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Della architettura della pittura e della statua/Della architettura/Libro terzo – Cap. I

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Libro terzo – Cap. I

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DELLA ARCHITETTURA

di

leon batista alberti.

libro terzo.

DELLE OPERE.


In che consista la ragione del murare, quali sieno le parti delle muraglie, et di che cose habbino di bisogno. Che il fondamento non è parte di muraglia, et quale sia il terreno buono per li edificii.

cap. i


T
Utta la ragione dello edificare si rivolta intorno a questa cosa sola, cioè che ammassando con ordine più cose insieme, et con arte congiugnendole; o siano pure Pietre quadrate, o pezzami, o legnami, o qual’altra soda cosa tu ti vogli, e’ si faccia di esse quanto più si può, una salda, et intera, et unita muraglia. Intere et unite si chiameranno quelle cose, le parti delle quali non saranno dalle altre parti nè spiccate, nè disgiunte; et che poste a luoghi loro, si accosteranno insieme, et seguiteranno tutto l’ordine delle linee. Bisogna adunque considerare nella muraglia, quali in essa siano le parti principali, et quali siano le linee, et gli ordini delle parti. Nè sono nascoste le parti della muraglia, che si ha a fare: Imperoche le parti da alto, et quelle da basso, le da destra, et quelle da sinistra, le vicine, et le lontane, et quelle, che nel mezo di queste estremitati si ritruovano, sono da per loro stesse manifeste. Ma quel che ciascuna habbia in se de natura, et perche sieno infra loro differenti, non sa cosi ogni huomo: Imperoche il condurre un’edificio, non è come pensano gli ignoranti, il porre l’una Pietra sopra l’altra; o il murare l’un pezzame sopra l’altro; ma essendo le parti molto diverse hanno ancora bisogno di molte cose, et diversa industria. Imperoche altra cosa si aspetta a fare a fondamenti; altra al ricinto, et alle comici; et altra alle cantonate, et a labri de vani; et altra alle ultime pelli; et altra alli ripieni, et alli ingrossamenti di dentro. Ma noi ci ingegneremo di dimostrare quel che a quale se l’uno si aspetti. Nel trattare adunque di questi, ci cominceremo da essi fondamenti imitando come dicemmo coloro, che dovesser fare uno edificio di lor mano. Il fondamento, se io non m’inganno, non è parte della muraglia, ma è il luogo, et la sedia, sopra la quale si debbe porre et alzare essa muraglia: Percioche se e’ si troverà per aventura un sito del tutto saldo, et stabile, di Pietra, forse come appresso de Vei se ne trovano alcuni; che fondamenti vi harai tu a gittare? non altri di certo, che cominciare ad alzarvi sopra la muraglia. A Siena si veggono machine grandissime di torri, poste sopra esso primo, et ignudo terreno; percioche il monte è sotto tutto pieno di tufo. Del fondare adunque, cioè dell’andare a fondo, e di fare le fosse, ti sarà bisogno in quel luogo, dove tu harai a cercare del terreno fermo, et stabile con il cavare, et fare una fossa; il che è di necessità che si faccia in la maggior parte di tutti i luoghi, de quali tratteremo dipoi. Sarannoci inditii manifesti che il terreno doverà essere commodo, queste cose: cioè se e’ non vi sarà sopra erba alcuna di quelle che sogliono nascere ne luoghi humidi; se egli non genererà Alberi di sorte alcuna, o quelli [p. 51 modifica]solamente che nascono in terreno molto duro, et molto serrato; se tutte le cose all'intorno vi faranno grandemente secche, et quasi del tutto aride; se ei sarà luogo sassoso, da sassi non minuti, et tondi, ma accantonati, et sodi, et massimo di felici; se sotto di se non vi nasceranno fontane, ne vi passeranno rivi d’acque; percioche la natura de fiumi è di portar via continuamente, o d'imporvi per quanto dura il moto loro: Et di qui aviene che i luoghi piani, che sono presso a dove corrono fiumare, non ne prestano mai saldezza di terreno, insino a tanto che e’ non si scende sotto il letto del fiume. Innanzi che tu cominci punto a cavare i fondamenti, e’ ti bisogna di nuovo, et da capo notare, et considerare diligentissimamente le cantonate de siti; et tutti i diritti de lati, quali e’ debbino essere; et in quali luoghi si habbino a porre. Nel porre di queste cantonate ci è bisogno di una squadra non piccola, ma molto grande, accioche le linee de diritti ne succedino più certe. Gli Antichi facevano la squadra di tre regoli diritti, congiunti insieme in triangolo, de quali uno era di tre cubiti, l’altro di quattro, et l’altro di cinque. Certamente gli ignoranti non sanno porre queste cantonate se e’ non levano prima tutte le cose, che gli occupano il sito, lasciando il terreno netto, et spianato del tutto. Et per questo, subito pigliate furiosamente le martelline, vi mettono guastatori a rovinare, et a spianare ogni cosa: Il che certamente con più modestia farebbono ne campi de loro nimici. Lo errore de quali, si debbe correggere; percioche et la ingiuria della fortuna, et adversità de tempi; et il caso, et la necessità, possono arrecare con loro molte cose, che ti avertischino, et ti vietino, che tu non seguiti l’opera incominciata. Et in questo mentre ei si disdice certo, il non perdonare alle fatiche delli Antichi, et non provedere a que’ commodi de Cittadini, che e’ pigliano di queste loro paterne abitazioni, in le quali si son assuefatti; peroche il rovinare, et gittare per terra, et spianare insino a fondamenti tutte quelle cose dovunche elleno si sieno, si puo far sempre a tua posta. Et però io vorrei che le cose vecchie, si mantenessino intere; insino a tanto che le nuove non si potessino più fare se quelle non si rovinano.