Della imitazione di Cristo (Cesari)/Libro III/CAPO XXXVII

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XXXVII. Della pura e intera rassegnazione di sè, per ottenere la libertà del cuore.

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Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo (XIV secolo)
Traduzione dal latino di Antonio Cesari (1815)
XXXVII. Della pura e intera rassegnazione di sè, per ottenere la libertà del cuore.
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CAPO XXXVII.


Della pura e intera rassegnazione di sè, per ottenere

la libertà del cuore.


1. Figliuolo, lascia te stesso, e sì troverai me. Non elegger mai cosa alcuna, nè farla tua propria, e n’avrai sempre guadagno. Imperciocchè, come tu m’abbi rassegnato te stesso, nè più da me ti ripigli, ti sarà cresciuta grazia maggiore.

2. Quante volte farò io questo, o Signore, e in quali cose abbandonerò me medesimo?

3. Sempre, e in ogni tempo; siccome nel poco, così nel molto. io non eccettuo nessuna cosa; anzi in tutte ti voglio aver nudo. Altramenti, come potresti esser tu mio, ed io tuo, se non sii dentro e fuori d’ogni proprio tuo volere spogliato? Quanto più tosto ciò fai, tanto ne starai meglio; e quanto più pienamente e sinceramente, tanto farai più mio piacere, e tuo maggior lucro.

4.Ce n’ha di quelli, che si [p. 208 modifica]rassegnan sì bene, ma con alcuna eccezione; imperciocchè non affatto fidandosi in Dio, si studian di provvedere a se stessi, alcuni anche tutto sacrificano in sulle prime; ma poi dalla tentazione battuti, ritornano alle cose loro; e però niente avanzano nella virtù. Or questi tali alla libertà vera del cuor puro, nè all’onore della mia dolce dimestichezza non perverranno giammai, se non dopo fatta intera rassegnazione, e quotidiana immolazione di sè, senza cui nè sta, nè può stare la union fruitiva.

5. Io t’ho detto assaissime volte, ed ora il dico da capo: Lascia te stesso, rassegna te stesso, e godrai somma pace di cuore. Da tutto per lo tutto; niente cerca, niente pretendi; sta semplicemente e fermamente in me, e possederai me. tu sarai libero del cuore, nè le tenebre t’ingombreranno. A questo ti sforza, questo di manda, questo desidera; che tu possa disimbarazzarti d’ogni proprietà, e nudo seguitar il nudo Gesù, morire a te stesso, ed eternalmente vivere a me. Allora tutte le vane fantasie, le ree instigazioni, e le cure superflue dileguerannosi. allora pur darà [p. 209 modifica]luogo lo smodato timore, e il disordinato amore morrà.