Della congiura di Catilina/XVII

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XVI XVIII

[p. 14 modifica]Perciò circa il principio di Giugno, Consoli Lucio Cesare, e Cajo Figulo, cominciò egli ad esortare separatamente gli uni, esplorar gli altri, le forze sue, la non provvista Repubblica, e gli alti vantaggi della congiura esponendo. Chiarite a suo senno le cose, i più necessitosi ed audaci adunò, Intervennervi, dei patrizj, Publio Lentulo Sura; Publio Autronio; Lucio Cassio Longino; Cornelio Cetego; Publio e Servio Sulla, figli di Servio; Lucio Vargontejo; Quinto Annio; Marco Porzio Lecca; Lucio Bestia; Quinto Curio: dei cavalieri, Marco Fulvio Nobiliore; Lucio Statilio; Publio Gabinio Capitone; Cajo Cornelio: molti nobili inoltre delle colonie e municipj. Parecchi altri nobili occultamente consapevoli della congiura, meno che da povertà o da altra strettezza, dalla speranza del governare eran mossi. Del resto i giovani pressochè tutti, e principalmente i nobili, favorivano Catilina; come quelli che viver volendo oziosi nella mollezza e nel lusso, ed anteponendo al certo l’incerto, più nella guerra che nella pace speravano. Marco Licinio Crasso ne fu [p. 15 modifica]tenuto conscio da alcuni, volendo egli abbassata da chiunque si fosse la potenza del da lui odiato Pompeo, capitano allora di un grande esercito: e lieve credendo, ove riuscisse la congiura, di farsi egli capo dei congiurati.