De mulieribus claris/XI

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Capitolo XI. Martesia e Lampedo, Reine delle Amazzoni

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Giovanni Boccaccio - De mulieribus claris (1361)
Traduzione dal latino di Donato Albanzani (1397)
Capitolo XI. Martesia e Lampedo, Reine delle Amazzoni
X XII


MARTESIA e Lampedo furono sorelle insieme reine delle Amazzoni, e per famosa gloria delle battaglie si chiamarono figliuole di Marte. Delle quali perchè la storia è strana, è da cominciarla un poco più da lungi. Dal paese di Scizia, in quel tempo selvoso, e quasi non calcato da gente forestiera1; lo quale si distende da tramontana verso ponente infino al mare maggiore; due giovani di schiatta di re, Plinos e Scolofito, secondo che si dice, per opera de’ suoi maggiori furono cacciati con parte dei suoi popoli; e questi arrivati in Cappadocia presso al fiume Termodoonte pigliarono i campi Temiscirj, e cominciarono a vivere di rapina, e stimolare quelli del paese, e rubare: i quali in processo di tempo furon presi e tutti morti. La qual cosa patendo molestamente le mogli che erano rimaste vedove, venute in ardore di vendetta caldamente, con alquanti dei mariti che erano rimasti, pigliarono l’armi e nel primo assalto cacciarono i nemici di suo paese. Poi di volontà mossero guerra a quelli che eran d’intorno; e finalmente, pensando piuttosto d’esser serve che maritate, s’elle si congiungessero a uomini d’altre nazioni; e pensando che elleno sole femmine potrebbero bastare a far guerra; e acciocchè elleno non paressero, avere avuti gli Dei senza parte d’armi, di comune consiglio uccisero tutti i loro mariti, che fortuna aveva salvati dalla sconfitta dei nemici. Poi, vòlto il furore contro a’ nemici, quasi com’elle volessero vendicare i morti mariti, impaurirongli2 sì, che lievemente impetrarono pace da quegli. La quale ricevuta, per aver figliuoli alcuna volta si congiugnevano con i vicini, e come erano gravide tornavano a casa; e finalmente quelli che nascevano maschi gli uccidevano, e le femmine conservavano con diligenza alla milizia e infino che elle erano piccole le segavano la destra mammella, acciocchè non crescesse quando erano grandi, perchè non impedisse lo saettare con l’arco, e la sinistra lasciavano salva per lo nutricamento di quelle che nascessero, onde elle furono chiamate Amazzoni. Ma non avevano quella cura a nutricare quelle fanciulle, che noi abbiamo alle nostre, perchè dispregiata la rocca, e l’altre cose d’esercizio di femmina, esercitavansi a cacciare, a correre, a domare cavagli, a continue fatiche d’armi, a saettare, e a simili esercizi ed erano grandi, indurate ad attitudine di fortezza d’uomini. Con le quali arti3 occuparono non solamente i campi Temiscirj, tenuti d’innanzi dai loro passati; ma acquistarono, per ragione di guerra, grande parte d’Europa, avendo innanzi presa grandissima parte4 d’Asia, e erano temute da ogni uomo. Acciocchè la loro potenzia avesse reggimento poichè elle uccisero i mariti, fecero innanzi all’altre loro reine Martesia e Lampedo, sotto lo cui governamento, come è mostrato, elle accrebbero la signoria primiera. E queste certamente maravigliose di milizia di magisterio partirono fra loro5 le provincie; acciocchè stando l’una a guardia del paese, l’altra andava con parte della gente a soggiogare i vicini che erano congiunti a suo imperio: e così con grandissime prede accrebbero la loro repubblica. E ultimamente avendo Lampedo condotta l’oste contro a’ nemici, per subito concorso dei vicini barbari Martesia fu morta, troppo fidandosi di sè, con parte dell’oste, rimanendo alcune femmine di quello; ma quello che avvenisse di Lampedo non mi ricordo averlo letto.


Note

  1. Cod. Cass. Del paese in quel tempo selvose e quasi non cie alcata da gente forestiera la quale si distende. Test. Lat. E Scithia ergo regione.
  2. Cod. Cass. impaurigli si che lievemente impetrato pace da quegli la quale ricevuta.
  3. Cod. Cass. dell quali armi. Test. Lat. quibus artibus.
  4. Cod. Cass. avendo innanzi presa grandissima parte, e erano. Test. Lat. plurimum Asiae.
  5. Cod. Cass. partirono da loro. Test. Lat. partitis intra se.