Del monaco cisterciese Don Ermete Bonomi e delle sue opere/2

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II. — Delle opere del P. Ermete Bonomi.


Ben undici sono gli archivi più o meno largamente rappresentati nei manoscritti del P. Bonomi donati alla Braidense. Sono gli archiviì del monastero di S. Ambrogio in Milano, del monastero di Chiaravalle , dei tre monasteri lariani di Acquafredda, di S. Faustino, di S. Benedetto, del Luogo Pio di S. Valeria in Milano, del monastero di S. Stefano di Vercelli, della Chiesa parocchiale di S. Eusebio in Brera di Milano, dei monasteri di Orona e di S. Maurizio pur in Milano, di quello di Morimondo. Viene duodecimo l’Archivio Vescovile di Lodi nei due volumi colà conservati.

Non è facile, nè forse in tutto possibile, stabilire una esatta successione cronologica tra i diversi volumi; è anzi già per sè supponibile, e occorrono nei volumi stessi parecchi indizii positivi, che l’autore passava da un lavoro all’altro, sospendendo momentaneamente questo per spinger innanzi quello, secondo che il genio, e più ancora le circostanze dei tempi burrascosi suggerivano ed imponevano. Ma, tenuto conto appunto di quelli indizii, che verrò man mano rilevando, mi par certo che i volumi si siano a un di presso susseguiti nell’ordine che ho tenuto nell’enumerare gli archivii che rappresentano, e in quest’ordine ne verrò dando notizia. E in primo luogo dei volumi relativi all' archivio Sant’ Ambrogio.

Sono tre grossi volumi ora segnati AE. XV. 17-19. di complessive pagine 2107, contenenti le copie diplomatiche di circa 390 documenti dall’anno 72: al 1153. Ho detto circa 390, perchè di alcuni pochi docuenti è dataumi non solo

ma anche di antiche copi . scfiUa dorsa l e dice nei pruno

hanno titolo nè prefazione, exem plaria ab anno

volume: Tabularii Coen ^ cosi negU altri due, salvo i di-

DCCXXI ai annuns ££? n l MXXXll e MXXXIU-MCLHI. versi periodi d anni numero arabico per 1 ordine

Ogni documento reca m margi ^ una conc isa e chiara

progressivo, un numero romano per ^ , pratica costantemente

indicazione dell'oggetto a m ^ volumi . Dopo i docu-

seguita dall’autore anche m tu g . si e accurati in- menti seguono, per complessive indici| prima X Index

dici; e precisamente in cast = Se nelle copie

Momiunm, poi, e assai piu dQtato di urL a rara laboriosità

dei documenti il Bonomi « m volumi sono prov-

“ «—• f

vati, n-'O- e - O;' Un - . ^ rl0 downMdd in alto d, sdir.,.

“ ““

tanto spedito che sicuro. e buo nfi note e citazioni si

E quasi ciò non bastass , _ una data , a spiegare un

trovano qua e là inserite a - Uere : n breve sintesi

termine, a correggere un ^ p , _ nel ; volume

notizie sparse su uno .stesso ar^^ ^ ^ ^ _ pag . 17. a pag. 647 clta e corre SS* : autore de lla Mantissa ( ),

N. 16', a pag. 493 «g- "“V, Murato ri, come a pag. 595 le

dove cita pure il Zanetti, 1 . > l’Astesato (Ept-

Antichità Loazob. Mila,, (tom. IV) . » I - Bose lli {DelU

stala de EfacHis UthaHi ^^™ N J nlo!a ,

Storie Piacentine), il ira ^ . Q Sant > Ambrosiano abbia per Che il lavoro intorno ad a . ■ dae vo lumi, pre-


ceduto anche quello intorno l' archivio di Chiaravalìe, mi pare risulti da quanto il Bonomi stesso avverte nella prefazione al primo dei volumi Chiaravallesi (AE. XV. 20, pag. 51, che cioè alcuni dei documenti omessi in quei volumi esxcripia iam habentur in secundo diplomatimi archivii illius volumine, caetera escribentur cum opus illud ad finem producendum erit. Quando s' aggiungesse ai primi due volumi il terzo, non so dire con certezza, nè gli autori citati dal Bonomi permettono di fissare il cominciamento dei volumi Ambrosiani ; anzi il vedere citato il volume IV delle Antichità uscito nel 1793, e più ancora al vedere a pag. 5^3 citato il secondo dei volumi Laudensi finito solo nel maggio 1817, mi inclina a pensare che l’Indice al I volume di S. Ambrogio sia stato aggiunto più tardi, giacché il Bonomi stesso, che nella prefazione al primo volume Laudense (pag. 3) fissa all’epoca dell'entrata delle truppe francesi in Milano 1, la interruzione del suo lavoro sui documenti santambrosiani senza speranza di poterlo più proseguire. E fu grave danno per noi, perchè il lavoro non può dirsi che appena cominciato, se pensiamo all’ immensa ricchezza splendidamente attestata da quanto se ne conserva in questo Archivio di Stato, onde 1 ’ archivio Sant’Ambrosiano godeva un vero primato fra i confratelli , emulato , ma non vinto , dallo stesso archivio di Chiaravalle , che lo superava solo nell’essere pressoché intatto ancora nel 1794 2.

E tuttavia anche nel loro stato incompleto e affatto iniziale i volumi Sant’Ambrosiani non parranno privi di valore. Se il detto non basta , aggiungerò che il primo tra essi ha tutta l' aria di non essere stato estraneo all’ edizione dello stesso Codice Diplomatico Soni' Ambrosiano 3 a quantunque nel volume manoscritto siano copie ed originali che mancano al Codice , Io che dà qualche differenza nel numero totale e nell’ ordine dei documenti Se si riferiscono a quella edizione i segni d'altra mano che occorrono nel manoscritto, non ostante il silenzio del Fumagalli e dell’ Amoretti su questo punto; diventa anche più probabile che gli Indici siano dal Bonomi stati aggiunti più tardi, mentre mancano quasi affatto al Codice e costituiscono pel nostro mano- scritto, un vero compenso alla mancanza delle note del Fumagalli.

E basti per le copie contenute nei volumi di Sanf Ambrogio : e gli originali? Ed esistono e, grazie ad un altro lavoro del P. Bonomi , sono facilissimamente reperibili.

Soppresso il monastero di S. Ambrogio nel 1798 avvenne quello che il Blume sperava , ma non poteva garantire dopo i suoi viaggi del 1821 e de! 1823 (*)• Come, già fin dal tempo delie soppressioni di Giuseppe II, la maggior parte dello spoglio degli archivii degli altri enti pii e religiosi soppressi, cosi anche la maggior parte della suppellettile archivistica del monastero di S. Ambrogio e degli altri, di cui qui si tratta, venne adunata in quell’ enorme massa di documenti antichi e moderni, di vrio valore certamente, ma nel complesso di inestimabile pregio , dalla quale vennero tratte le due attuali categorie o classi del nostro Archivio di Stato: Fondo di Religione e Fondo Culto Separate dal resto, le pergamene vennero distribuite in tre gruppi: il primo (Museo Diplomatico) comprende 1 documenti anteriori al secolo XII distribuiti in diplomi, bolle papali e vescovili , carte pagensi in ordine cronologico ; il secondo le bolle e i brevi papali posteriori sotto il nome di ciascun papa ; 1

j. Blume, Iter Italicum,. 1. Berlin and Stetin 1824. Pag 120 segg.

11 Esose (tir. Blu HE, le.. IV, Halle. iS 5 «. -Varice, P- -44) se ne as- sicurava suitt lede del Fumagalli ( Coi . Jiplons., p. 8). 1824 I‘ ) Or. .VMsno t il suo territorio, Milano (1844) tora - 2 ■ J 1 , ' 91 w jj>- meglio ancora D. Ito , *** * *0» » Milano, ecc. Milano. ,874. segnatamente a ? ag. .4, noia dove riassume quella vera ou.ssea per la citale il Fondo di W» do* passare , prima d, amvare alla sede a - male. Vedi anche Archi, *r Gcssalscbafl . fèr Mero iadscU GnO n ^m ìe. V. p. i4 seg. ; H. Bkiìslau in Ktua Archiv. HI , p. 77 seg.; !<>» « 




r cnpria: mente A T>32.



WWW I fitti


terzo di gran lunga più copioso , gli altri documenti pergamenacei del Fondo di Religione , raccolti in pacchi corrispondenti a più o meno lunghi periodi di tempo , e i pacchi in cartelle coi nomi dei luoghi di provenienza, e collocate nell’ordine alfabetico dei nomi stessi. Vero è che molte pergamene .sfuggirono all’ accennato processo e si trovano ancora sparse per 1* Archivio nelle buste e nei pacchi , come ho potuto verificare pel monastero di S. Maurizio o Maggiore e per altri ancora ; e che talora la man- canza dei soliti caratteri esterni ha fatto lasciare più d’ un docu- mento nel gruppo che non gli conviene. Vero è anche che sotto il nome d'uno stesso luogo si trovano pergamene di provenienze diversissime : ma questo vuoisi quasi sempre attribuire ai rapporti gerarchici e amministrativi dei diversi monasteri , od a vecchie unioni di case e di archivii. Così fin dal secolo XVII molte per- gamene dell’ archivio di Chiaravalle (') sono passate in quello di Sant’ Ambrogio , e non c’ è quasi cartella o pacco dove non se ne incontrino alcune con le vecchie segnature di S. Ambrogio, proprio come se fossero al loro posto primitivo. Lo nota espres- samente il Bonomi nel voi. I di Chiaravalle, sia a pag. 5 (*), sia a pa«. 1 9 nota ( c ) dove ricorda la memoria già fattane dal Puri- celii e dal Giulini.

Per tornare agii originali copiati dal Bonomi nei volumi di Sant' Ambrogio, non dico di averli tutti trovati e riscontrati , cosi da poterne ricomporre altrettanti volumi di originali ; e molto meno lo dico per gli originali degli altri volumi che verrò descri- «.ili-» rh*' nntevo fare, essendo le mie ricerche


ad altro scopo , al quale quello di studiare alcun poco 1 opera


(‘) Nè srio pergamene di Chiaravalle trovano miste a quelle di S. Ambrogii-, ma anche di Cerreto, di Totcello, di Moirano, di Morimondo ; senza dire che con le pergamene del Monastero, che formano la grar.de maggio- ranza, stanno molte di quelle dò Capitolo dei Canonici, delie quali ultime il più c fi meglio sta ancora oggi nell* archivio della Basilica in eccellenti condizioni di conservazione c di ordine, t*} Cfr. sopra pag. 31 J.


us;


del Bonomi non ha fatto che aggiungersi in parte favorendolo, in parte anche impedendolo. Gli spogli con le verifiche e le col- iasioni continuate già da parecchi mesi mi permettono tuttavia di dire, salve le riserve che farò più sotto, che gli originali delle copie Bonomi esistono ; e benché disperse nei tre gruppi accen- nati , sono come dicevo poc’anzi reperibilissime grazie ad un nuovo lavoro del Bonomi stesso. 11 paziente e laborioso monaco ad ogni pergamena da lui studiata e copiata, appose in un angolo a tergo, in bel carattere di facile lettura, se non sempre, come nelle copie, e il numero d’ ordine e il numero dell' anno e l' indicazione dell’ oggetto, almeno i due numeri, o alla peggio il numero dell’ anno. Le pergamene santambrosiane del secolo XI in avanti sono contenute in 21 cartelle portanti 1 numeri dal .07 al 127 colla scritta : Corporazioni Religioso. Pergamene. Milano. Sant Ambrogio -, quelle più antiche e le papali sono distribuite cronologicamente negli altri due gruppi, secondo che ho detto

(pag. 317) i il che sia qui notato anche pel seguito.

Badando agli accennati caratteri esterni, la ricomposizione degli originali in volumi corrispondenti ai volumi delle copie, non può che esser un’ operazione facilissima. Per uon ommettere quello che mi costava proprio niente, ho cominciato dal riunire mano mano che mi venivan sotto le pergamene recanti segnature di mano del P. Bonomi, coll’assenso, s’intende, di chi poteva darlo. Le pergamene di S. Ambrogio esaminate e segnate dal P. Bo- nomi sono molto più numerose di quelle da lui trascritte , tanto più numerose da rappresentare quasi la metà deh’ intero deposito Sant’Ambrosiano , che pur superava anche nel numero dei docu- menti quello cosi copioso di Chiaravalle, del quale passo a trattare.

I volumi di Chiaravalle sono davvero imponenti , e sia per a mole che per V intrinseco pregio costituiscono la parte migliore e più importante della collezione Bonomi ; sono ben tredia ed hanno ora le segnature AE. XV. 20-31 ; AE. XV. 3/ , P‘ u 1 volume segnato AE. XV. 3 iche vi si riferisce parzialmente.

Incominciamo dai dodici volumi AE. XV. 20-31. Sono 6595 pagine contenenti 1365 trascrizioni di documenti, che vanno dal-


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1* anno iq6o al 1301. È in questi volumi e nei due che vi sì collegano che la diligenza e la dottrina del P. Bonomi si spiegano ed elevano al massimo grado. Il titolo messo in capo al primo volume lo annuncia: Diplomalum aliorumque ex membranis monumentorum quae in monasterio Sanctae Manae Claraevalhs adservanlur transvmpia exempia synopsi , duplici indice ac notes illu- strala a D. Pier mete Bonomi Bibliolhecae ac Tabularii Coenobn eiusdem praceclo vùhtmsn primum.

A tutti i volumi di numero pari egli aggiunge due indici, esatti, copiosi, ragionati come quelli dei volumi Sant’Ambrosiani, e dopo gli indici una sinossi cronologica dei documenti contenuti nei due volumi precedenti ; e quasi ciò non bastasse, copiose ed erudite note a piè di pagina (specialmente in principio dei volumi) vengono spesso ad illustrare i documenti trascritti. Singolarmente interessante è la nota 6 a pag, 9 dei primo tra i volumi Chiaravallesi, dove cita il Giulini ( Memorie , Parte 1 , p. 64 ossia voi. I, p. 59 deli’ ultima ediz.) e I.e vicende di Milano (p. 93 se £- .• * ^ titolo della nota è : de preito terris aliisque rebus facto atque numi valore diversi* temporibus, e si propone il Bonomi di « in- « stiiuere examen venditionis laudi cum vitibus viginti trium

  • perticarum extensionis prò solidis viginti bonorum denariorum

« argenti ». A pagina 778 del volume decimo occorre il rilievo del più antico documento dell’archivio chiaravallese ex Unici s contriti s conjéctum , al quale dal confronto con altro documento dell’ istesso volume (pag. 762) è assegnato 1 anno 1289 ( ;. In principio dei volumi sono indicati distintamente i fonti e le diverse sedi, donde sono tolti i documenti trascritti, con che veniamo a conoscere l’ ordinamento interno dell’ archivio chiaravallese.

Su questo punto si dUtonde con una certa compiacenza il P. Bonomi nella prelazione al primo volume. Comincia dalle lodi dell' archivio Ambrosiano messo in buon ordine con lungo studio e improba fatica dal P. Lorenzo Giorgi (*) e stato già tanto utile

( J ) Or. w. W attenuaci!. Das Schrìflwestn :m MitUìaìlir, Leipig, 1S75,

pag. U 7 »

( r ) Vedi sopra pag. 306, nota X.

a molti dotti, che. nomina dal Puricelli al Carli; destinati ad esserlo ancora più, <*. nufer iUatae in ipsùn. aliai charlantm ,uae ad mandria olita A q uae frigide, San * Benediti, et Sancii Fauttim, Uve Santi Joamns ( J irgmum i rum vulgo de campo nuncupati ad ora I^rii Incus sita peri, urbani Passa poi all'archivio chiaravallese, e per rendere a cascano il fatto suo, accenna ad un primo ordmamento^conolog,^ del P. Don Arcangelo GibelUni ( ) proseguito a

n Come qui, COSI anche nel voi. 1 di Acquaia come vcdr.mo il l ) t-omc qui, CO Fantino o di S. Giovami di tempo ;

p. Bonomi dice il monastero d. . • * J. Ciò-

f

,Cf f Tatù Deeli untati aeri dello etili di Corno, Decado li, M>- , • 4>)

lAi.i. n * fV bellini il codice coesi

(») Non dubito che appartenga a qucs.o D. . • , ,

' ' ■ . * • j: q.,» 0 (F *7? antico. Cono. Cbuiravaiu. Arcar**)

conserva nel nostro Archivio d. Stato (1. •

dal titolo, che e tutta una deaerinone: 4 tata £ Me .

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— ;zs:‘

< -atae, lioc monastcrram ao maio-em Liei g ,

<Rev.P. D. D. Carolo E— J* de ttta» W,

. cc niì K Alexandr» divina proviiaemu oapae < pont. SS DiJ. N. Aiexauu r - . monasteri» mona-

. uieuaibos Augusti et Scptembns per N. A. G. e.usdem

A dumi ad honorem Dei ac Deipara» Virghi* necnoo « 

s nardi totiusque curiae, coelest.s Univa c ^ ‘ o J atìl;tarii> pCT n dU

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arcano i diritti civili e i beni '^t.ri. « 

un altro codrce dell ' co „ t J M c trascrieioni dei privilegi; sovran.

e^à“ « - « con hi ” “

secolo scorso, 1 uno di Doiie e o-


il



Moroni ; ma dice i loro indici manchevoli (*}. Riprende egli però il lavoro sotto gli auspici e il patrocinio del Fumagalli abbate di Chiara valle, adunque non prima del i7S4( s ). Raduna tutto quanto trova; nota a tergo d’ogni documento l’anno e l’oggetto; quanto ha trovato trascrive, lamentando che molto è perito; per alcuni


ci belle c brevi attinenti alla vita e al regime regolare. La considera tione uti- litaria dell* Archivio si fa \eJcre anche in un altro ccdieetto ( 1 . c. Ccnv. Chia- ruvaì. CO. VV. 55) di indole allatto amministrativo « Libro in cui sta nottato « quanto succeda nelli interessi del monastero di S. Maria di Chiaravalle per « lasciar la memoria a successori secondo l'ordine delli BR- PP. Deffinitori nel 4 Capìtolo celebrato nei monastero dì S. Mastino fuori di Parma l’anno « 3 699 > ; ivi sotto l’anno 1701 n. 9. si rileva e stigmatizza con molta vi- vacità la cucsnonc sollevata dalla Commenda contro il Monastero, che ad essa col Monastero fosse comune i* Archivio « et richiedono se le consegni 4. copia dell’indice et anche per via di censure si obblighi il monastero a

« consegnare Si è risposto diffusamente essere pretensione inaudita et

« falsissima. » Può interessare qualcuno il sapere che al libro va unito il 4 re- 4 gistro degli strumenti rogati da Giorgio Toscano dal 1544 fino al 13S5 » come scrive il P. Bonomi di sua mano a tergo del registro stesso.

^*) L’indice del P. Moroni si conserva con quello dei P. Gifcellini. E un grosso volume in folio, legato in cuoio, con io stemma del Monastero di Chiaravalle e un titolo, che non pare dividere il giudizio del B monti : Inde x locupUlissimus scriptursrvm pertintntium momsttrio Clartvaìlis Medio- Uni txpUtus a P. D. Ottaviano Alarono ejusdem tuonai Urti Bibìiothucrio. Una mano del sec. XVI 11 sottoscrive già a quel giudizio c forse lo previene ag- giungendo « inesperto » ; una mano del secolo XIX vi sottoscrisse poi in termini che dirci lepidi, se fossero corretti, lì volume è dedicato all’ abate Pacifico Carcsno (1ÒS4) e già si nota che le scritture « attinentes utrique Congrcgationi » si trovano nell’ Archivio di S. Ambrogio.

( ; ) 11 Fumagalli si valse dell’Archivio di Chiaravalle per le sue Amichili Lcng. Miì. ; $e il Gidixi non vi attinge cosi largamente come a quello di S. Ambrogio , pur ne usa con moito vantaggio, servendosi anche delle copie del Buricchi, che ora si trovano alla Biblioteca Ambrosiana, nel Codice C. 7Ó infer. (f. 60-74) citato ripetutamente (ed inesattamente per C. infoi. .Vhw. 7 6, inesattezza ripetuta dall’ annottatole dell’ultima odi*, delle Memorie anche per altri codici Ambrosiani del Pariceli») dal Giulinl stesso. Nella me- desima. Biblioteca un altro codice (P. 272 sup. f. 2$J seg.) contiene inserto, di mano del secolo scorso, un regesto di 20 carte quasi tutte di Chiaravalle, che rispondono ai titolo : Vestìgi* Lega» Longobardo rum posi saecuìum XIL


I Icultu


documenti tien conto anche di antiche copie. W** posila cifra-, ripone tutto in quattro cassette; » d ™

originali deve far uso di ^

trovare) ma in una nota iniziale a pag. 5

nisce al lettore il modo tf p Bonomi , che v uol

Ma non e. ancora esaurne > " d chiaravaIle è il suo in tutti i modi mostrare che 1 Archivio ai e.

Beniamino. Il volume AE. XV. 37 non e * gran «k ( W ma è ancora tatto per quell’ Archivio. Il titolo ^ *

tratta Synofsis diplomatimi caeterormnque monumentar ^ membranis, codicibus, panchartis in Clarevallensis Monaster» Che ,*■ Jphylaeio adseroatis ordine cronologico disposila li Sonatili Archivio et Bibliothecae Monasteri, '

Praesidc Longobardi Cislerciensis Congregatilo *

Fumagalli, Abbate Kélla prefazione

Carli conficùbat Anno Doni. MDCCLXXX . al benevolo lettore spende poche parole “ ", ££ volumi Chiaravallesi, che dice trasporta,. nell Archivio del mo^ stero S. Ambrogio, approbante praeslde , m servigio Jg diosi Il suo lavoro era dunque apprezzato e ritenuto P Si il Sinossi non uscirà dall’ ambito dei d<^ _volum.nl,

, indicherà con asterischi i documenti desunti chi code.

Ma Don Ermete non è ancora soddisfino. Nel volume AL. XV 3 ; ci dà prima un Regestum chronologicnm diplomatica ationmijn monumentar, on Monasteri, Sanclae

a O. Hcrmele Bonomi ilHtis Coenobii Btbtiolhecae ~ praefeclo • al Regesto tien dietro un Index et synop p timi v ,,ae in tabulario Clarevallensis Mediatavi ^'™f^rZte vationibus historieis et diplomatale notis adiectis a D. li ra Bonomi BibHothecae ac Tabularii ejusdem Coenobi, pae/ec

“nque due cose : Regesto c Indice sinottico. Il Regesto consta di una serie di prospetti a quattro colonne: la prona pel numero


12



progressivo eoa una lettera deH'nl&beto, la seconda pel porno e Ù mese, la terza per l'indizione, la quarta pet factum. La lettera deU'alfabeto, secondo che è detto nella breve prefazione, serve a distinguere se il documento è, tolto da codice, <la originale, da pancaria, ccc.

L'Indice sinottico è distribuito in tre sezioni: la prima contiene la serie dei diplomi di sommi Pontefici da Innocenzo li a Cle- mente XI. la seconda la serie dei diplomi di prelati ecclesiastici

dall'anno 1229 al 1*9* P cr 1“ ma S8 ior P arte di Legati ; k terza la serie dei diplomi di potestà civili dall’anno 1171 a! 1296; chiu- dono il tutto: Nomina illorum qui memorala pracupta. sauxerunt ad pagina* reperiundas. Scrupolosamente onesto come indefessa- mente laborioso , accennate appena nella breve prefazione alcune idee generali di Diplomatica, si affretta a dire che la sinossi dei diplomi papali ì’ha copiata da un esemplare preparato dal Fu- magalli abbate di Chiaravalle in servigio delle esercitazioni di- plomatiche nel monastero S- Ambrogio; come a pag - 9 dice d’ aver raccolto notizie topografiche dalia viva voce dall' illustre vittima del sacco di Pavia il Domenicano P. Severino Capanni. Sono un modello di compitezza e di sobrietà le descrizioni che egli vicn poscia dando dei suoi diplomi, e le erudite note (vedi sopra pag. 308 nota (ti) intercalate alle descrizioni stesse.

Gli originali (non dico lutti, e a ragion veduta, dei dodici volumi chiaravallest si trovano all'Archivio di Stato tra le pergamene del F. R. come quelle di S. Ambrogio e nelle stesse condizioni, raccolte in tre cartelle coi numeri 3 '-33 e coda soprascritta : Corporazioni Religiose, Pergamene. Chiaravalle.

Abbiamo notato che il votame AE.XV. 32 a <>>' in P arte occupato dal Regesto e dall' Indice-sinottico dei documenti Chiaravailesi. Infinti dopo questi cominciano con nuova numerazione di pagine le copie degli archivi del cenobio già esistente presso S. Valeria, dei cenobio dì S. Stefano di \ercelli e delia chiesa di S. Eusebio in Brera di Milano, dei quali vengo subito a dire.

Sono primi : Diplomatimi aliar, inique docunientorum ad corno- biam apitd ecclesia, n Samlae Valeria e olivi spectantium exeutr


E cecls sue orsaz


DS


"“7 ‘77 un XX tuona ad ammm MDCLX muìHpUei

P X: C “librala a D. HernteU Boi, orni Cisterciensi* or- parrochiale e della casa delle

  • 110nchè dd

-soppressa a cura det to dì S. Luca soppresso ed unito

connguo convent.no (Amiras . Basi l. Monum,

I _r?397), il I-Httnada O iPesoria. di .mano, tom. IV, pa- la' atoseg) il TiraboscUi (Velerà Ilumiliatorum monumenta^

VV V p 350'- unite la chiesa di S. Valeria e la casa d. San

„ aP Luoso Pio di S. Valeria della quale U « M— *• t „., e le notizie che pubblica e anco

Lattusda (1.0., p. 214) d ~ perdersi parchi stampate

epe: conservane a pubblico tasi, e con doari-

‘ in foglio volane » -- neLa B. ^ segnato S . B. D. V.

stampe delie Regole del L. . &1 27 maggio,

24 - Sono sei pagine sena anno, ma certa. » ^ ^ ferrite in quarto grande arampate m ••« jiall0 h ,- he immediatamente

e chiamate ^ ehc le governano ». U Curia

< sottoposte ai pnnupe ectaatej ^ UPaaaM . ecclesia-

Arcivescovile sostenevi m tvu. • testualmente

afiea. Sì venne ad un accordo concium Ux» &rJ . Al: - 0 nso

inserto nel Decreto > raa SS‘ 7 .» 1 lì Breve di Paolo HI

Urta lo convalidava e sanciva (Sitato,. Ambr^,LcJ.^ B jft.

citato dalia Cronaca e dalle Regole at e stampati delle

udititi. at«w». - 5 - Falariu. ,fi) «■» f“P “ di s Valerla e della prime regole e delle successive. Nottate .*£* vecchie carte

“^'^“tatfd^rLlesa stessa dipendeva (Or. oM- — vo, segnato

rat n Catalogo Marchiano (vera sopra, pag. 3:2, n. 37 M

Arci sm. Uui. - Anno XXtl - Fase. VI.


13



acquistata dal come Alfonso Castroni ('); nello di cui man. passarono anche le pergamene, ch'egli consegnò al Bonom. perche le mettesse in ordine. Non solo egli le ra.se in ordine soddisfacendo al desiderio del signor conte, ma obedendo a que a sua vera vocazione e passione di diplomatista, ne trascrisse, annuente il conte stesso, quelle di maggior momento e le illustro con moltepiici indici e note. , ,

E infatti dopo le copie di 6z documenti dall anno ir 7 o al -660, che occupano 3» pagine, seguono in 47 pagine due radici come i sudescritti, più una Synàpsù limnologica.

Gli originali si conservano tutti riuniti e in perfetto ordine ne - l’ archivio della casa Cornaggia Castiglioni, edificata sull arca 1 S Valeria; c devo alla squisita cortesia deli 1 Hlus. sig. marchese Carlo Ottavio di averli potuto vedere ed esaminare con tutto l'agio. Chiusi in apposita busta dai titolo: Documenti antohi di

varia natura, con a tergo i numeri dell’ordine progressivo e degl.

«Uà» nota: 5. RM sapesse . disir*», K *■.«*« 

« tiro delie Convenite soppresse, da Giuseppe II , nei 17 . n Chiesa il conte Alfonso Castiglioni vi fece costruire un

  • .a GrSTv l T pag ». nou , edizione ,8*. » guai Gbilini. oasi.

vZ. dico Ostesse cose sol che coi testo dice

il -lardino ; il che è verissimo. Ma «al delle tre date ritenere? Daga am e registri conservati in questo Archivio di Staro (F.R. «ai. MtnasUn A.- IZ Ì Zru, cari, hi) risulta «he la soppressione venne ordina con diesacelo rS aprite e dal R. Economato eseguita .1 aj giugno .?«>, devoluta" la sostanza ai Monte di Pietà , nei:’ attivo delia qua, sosuztza figura il prezzo delia casa . Ornai** P**» «» Don AlJm! ° *'

gUmi sta ciiah 6 ciltRrt s~SS- . . ...

(‘) fi il padre (dotto «gli stesso e autore anonimo col fraterna U.-* della Stari* JaU piar.» jouli .era fu» «e&o td scammica coninosom, uscita nel igei, ia prima opera de’, genere tra noi, come cuce .1 Cesasi, . -, .

p ili) dell’illustre e dottissimo conte Cario Ottavio <«r. Cusav, .. c «1. Viti, gag. , 53 seg.). La casa da lui fabbricata ( vedi nota precedente 4 quella che sorge ir. via Cappuccio n. a: sull angora ceda via che por. a ancora il nome di S. Vaierà, proprietà c abita.ione del.a sua nob.l. . scenderla.


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anni di mano del P. Bonomi , formano un volume che r, sponde esattamente al volume manoscritto della Braidense. Questi res i tuendoi documenti vi aggiunse (e si conserva ancora nella busta) un Regesti™ chranologicnm tutto di suo pugno, dal quale un mano abbastanza imperita del secolo scorso trasse una nota de: documenti stessi distinti secondo le provenienze.

E le provenienze sono parecchie davvero. Ve ne sono della ch.es. di S Giulio di Boldenasco vicino a Milano, del monastero del, e Umiliate di S. Luca in Porta Vcrcellina (■). deUe Vergini Ago- stiniane in Porta Ticinese, parrocchia di S. Eufemia, del monastero di S Onirico e Giulitta della Cavaria presso Gallarate; piu una del monastero di S. Margherita ed un’altra carta d. una casa di Umiliate in Porta Romana , parrocchia d. S. Eufemia , quae dici tur fratrie Banani, una del monastero delle ^P“ . SI *^ medium domum dominarsi* de Cambiago in Pnitemla Santi Endemia', ed ancora una del monastero di S. Marta, ed alca pochi documenti riguardanti private persone. . seguire t • dei documenti si direbbe che il monastero, la chiesa, .1 cimi- tero e i beni di Boldenasco siano stati uniti al monastero s Luca, che a’ .8 luglio ,337 ne dispone investendone un frater Antoni,.* de Asonis de Busti, espressamente accennata una damo coperta de fnleis ibidem existenie penes eam ecclesie*, nella qual chiesa, secondo la carta 7 aprile 1174, r.posa 1 co. di S. Giulio (’).

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j„n!. Sarebbe Boldenasco la patria d. quell Ard.gnetto 0 A g _ j ^ ^ lino, che ebbe tana parte nei tumulti dell’anno rzzs e 8» ", nei 1231.

  1. Massena entrava in Milano il 14 maggio 1796, Napoleone gli teneva dietro da Lodi il giorno appresso, festa delia Pentecoste.
  2. Antichità Lodig. Milan Vol I, p. 1
  3. Vedi pag. 507, nota 4.