Di Tito Lucrezio Caro e del suo poema De Rerum Natura/Appendici al discorso/H - Ripetizioni Lucreziane

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H - Ripetizioni Lucreziane

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p. 52. (H)

Ripetizioni lucreziane.

La voce saecla, saeclum per progenie occorre in Lucrezio ben più di trenta volte; meglio che altrettanto vi è ridetto il poco poetico quod superest e forse più l’insuper, il denique: per dire i confini del mondo ripete ben quindici volte moenia mundi, e poco meno credo che sia ripetuto la frase templa lucida coeli, o tonitrualia templa coeli. Gli emisticchii ed [p. 106 modifica]intere sentenze con piccolissime modificazioni riprodotte furono dal Wakefield numerate ad oltre sessanta; e così è di altre cose, le quali tutte avrebbero dovuto essere le prime a correggersi, se corretto fosse stato il lavoro. Ma il Wakefield stesso, oltre alle frasi ed ai luoghi, che con lievi mutazioni ricompajono, cita da dieci versi ricorrenti due volte, e tre ricorrenti tre volte; e segna anche sei o sette distici identici in diverso frammento, ed una serie di sei versi e perfino una di nove ricopiata alla lettera. Or bene io non so capire come il preteso rifacitore del poema dovesse introdurre di sua testa un siffatto sconcio; e lo aver notato lo stesso Forbiger che le cose riprodotte sono od immagini e comparazioni d’ornato poetico, o sentenze ed osservazioni filosofiche, mi conferma nel credere intatti i sei libri De R. N., perocchè parmi di riconoscervi l’intento di Lucrezio, che per correre innanzi senza lasciare lacune, segnava frasi e sentenze già dette riserbandosi di sciogliere e sostituire all’atto del non compiuto ripulimento.