Dell'entusiasmo delle belle arti/Parte I/Recapitolazione

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Recapitolazione

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[p. 189 modifica]recapitolazione.

TT*ulte adunque le accennate prerogative compongono I’entusiasmo delie beJl’arti. Tutte» come si vede, si tengon per mano, e s’intrecciano insieme con un comune vincolo, che e quello appunto dell’arti stesse detto da Tullio, benchè più occulto forse sia stato esso insin ora.

L’elevazione dell’anima è quella, che la guida a vedute, ed oggetti, e che la trae con impeto seco per la rapida violenza del suo volo. Queste vedute son grandi, e belle, ed inusitate, perchè rapide, ed alte sovra l’uso volgare, e in una sfera più luminosa, e sublime locate. La lor mirabile forza, splendore, e vaghezza le fa amare, pregiate, adorate con ardente passione; l’ardore di questa non può stare nascoso, e ristretto, onde in altri si lancia, e gl’infiamma. Or infiammando cotanto e se ed altri quest’entusiasmo così, cresce ancora, e riscaldasi più la passione; questo caido abbellisce [p. 190 modifica]ingrandisce, sublima gli oggetti nuovi mira, biii, e cari, e questi vestonsi allora di nuota luce, ed aprono scene più ampie, e vedute; allor più rapido è il Jor moto, più al.

to il lor volo, più sublime la loro sfera, e più rimota dai sensi. Ed ecco formasi la caT iena, che tutte insieme le unisce, le intreccia, le afforza -, ed ecco quello strumento, che di sei corda tutte armoniche, e rispondenti produce un suono accordato. Da’ che Terrebbe la proporzione, e l’accordo insieme di quelle parti, e l’unità risulterebbe fors’anco, se questa più propriamente non appartenesse a! giudizio, ed al buon gusto, che è fuor dell’entusiasmo, benchè Io seguiti volentieri, come dicemmo. E’da osservarsi più tosto la diversità delle corde medesime, quale acuta, qual grave, qual più forte, qual meno, onde le varietà si presentano dell’entusiasmo, che giovano al nostro intento per meglio conoscerlo.

V’ha dunque un entusiasmo diverso in diterse anime, e talora nell’anima stessa, secondo che le sue qualità sono distribuite o dall’educazione, o dall’organizzazione, o [p. 191 modifica]Recapitolazione.19Ì dall’accidente, 0 da mille variabili circostanze. V’ha in un» più elevazioni, e più vedute, in un altro sono più grandi, e più nobili; qual predomina più la passione, qual T impeto; chi meglio sente in se stesso, e fa meglio ad altri sentire, avendo più atti stranienti, in cui sono più esercitare queste, che quelle, in cui men necessarie. Negli ’stessi poeti pittori e oratori, che sembrano i più disposti per lui, alcuni abbondano, alcuni mancano, e talun forse d’alcuna proprietà è privo affatto, senza parlar de’ momenti felici, e degl’infelici, che dipendono dall’urnere, dalia sanità, dall’età, dal caso infine, e dalla fortuna, cioè dalle fortuite combinazioni infinite. Così deduciamo adunque, che l’entusiasmò composto di tutti sei que’caratteri, e nel grado Ior più perfetto, e con più costanza, quello è il pieno, e sovrano entusiasmo, e che discende, e si varia secondo il vario degradamene, e ancor mancamento dì quelli.

Il che non ha bisogno di pruova, provandolo senza noi le diverse opere, e i passi diversi d’un medesimo autore, e più [p. 192 modifica]{{Pt|jq2Recapitolazione, mente quell’orienfe, quel mezzodì, quell’occidente, che in tutti si riconosce più, o meno poeti pittori oratori secondo l’età pifi atta, o meno all’entusiasmo. Lo stesso provarti) le diverse classi degli autori diversi, che quantunque eccellenti per l’entusiasmo, hanno maggiore o minore eccellenza. Chi vorrà ben convincersi di tutto questo, prenda a scorrere i gran poeti e pittori, gli oratori e scultori, e a questo lume potrai facilmente ordinare l’opere loro in molte classi, ed assegnare a ciascuna il suo posto, giacche sinora ciò non s’è farto, quantunque sembri per tanti secoli, e studj, che dovesse esser fatto più fermamente, e più chiaramente. Perciò è, che anche ai filosofi si attribuisce l’entusiasmo, perchè v’ha il suo luogo ancor tra loro per l’eloquenza, la pittura, l’armonia, i traslati del loro stile, per la grandezza de’ loro obbietti, e la forza ta’or di loro passioni, che levaci seco, e ci muove, onde alcune coi de toccano anch’essi, benchè altre talor neppur sentano; come il celebre Malebranche, che quelle toccando sì vivamente del gusto, e del sentimento, } [p. 193 modifica]ma que-Recapitolazione.ipj questo volgendo tutto a ricercar verità, era insensibile alla più bella poesia, e ancor suo nimico.

Perciò è, che ogni arte parla il linguaggio dell*altre, come proprio, e tutte se lo prestano amichevolmente, come a tutte comune, per le metafore- Il mio parlare, dice Tullio, ti colorisci del canto dt’poeti-, intrecciando egli in un detto cosi le quattro eloquenza, pittura, musica, e poesia. L’armonia de’colori, il chiaroscuro della melodia, architettura, pittura armonica, i quadri dell’Ariosto, e d’Omero, la poesia di Paolo, e dell’Albani; e le prestano sino alle scienze, onde fu detto Platone l’Omero dei filosofi.

Siccome agli autori ed artisti, così alle arti diverse, e professioni diversamente dividesi, e si comparte quell’entusiasmo, onde alcune posseggon più, altre meno delle di lui prerogative. Nell’eloquenza prevai la passione, e la trasfusione, parlando essa alla moltitudine, trattando di pubblici interessi.

avendo uno scopo reale, e più necessario.

La pittura è tutta visione parlando all’ocTomo III. O chio 3 [p. 194 modifica]ip4R.ECAP1TOZA2IONE.Chio, e mostrandogli prospettive, persone’, ed azioni visibili, ma limitate nei moto, pri?

ve della parola, e d’un sol momento. Con lei va la danza, ma col vantaggio d’esser viva pittura, e successiva, e in oltre più passionata per la compagnia della musica. In questa però domina la passione per l’armonica disposizione di chi ascolta, e ne riceve più intimamente l’impulso, mentre in lei la visione, l’elevazione, la rapidità tengon l’ultimo luogo. L’architettura regina e maestra dell’arti, per chi ben la conosce, par si compiaccia dell’elevazione, e dell’ammirazione.

Ma tutte poi si concentrano in poesia, ch’è la sede, ed il trono dell’entusiasmo. In lei però può riflettersi un’altra distribuzione, sembrando più cara alla tragedia, ed all’elegia la passione, e la comunicazione di lei, l’eìevazioni, e visioni all’oda ed alle canzoni, la maraviglia e la novità all’epopea, al ditirambo la rapidità, e così del resto. E chi volesse dir tutto, all’eloquenza darebbe un carattere di vigore e possanza, avendo imposte le leggi, e mutata taccia ai governi; quel della lusinga, e del seducimene [p. 195 modifica]{{Pt|Recapitolazione.Ip$ poesìa, che mansuefece ed ingentilì i popoli barbari e fieri; quel del piacere e della concordia alla musica, che ammollì i cuori, e unì gli animi prima solinghi; e qual destinerebbe a far risorgere più prontamente gli studi, quale a destar la virtù, questa al coraggio in tempo d’avvilimento, quella all’umanità ne’ secoli della ferocia, e or l’una, or I’altra all’amore del vero, del giusto e dell’onesto, con lor conciliando la filosofia incontro agli errori, ai disordini, all’ignoranza, ed alla superstizione, Tutte per tanto debbon trcvarsi e concorrere insieme, una come la base e condottiera di tutte, quale in governo monarchico, o tutte insieme qual nell’aristocratico, avvicendandosi in regger l’altre. Senza elevazione non può essere bella visione, ma senza elevazione e visione non vi son cose inusitate e mirabili, e senza rapidità e passione tutto sarà inanimato, e non sentito d’altrui, o da me. La passione dà il fuoco, e questo la rapidità co! lume, e col volo, e nobilita, e purga, e solleva in alto la passione. L’uno con 1? altra si danno magnificenza, e } [p. 196 modifica]splendo-Ip6REcAPITOLAZION£.

re. La passione senza vedute, ed elevaziorfi è triviale, o animalesca, la rapidità è preci, pitosa. Da tutte compiesi l’entusiasmo, il qual poi a produr compiute opere dimanda il gusto, e il giudizio, che è 1; arte non dei precetti, ma del naturai suo senso, e degli esempi preclari, onde or si freni, or si slanci, or si concentri, ed or si distribuisca; in fine risultine l’armonia dell’isrrumento accordato.

Or io mi sono ardito di toccare questo stromento sentendo in me risuonar qualche corda di quello; ma per due, o tre, delle quali talor parmi sentire il tremolìo dentro all’anima, non perciò posso credermi possessore dell’arpa felice. Per compiere come posso la mia idea, e per offerirla altrui più finita vorrei far il ritratto dell’entusiasmo, quale l’ho descritto. Ma si dee prima riflettere, che in un ritratto bastano le principali fattezze, e lineamenti, e caratteri a chi dipinge sol per chi intende, ed è poco, o molto della medesima professione.

Venendo per tanto a dipingere I’entusiasmo nella figura a lui conveniente, ed [p. 197 modifica]espres-R£CAf>ITC?tA2I0?JE.Ìp7 flva, non mi credo obbligato fuorchè al dc’ver del pittore, che fugge le minuzie non necessarie, ma sta alla rassomiglianza in grande. Se io dovessi dunque fare il ritratto dell’entusiasmo; ecco il mio quadro, che comporrei dalle cose, e dagli attributi sinor riscontrati come suoi propri. Un bel giovane ignudo, ma non effeminato, o sfacciato, di nobile, e ardita fisonomía, di carni ferme, e succose, irrigare da vivo sangue, e intrecciate di nervi, e di muscoli. Ha sulla fronte una viva fiammella, ha l’ali al tergo, è in atto di sormontare volando le nuvole, e squarciandole rapidamente lascia dietro di se traccia di luce. Gli occh; tien fissi al cielo, al trono di Giove, e degli Dei, che si veggono in alto. A un canto una donna, la novità, che leva il velo agli oggetti, ed alle figure che prendon corpo, ai corpi che prendon anima. Dietro a lei altre due, la grandezza, che mostra, o tocca colonne, terme, anfiteatri e la bellezza, che sorride ad una Venere onesti, che ha allato, ed ambe in atto di tenersi per mano, e baciarsi.

Di sotto molte figure di chi lo mira assorto In [p. 198 modifica]Ip8R’CAPITOLAZIONE, in lui, e lieto, ed investito da quella ]uce e par levarsi a seguirlo. Qua, e là nel basso cetere, e lire, tavolozze, e pennelli’ squadre, e archipenzoli più lontano. Le varie figure grandi, e piccole in distanza, * prospettiva qual più, e qual meno a mostrar il più, e il meno, che v’influiscono.

Da un lato può mettersi trà chiaro, e scuro in atto di seguitarlo il giudizio, o la verità, cioè il buon gusto con gentile bilancin d’oro alla mano.

Tine della Prima Parte Dell’entusiasmo delle Belle Arti,