Del disordine e de' rimedii delle monete nello stato di Milano/Parte prima/Teorema primo
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Parte prima - Teorema primo
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TEOREMA PRIMO
Una egual quantità di metallo dee corrispondere ad un egual numero di lire in ogni moneta.
Un esempio servirà di spiegazione e di prova. Suppongasi che la tariffa fosse regolata in guisa che cento lire in gigliati contenessero grani d’oro fino 488, e cento lire in zecchini di Savoia grani d’oro fino 448. I banchieri e gli orefici, sì nazionali che stranieri, esaminatori dell’intrinseco vedendosi aperta la strada ad un utile commercio, toglierebbero dalle mani del popolo quanto più gigliati potessero, rendendo ad esso i zecchini di Savoia, e sarebbero essi i mediatori di questo commercio rovinoso per lo stato, in cui uscirebbero dalla nazione quaranta grani d’oro fino per ogni cento lire in gigliati, colla perdita di essa nazione dell’otto per %. Nè si speri d’impedirlo colla legge proibitiva. L’esca dell’utile è troppo forte, la facilità di deludere troppo grande: l’esempio universale ce ne convince.
Lo stesso discorso facciasi in ogni altra moneta sì di oro che di argento, e vedrassi apertamente che la trascuranza di eguagliare la quantità del metallo al numero delle lire, è quel magico anello che fa’ subitamente sparire ora l’oro ed ora l’argento 1.