e sulla terra, che non sia notata nel Libro dell’evidenza11.

78.  Il (Corano) dichiara ai figli d’Israele la maggior parte degli oggetti delle loro dispute.

79.  Il Corano serve di direzione ai credenti, e costituisce una prova della misericordia divina verso di loro.

80.  Dio pronunzierà il suo giudizio per decidere fra voi. È il Possente, il Savio.

81.  Poni fiducia in Dio, poichè t’appoggi sulla verità evidente.

82.  Tu non potresti far sentire ai morti; non potresti far sentire ai sordi l’appello (alla verità) quando ti volgon le spalle.

83.  Tu non sei la guida de' ciechi per impedire che deviino. Non potresti farti ascoltare fuorchè da quei ch’hanno creduto ai nostri segni, e che si rassegnano alla volontà di Dio.

84.  Quando la sentenza pronunziata contr’essi sarà vicino ad essere eseguita, faremo sortire dalla terra un mostro12 che griderà loro: In verità gli uomini non hanno creduto fermamente ai nostri miracoli.

85.  Un giorno riuniremo quei ch’han trattato i nostri segni di bugle; saranno situati separatamente

86.  Finchè compariscano dinanzi al tribunale di Dio, il quale dirà loro: Avete voi trattato di bugle i miei segni per non averli potuti comprendere, o avevate altro motivo per farlo?

87.  La sentenza sarà eseguita in punizione della loro empietà, e non pronunzieranno una sola parola.


88.  Non vedevan forse ch’abbiamo stabilita la notte come tempo di riposo ed il giorno chiaro (per il lavoro)? Certamente, vi sono in ciò de’ segni per un popolo che crede fermamente.

89.  Il giorno in cui squillerà la tromba, tatto ciò che sarà nei cieli, e sulla terra sară colpito da terrore, eccetto quei che Dio vorrà (liberarne). Verranno tutti a prostrarsi dinanzi a lui.

90.  Vedrai le montagne, che tu credi immobilmente fissate, correre come corrono le nubi. Sarà per opera di Dio, che dispone sapientemente ogni cosa. Egli è istrutto di tutte le vostre azioni.

91.  Chiunque si presenterà con buone opere fatte, ne ritirerà i vantaggi. Coloro andranno esenti d’ogni spavento.

92.  Quei che non recheranno che i lor peccati saranno precipitati colla faccia nel fuoco. Sareste mai ricompensati diversamente che secondo le vostre. opere? [p. 194 modifica]

93.  Ho ricevuto ordine d’adorare il Signore di questa contrada, quel Dio che l’ha santificata ed a cui tutto appartiene. Ho ricevuto ordine d’essere rassegnato al di lui volere,

94.  E di raccontare il Corano agli uomini. Chi si dirigerà nella via retta, lo farà per suo proprio bene; se ve ne sono che restan smarriti di loro: Io non ho altr’incarico che d’avvertirvi.

95.  Di’: Lodi a Dio! Egli vi darà in breve delle prove della sua possanza, e voi non potrete negarle. Il tuo Signore sta in attenzione di ciò che fate.

Note

  1. Il titolo di questa sorata è desunto dal versetto 18.
  2. Cioè, che non era la lebbra.
  3. Salomone (Soleiman) è riguardato da’ musulmani come un profeta e come un re savio e potente. Lo splendore della sua corte, la magnificenza de’ suoi palagi, l’impero assoluto ch’esercitava sui venti e sui genj, la scienza delle lingue di tutti gli esseri creati, ed insieme a tutti questi emblemi di grandezza, la sua affabilità, che spinse fino a trattenersi colla formica, ed accogliere graziosamente una coscia di grillo che gli fu offerta da lei, tutto ciò fornisce agli autori orientali un interminabile soggetto di paragoni, e di allusioni. Maometto, che ha preso dai racconti ebrei le meraviglie dell’istoria di Salomone, non sa nulla de’ suoi traviamenti che lo fecero cadere nell’idolatria. Ved. cap. 38, vers. 33. Forse il profeta arabo ha creduto sopprimere, nell’interesse del culto ch’ei predicava, l’istoria della caduta d’un principe così celebre per la sua saviezza. Ved. cap. 34, vers. 11, 12, 13.
  4. Secondo i maomettani, il nome di questa regina di Saba era Balkis. Il trono di cui si parla era d’oro o d’argento, lungo 80 misure (braccia dalla mano fino al gomito) largo 40, ed alto 30. Era ricoperto d’una corona di perle, e pietre preziose.
  5. Le parole abbandonarsi a Dio le adottiamo piuttosto che a me, perciò si potrebbe tradurre: Fatevi musulmani. Abbiamo fatto osservare altrove che Maometto cercava di collegare i suoi dogmi con quei degli antichi profeti d’Israele.
  6. Ved. cap. 18, vers. 48, e cap. 72.
  7. Cioè, prima che tu chiuda l’occhio e lo riapra.
  8. I cominentatori aggiungono che Salomone non aveva fatto introdurre la regina nella sala di cristallo che per procurarle un’illusione, ed assicurarsi, allorchè ritirava le gambe, se le aveva simili a quelle d’una capra, come gli era stato riferito.
  9. Letteralmente: Il vostro augello è presso Dio.
  10. Per la misericordia di Dio, bisogna qui intendere la pioggia.
  11. Il Libro dell’evidenza, o il Libro evidente è un libro custodito in cielo, e dove sono notati tutti i decreti che governano il Mondo. Il Libro evidente è anche uno dei nomi del Corano.
  12. Il mostro, la bestia di cui si tratta in questo versetto si chiama in arabo el-jessasa, lo spione. I commentatori danno dei dettagli sulla grandezza, e la forma della bestia, dettagli che fanno rimontare sia a Maometto, sia ad Alj, sia ad Abuhoreira compagno del profeta. Così il mostro deve avere sessanta braccia di lunghezza; ha la testa del toro, gli occhi del porco, l’orecchia dell’elefante, le corna del cervo, il collo di struzzo, il petto di leone, la coda di castrato, le unghia di cammello. Non si potrebbe raggiungere nella sua corsa, nè fuggire essendo inseguiti. Egli sortirà, secondo la tradizione, da una delle grandi moschee. Omettiamo una quantità d’altre versioni, in cui le proporzioni del mostro sono anche più esagerate.